Il mondo dei rifiuti, come noto, è da sempre in continuo fermento! I temi caldi in discussione, sia in campo dottrinale che giurisprudenziale, sono molteplici e alimentati dalle non chiare ed esaustive scelte fatte negli anni dal legislatore nazionale e comunitario.
Ho così scelto di ritornare a parlare, in questo contributo, di un argomento di massima rilevanza, le Linee Guida SNPA sulla classificazione dei rifiuti, strumento fondamentale per garantire la corretta gestione dei rifiuti e che fornisce criteri tecnici omogenei per la classificazione del rifiuto e per l’attribuzione dei codici EER.[1]
- Le Linee Guida SNPA sulla classificazione dei rifiuti
- Obiettivi e finalità
- La relazione tecnica e il giudizio di classificazione
- La Circolare n. 128108/2022
- Linee guida SNPA: struttura e analisi del testo
- Capitolo 1: riferimenti normativi
- Classificazione dei rifiuti pericolosi e attribuzione del codice EER
- Cosa sono i valori soglia (cut-off values)?
- Classificazione dei rifiuti pericolosi e attribuzione del codice EER
- Capitolo 2: approccio metodologico per la classificazione dei rifiuti
- La procedura di classificazione del rifiuto
- La composizione di un rifiuto
- Capitolo 3: Elenco Europeo dei Rifiuti
- Esempi di classificazione
- Capitolo 4: criteri metodologici per la valutazione delle caratteristiche di pericolo
- Esempi di valutazione delle caratteristiche di pericolo
- Appendici
- Capitolo 1: riferimenti normativi
- I chiarimenti ministeriali: la Circolare n.128108/2022
- La documentazione da produrre
- Il professionista incaricato della firma del giudizio di classificazione
- Considerazioni conclusive
- Per saperne di più sulla normativa ambientale
Le Linee Guida SNPA sulla classificazione dei rifiuti
È opportuno ricordare che le linee guida in esame, approvate dal Consiglio SNPA, sono giuridicamente vincolanti, in quanto nell’estate 2021 sono state recepite con Decreto dal MASE (Decreto n. 47 del 9 agosto 2021).
Il provvedimento, approvato con Delibera SNPA 105/2021 del 18 maggio 2021, e di cui già si è parlato a suo tempo sulla rivista Ambiente & Sicurezza sul Lavoro (EPC editore), si compone di 4 capitoli e 4 appendici che analizzano il quadro normativo di riferimento e individuano un approccio metodologico per la classificazione dei rifiuti, comprensivo di schemi procedurali utili ai fini dell’attribuzione del codice e per la valutazione della pericolosità.
Il testo fornisce poi una versione commentata dell’Elenco Europeo dei Rifiuti di cui alla decisione 2000/532/CE riportando anche esempi di classificazione di alcune tipologie di rifiuti di particolare rilevanza ed individuando i criteri metodologici per la valutazione delle singole caratteristiche di pericolo e degli inquinanti organici persistenti.
Obiettivi e finalità
Le linee guida SNPA hanno come principale obiettivo dichiarato quello di produrre una manualistica di riferimento per l’armonizzazione, l’efficacia, l’efficienza e l’omogeneità dei sistemi di controllo e della loro gestione nel territorio nazionale, nonché il continuo aggiornamento, in coerenza con il quadro normativo nazionale e sovranazionale, delle modalità operative del Sistema nazionale e delle attività degli altri soggetti tecnici operanti nella materia ambientale.
Una sorta di sostegno e di guida per tutti gli operatori del settore (e i controllori…) capace di accompagnarci nella giungla normativa che regola la materia rifiuti.
- “il documento fornisce un approccio metodologico finalizzato ad omogeneizzare e uniformare la procedura di classificazione sul territorio nazionale, rappresentando uno strumento di orientamento sia per le autorità pubbliche che per le imprese (ad esempio per il rilascio delle autorizzazioni)” - Nota di accompagnamento alla pubblicazione delle Linee guida (punto 3).
Il documento, quindi, nelle finalità del SNPA, deve servire anche alle autorità come ausilio nella delicata fase dei controlli!
La relazione tecnica e il giudizio di classificazione
Le linee SNPA al contempo, però, introducono anche un nuovo obbligo rilevante per il produttore di rifiuti: tutto il processo di classificazione del singolo rifiuto deve essere formalizzato, quindi messo per iscritto, con la produzione di due documenti:
- la relazione tecnica;
- il giudizio di classificazione.
La Circolare n. 128108/2022
Si cercherà, con questo nuovo lavoro, di scendere nel dettaglio del testo e di metterne in evidenza i principali contenuti non dimenticando che il documento di cui si sta parlando, in tempi più recenti, è stato anche oggetto di un intervento di chiarimento da parte del Ministero, chiarimento pubblicato con la famosa Circolare n. 128108 del 17 ottobre 2022.
In ordine alla citata Circolare si fa presente che la stessa, si è espressa al primo punto in merito al problema dell’inquadramento delle linee guida all’interno del nostro ordinamento giuridico (cfr. gerarchia delle fonti) evidenziando che, le predette Linee guida, seppur approvate con decreto direttoriale (in accordo con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano), sono state adottate sulla base di un’esplicita previsione di legge statale, ossia l’articolo 184, comma 5, del D.Lgs. n. 152 del 2006, assumendo, pertanto, una forza formale assimilabile a quella della legge stessa (cfr. sentenza della Corte costituzionale 11 giugno 2014, n. 170).