Giornata Europea dei Parchi: il commento del ministro Galletti

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Il 24 maggio si è svolta la Giornata europea dei Parchi, 105 anni dopo l’istituzione del primo Parco avvenuta in Svezia nel 1909 (il Parco nazionale di Sarek). Riportiamo di seguito l’intervento del ministro Galletti, pubblicato sul portale del ministero dell’Ambiente.


Nella crisi strutturale che stiamo vivendo, che impone una radicale rivisitazione del modello cui eravamo abituati, la piena valorizzazione del nostro patrimonio naturalistico e culturale può e deve concorrere a pieno titolo alla ricerca e alla ridefinizione delle nuove vocazioni su cui puntare, da oggi e per il futuro, per il lavoro, per la qualità della nostra vita, per le legittime attese delle giovani generazioni. E’ innegabile che la nostra industria manifatturiera di qualità rimane, comunque, un riferimento importante per i consumi internazionali, evidentemente capace di evocare le nostre peculiarità. Anzi, direi che è prodotta secondo, ed evoca al tempo stesso, quella qualità territoriale di cui abbondiamo e su cui dobbiamo puntare con decisione.

La nostra natura, i nostri paesaggi, le nostre bellezze, le nostre ricchezze culturali, le nostre aree protette mantengono intatti quegli elementi distintivi in grado di qualificare e rendere evocativi, e quindi competitivi, anche i nostri prodotti manifatturieri, i nostri territori.

Ne consegue che continuare a tutelare e conservare i nostri valori naturalistici, il nostro straordinario sistema costiero, il nostro mare è un compito necessario per difendere le nostre concrete chances di futuro, anche in termini di occupazione e di lavoro.

Per questo vorrei tradurre la necessaria tutela e la salvaguardia dei nostri tesori naturali in veri e propri asset del modello di sviluppo che dobbiamo ricostruire, a partire appunto dalla piena valorizzazione di queste nostre peculiari ricchezze, senza abbassare le soglie della tutela.

Sono convinto, infatti, che ci sia ancora bisogno di un profondo impegno educativo e culturale per la piena comprensione del valore delle nostre risorse naturali e territoriali, senza le quali in un Paese fragile come il nostro non si innescano effettive e durature politiche di crescita. Ma al tempo stesso nelle aree protette c’è bisogno di robuste scelte innovative e coerenti, con strutture e strumenti ammodernati, potenziati e resi efficienti, finalmente consapevoli di non dover solo salvaguardare il margine suggestivo di un modello di sviluppo dissipativo ma il centro, il cuore delle autentiche e “naturali” chance di futuro del nostro Paese.

Una squadra di professionisti editoriali ed esperti nelle tematiche della salute e sicurezza sul lavoro, prevenzione incendi, tutela dell’ambiente, edilizia, security e privacy. Da oltre 20 anni alla guida del canale di informazione online di EPC Editore

Redazione InSic

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