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Aziende orafe: un esempio di progettazione antincendio col Codice di Prevenzione Incendi – Articolo di M.Galvan da rivista Antincendio

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Nuovo articolo in PDF dalla rivista Antincendio!

Come progettare la È possibile acquistare l’articolo: “La progettazione di un’azienda orafa con l’uso del Codice” di Mauro Galvan, Ingegnere, libero professionista iscritto negli elenchi del Ministero dell’Interno per la prevenzione incendi.

Generalmente le aziende operanti in questo settore sono di medio/piccole dimensioni sia per operatori impiegati che per spazi produttivi, ma al loro interno annoverano una variegata tipologia di macchine/impianti/servizi a supporto della produzione che rendono particolarmente importante la fase di valutazione del rischio e delle strategie antincendio da applicare.

Oreficerie e laboratori orfani: normativa antincendio applicabile

L’azienda oggetto del presente lavoro opera nel settore delle lavorazioni orafe ed è ti tipo verticalizzato ovvero ha un processo produttivo che partendo dalla fusione dei metalli arriva al prodotto finito imballato e pronto per la spedizione.

Le attività soggette di cui al D.P.R. 151/2011 sono le seguenti:

  • 51.2.B: Laboratori artigiani di oreficeria ed argenteria, da 25 a 50 addetti.
  • 9.2.C: Officine e laboratori con saldatura e taglio dei metalli utilizzanti gas infiammabili e/o comburenti (oltre 10 addetti).

Azienda orafa: come progettare la sicurezza antincendio?

Il progetto in esame riguarda un’azienda produttiva esistente operante nel settore della lavorazione dei metalli preziosi che viene modificata a seguito di ampliamento degli spazi disponibili.

La progettazione è stata eseguita mediante l’uso del Codice in quanto permette, a seguito di una valutazione del rischio atta alla determinazione del profilo di rischio Rvita, un approccio strutturato alle strategie antincendio da adottare con una importante apertura a possibili soluzioni alternati.

La progettazione affrontata nell’articolo della rivista Antincendio è stata eseguita utilizzando il Codice di Prevenzione Incendi.

Aziende orafe: cosa valutare ai fini della sicurezza antincendio?

Il flusso progettuale seguito prevede l’analisi delle condizioni ambientali e l’individuazione dei pericoli di incendio.

Le condizioni ambientali in cui l’azienda è inserita sono tipiche di una zona artigianale, servita dalle principali arterie di comunicazione e dai VV.F. entro un tempo di 10 minuti.

L’attività ha sede in un complesso artigianale di due piani caratterizzato dalla presenza di molteplici unità immobiliari che condividono accessi, spazi esterni e servizi di sicurezza.

Gli spazi aziendali sono distribuiti su due piani di superficie 725 m2 cadauna, confinano da un lato con vano scala condominiale e l’altezza interna dei locali è 3,3 metri. L’edificio ha una altezza inferiore a 12 m .

Azienda orafo: esempio di progettazione antincendio, caratteristiche

Le aree individuate pertanto sono:

  • 1 – Area Uffici dislocata al piano terra e primo, collegate mediante una scala interna
  • 2 – Area Fusione posta al piano terra
  • 3 – Area lavorazioni meccaniche a freddo posta a piano terra
  • 4 – Area lavorazioni a caldo, posta a piano terra
  • 5 – Area saldatura con microcannello, posta al piano primo
  • 6 – Area lavaggio/buratatura, posta al piano primo
  • 7 – Area spogliatoi.

I materiali combustibili/infiammabili presenti nell’attività sono in quantità limitate, ma so[1]no da segnalare la presenza di:

  • Liquidi infiammabili categoria A – 300 litri contenuti in fustini plastici (disossidante).
  • Liquido comburente, acido nitrico, – 2000 litri contenuto in due serbatoi e utilizzati per la lavorazione di vuotatura posta.

La panoramica effettuata sull’attività permette ora di valutare l’eventuale presenza di aree a rischio specifico i cui parametri identificativi sono contenuti nella sezione V.1. del Codice.

L’area a rischio che presenta un pericolo particolare è quella ove si svolge il processo di vuotatura, realizzato mediante un impianto che impiega l’acido nitrico depositato in un serbatoio di 1.000 litri. Questo impianto permette il dissolvimento dei metalli di riempimento delle cavità del semilavorato in metallo prezioso e prevede l’inserimento del semilavorato in recipienti che verranno interessati da un bagno in acido nitrico.

Quando l’acido nitrico non ha un titolo sufficiente per la lavorazione, viene inviato ad un serbatoio di acido esausto della capienza di 1.000 litri (che conserva comunque pericolosità).

Codice di Prevenzione incendi: libri e corsi

InSic suggerisce i seguenti libri di prevenzione incendi, editi da EPC Editore sul Codice di Prevenzione incendi ed i corsi di formazione organizzati da Istituto Informa sulle evoluzioni normative del Codice.

Codice di prevenzione incendi commentato + Esempi applicativi del Codice di prevenzione incendi, EPC Editore, luglio 2022 e novembre 2020,

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Edizione: luglio 2022 e novembre 2020

Pagine: 568 + 640 a colori

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Esempi applicativi del Codice di prevenzione incendi + ADDENDA 2022 Le Regole Tecniche Verticali di prevenzione incendi commentate IN OMAGGIO, EPC Editore, novembre 2020 (addenda genn. 2022),

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Libro

Edizione: novembre 2020 (addenda genn. 2022)

Pagine: 640 a colori + 128

Formato: 197×270 mm

corso di formazione

Analisi del rischio di incendio e Codice di Prevenzione incendi

INFORMA- Roma

D.M. 03/09/2021 (Decreto “Minicodice”) e D.M. 03/08/2015 aggiornato al D.M. 12/04/2019

Valido come corso di Aggiornamento per RSPP, ASPP e Coordinatori per la progettazione e l’esecuzione dei lavori (D. Lgs. 81/08 e s.m.i.) 8 Crediti (CFP) CNI.

Una squadra di professionisti editoriali ed esperti nelle tematiche della salute e sicurezza sul lavoro, prevenzione incendi, tutela dell’ambiente, edilizia, security e privacy. Da oltre 20 anni alla guida del canale di informazione online di EPC Editore

Redazione InSic

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