Andamento infortunistico e tecnopatico dell’anno precedente, aggiornato fino al 30 aprile 2025.

Relazione annuale INAIL 2024: i dati su infortuni e malattie professionali

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Nel 2024 le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail sono state 593.000, con un lieve incremento dello 0,4% rispetto al 2023. Questo aumento è attribuibile principalmente alla crescita delle denunce provenienti dagli studenti, salite a 78.000 (+10,5% rispetto alle 71.000 dell’anno precedente), di cui 2.100 relative a infortuni verificatisi durante i Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (Pcto). Al contrario, tra i lavoratori si registra un calo dell’1%, con le denunce che scendono da 519.000 a 515.000. I casi con esito mortale sono stati 1.202, uno in più rispetto al 2023.

Per quanto riguarda le malattie professionali, le denunce hanno raggiunto quota 88.000, segnando il livello più alto mai registrato dal triennio 1976-1978.

Il fenomeno infortunistico in Italia: analisi statistica e tendenze

Sono questi alcuni dei dati diffusi durante la presentazione della Relazione annuale INAIL 2024 che riporta l’andamento infortunistico e tecnopatico dell’anno precedente, aggiornato fino al 30 aprile 2025.

Nel dettaglio del fenomeno infortunistico in Italia, si osserva una contrazione degli incidenti “in occasione di lavoro” (-1,9%) ma un incremento di quelli “in itinere” (+3,1%), tornati ai livelli pre-pandemia. I casi “fuori dall’azienda” (avvenuti cioè “in occasione di lavoro con mezzo di trasporto” o “in itinere”) sono stati 117mila, pari al 22,8% del totale.

Grafico 1. Andamento delle denunce di infortunio in Italia dal 2020 al 2024 secondo il report Inail (dati aggiornati al 30/04/2025).

La distribuzione territoriale

La percentuale infortuni sul lavoro più alta si registra nel Nord-Est (33% del totale), seguito da Nord-Ovest (27,6%) e Centro (19,5%). La Lombardia è la regione con il maggior numero di denunce (17,4%).

Per i casi mortali l’incidenza più alta, con oltre un decesso su quattro, è quella del Nord-Ovest (26,1%), che precede il Sud (22,9%); tra le regioni la Lombardia, con il 16,1% dei casi mortali, precede la Campania (10,3%).

Morti sul lavoro: aumentano i casi in itinere

Le denunce con esito mortale restano allarmanti. Nel 2024, si contano 1.202 morti sul lavoro, con un calo tra i lavoratori (da 1.193 a 1.189) ma un preoccupante aumento tra gli studenti (da 8 a 13). In particolare, i decessi “in itinere” crescono del 10,2% (da 275 a 303), mentre quelli in occasione di lavoro calano del 3,5% (da 918 a 886). Il 42,3% dei decessi si verifica “fuori dall’azienda”.

Grafico 2. Andamento delle denunce di infortunio con esito mortale in Italia dal 2020 al 2024 secondo il report Inail (dati aggiornati al 30/04/2025).

Chi sono i lavoratori più colpiti

Nel 2024, il 68,4% degli infortuni riguarda uomini, il 31,6% donne. Anche le morti sul lavoro sono in prevalenza maschili: 830 casi contro i 56 che hanno coinvolto le donne. Aumentano le denunce tra gli over 64 (+4,4%) e tra i lavoratori stranieri (+1,5%), che rappresentano il 23,5% del totale e il 21,6% dei decessi.

Cresce il numero delle malattie professionali

Le denunce di patologie professionali toccano quota 88.000, +21,8% rispetto al 2023: il dato più alto dal 1978.

L’Inail, in proposito, specifica che: “La crescita delle malattie professionali denunciate non è necessariamente conseguenza di un peggioramento delle condizioni di lavoro, ma può essere attribuita a una maggiore consapevolezza dei lavoratori e dei medici certificatori in merito alle coperture assicurative e al progressivo ampliamento del novero delle patologie riconoscibili. Le denunce riguardano le malattie e non i lavoratori ammalati”.

Le malattie più diffuse sono quelle muscolo-scheletriche (75%), con prevalenza di disturbi dei tessuti molli (epicondiliti, lesioni della spalla) e dorsopatie (ernie e degenerazioni dei dischi intervertebrali). Seguono le patologie nervose (11,9%) e quelle a carico dell’orecchio (6,4%). L’incremento maggiore si registra nel Sud e nel Centro.

L’83,3% delle denunce presentate nel 2024 si concentra nella gestione Industria e servizi, il 15,8% in Agricoltura e lo 0,9% nel conto Stato. Il 73,9% delle malattie professionali denunciate riguarda gli uomini e il 26,1% le donne.

Grafico 3. Andamento delle denunce di malattie professionali in Italia dal 2020 al 2024 secondo il report Inail (dati aggiornati al 30/04/2025).

Il confronto con l’Europa: meno incidenti ma ancora troppe vittime

Nel confronto europeo, l’Italia mantiene un tasso di infortuni mortali (0,87 ogni 100.000 occupati) inferiore alla media UE (1,26), ma più alto della Germania (0,61). Per gli infortuni non mortali, il dato italiano è pari a 968 casi per 100.000 occupati, contro i 1.342 della media europea.

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