Sentenza di revoca AIA per errata dichiarazione dello stato dei luoghi

Revoca dell’AIA se il progetto non rappresenta in modo veritiero lo stato dei luoghi: la sentenza n. 4859/2025

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Nel settore ambientale, la completezza degli elaborati progettuali è cruciale per ottenere (e mantenere) l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA). Con la sentenza n. 4859/2025, il Consiglio di Stato chiarisce che una rappresentazione parziale o fuorviante dello stato dei luoghi – anche se non dolosa – può giustificare la revoca del provvedimento. Approfondiamo il caso, il quadro normativo e gli obblighi istruttori a carico del proponente.

  1. Revoca dell’autorizzazione ambientale: in quali casi è possibile procedere?
    • L’inadeguata rappresentazione dello stato dei luoghi
  2. Il principio di leale collaborazione e l’onere di fornire un quadro istruttorio completo
    • Quando può essere revocata un’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA)?
    • È sufficiente un errore materiale nei documenti progettuali per giustificare la revoca dell’AIA?
  3. Per saperne di più
  4. Approfondimenti a cura dell’autore

Revoca dell’autorizzazione ambientale: in quali casi è possibile procedere?

La revoca del provvedimento amministrativo è prevista dall’art. 21 quinquies della L. 241/1990.

Nel caso di specie, la revoca dell’autorizzazione integrata ambientale di cui all’art. 29 ter del d.lgs. n. 152/2006 era avvenuta in ragione di una non corretta rappresentazione dello stato dei luoghi da parte del proponente.

In particolare, diversamente da quanto dedotto negli elaborati progettuali, era stata riscontrata presenza di alcuni insediamenti abitativi nel raggio di cinquecento metri, nonché di alcuni siti sensibili nel raggio di 2 km (tra cui un complesso scolastico).

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Salvatore Casarrubia

Avvocato, Studio legale Casarrubia, www.cs-legal.it