Il Decreto-Legge 73/2025, cd. Decreto Infrastrutture, introduce misure urgenti per garantire continuità nella realizzazione delle infrastrutture strategiche e nella gestione dei contratti pubblici, nonché l’attuazione degli adempimenti connessi al PNRR. Il provvedimento, che è stato approvato il 10 luglio alla Camera dei Deputati, continua ora il suo iter con il passaggio al Senato.
Vediamo i principali contenuti del Decreto.
Nell'articolo
Nasce il Cruscotto CIGAL: trasparenza e controllo negli appalti della logistica
Il DL Infrastrutture 2025 introduce una novità importante per il settore logistico: l’articolo 1-quater, introdotto in sede referente, istituisce il Cruscotto informativo per la gestione dei contratti di appalto tra privati nel settore della logistica (CIGAL), avente la finalità di fornire ai soggetti interessati informazioni funzionali alla verifica di conformità alla normativa lavoristica, contributiva, fiscale, erariale e all’imposta sul valore aggiunto.
Gli obiettivi dichiarati sono:
- promuovere la crescita del settore logistico, favorendo uno sviluppo compatibile con l’ambiente, sostenibile e finalizzato a prevenire l’insorgere di situazioni in grado di arrecare un danno alle imprese, ai lavoratori e all’Erario.
- programmare e valutare anche ai fini del coordinamento informativo statistico e informatico dei dati dell’amministrazione statale, regionale e locale, le attività di vigilanza.
Criteri ambientali minimi per affidamenti di interventi di ristrutturazione
L’Art. 2, al co. 1, lett. a-bis) modifica l’articolo 57, comma 2, ultimo periodo del Codice dei contratti pubblici (D.Lgs. 36/2023), che disciplina i criteri ambientali minimi (CAM) nell’ambito dei contratti relativi alle categorie di appalto riferite agli interventi di ristrutturazione, inclusi quelli comportanti demolizione e ricostruzione.
L’attuale disciplina prevede che i criteri per tali CAM siano definiti da decreti del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE). La novità prevede invece che i criteri sulla base dei quali determinare i CAM da inserire in questi affidamenti siano quelli stabiliti nei pertinenti criteri ambientali minimi relativi agli interventi edilizi.
Procedure di somma urgenza e protezione civile
Con l’articolo 2, comma 1, lettera c), del DL Infrastrutture 2025 viene inserito il nuovo comma 1-bis all’art. 140 del Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. 36/2023), che introduce la possibilità di attivare le procedure in somma urgenza anche nei casi in cui vi sia una ragionevole previsione dell’imminente verificarsi di eventi emergenziali.
La modifica ha anche lo scopo di chiarire che il limite di 15 giorni al regime di affidamento di somma urgenza, previsto dalla disciplina vigente e derogabile con la eventuale delibera di dichiarazione dello stato di emergenza prevista dall’articolo 24, comma 1, del d.lgs. 1/2018 (Codice di protezione civile), è applicabile a tutte le circostanze di somma urgenza, cioè quelle previste dal comma 1 e quelle previste dal comma 1-bis dell’articolo 140. In tal modo si esplicita che il limite, derogabile solo in circostanze suscettibili di dichiarazione di stato di emergenza, è tanto più applicabile alle circostanze di minore gravità
A completamento della riforma, la lettera d) dello stesso comma introduce il nuovo articolo 140-bis, che riunisce in un’unica disposizione le procedure di somma urgenza specifiche per la protezione civile. Il nuovo articolo consente deroghe mirate al Codice dei Contratti, ampliando le condizioni per affidamenti diretti e semplificando gli interventi in situazioni di emergenza.
Disposizioni transitorie in merito alle qualificazioni
Con l’introduzione del nuovo comma 3-bis all’art. 225-bis del Codice dei Contratti, il DL Infrastrutture 2025 (art.2, co. 1, lett. f) prevede una deroga transitoria che consente agli appaltatori di continuare a utilizzare, ai fini della qualificazione, i lavori eseguiti dai subappaltatori, relativi a gare bandite prima del 31 dicembre 2024.
La norma proroga l’impianto previgente, rappresentando un’eccezione alle disposizioni più restrittive introdotte dal D.lgs. 209/2024 (c.d. correttivo al codice dei contratti pubblici).
Le misure più dibattute: Ponte sullo stretto e diesel Euro 5
Segnaliamo inoltre alcuni degli aspetti di interesse che sono stati oggetto di numerose discussioni negli ultimi mesi. Tra questi, spiccano:
- Novità relative al Ponte sullo Stretto di Messina
Uno degli interventi centrali del decreto riguarda la ripresa dell’iter per il Ponte sullo Stretto di Messina. Il DL 73/2025 disciplina la ridefinizione del Piano Economico Finanziario della concessione, la riattivazione dei contratti con soggetti affidatari diversi dal contraente generale e introduce l’obbligo di costituzione di un Collegio consultivo tecnico per prevenire contenziosi. Inoltre, viene disposta l’iscrizione automatica della Società Stretto di Messina nell’elenco delle stazioni appaltanti qualificate.
- Aggiornamenti riguardanti i veicoli diesel Euro 5
Il comma 3-ter, dell’art. 5, aggiunto in sede referente, prevede la proroga fino al 1° ottobre 2026 del limite alla circolazione dei veicoli commerciali N1, N2, N3 Euro 5 nelle regioni interessate.
Inoltre si stabilisce che la limitazione alla circolazione veicolare si applica “in via prioritaria alla circolazione stradale nelle aree urbane dei comuni con popolazione (a seguito della modifica introdotta) superiore a 100.000 abitanti – anziché a 30.000, come attualmente previsto – presso i quali opera un adeguato servizio di trasporto pubblico locale, ricadenti in zone nelle quali risulta superato uno o più dei valori limite del materiale particolato PM10 o del biossido di azoto”.
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