Da Amonn un nuovo contributo nel campo dei test al fuoco: sulle pareti prefabbricate in calcestruzzo

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Le indicazioni della norma UNI EN 1364-1

La UNI EN 1364-1 è la norma di riferimento cogente che permette la verifica delle performance di un protettivo applicato su pareti verticali non portanti.

Nel caso specifico delle pareti prefabbricate, elementi molto comuni e diffusi nell’edilizia industriale moderna, ci sono due aspetti rilevanti che il test al fuoco verifica nel dettaglio: la tenuta del giunto orizzontale e gli effetti dell’alleggerimento in polistirolo espanso contenuto all’interno dei pannelli.

Disporre di un test condotto con la curva di riscaldamento ISO 834 e su pannelli in scala reale è di grande contributo ai fini della mitigazione del rischio incendio.

Il parere dell’Ing. Denise Fiorina, Ufficio tecnico Amonn

Le pareti di separazione – non portanti carichi verticali – realizzate con pannelli in cls pieno o alleggerito (tipo sandwich con paramento in c.a. + alleggerimento in EPS + paramento in c.a) sono le tipologie strutturali maggiormente impiegate nei capannoni industriali.

Esse hanno il vantaggio della rapidità di assemblaggio e posa in opera dei moduli, inoltre, quelle con alleggerimento offrono anche buone prestazioni di isolamento termico/acustico.

Di contro, una delle maggiori criticità che riscontrano è il comportamento nei confronti del riscaldamento alle alte temperature (condizione di incendio).

Oggetto della prova sperimentale eseguita da AMONN

La prova è stata eseguita su una parete a giunto orizzontale in pannelli prefabbricati alleggeriti di stratigrafia: due strati esterni in c.a. di sp. 50 mm, tre nervature verticali ed un alleggerimento interno in polistirolo di sp. 100 mm.

Schema modello

I pannelli modulari “maschio-femmina” sono assemblati l’uno sopra l’altro e le dimensioni sono proporzionate al forno di prova.

La parete è attrezzata con una porzione di impianto elettrico.

Il test ha avuto come obiettivo quello di valutare il beneficio apportato dal trattamento del manufatto con vernice intumescente, analizzando alcuni aspetti spesso non sufficientemente indagati dai professionisti in fase di analisi.

Ci soffermiamo su questi tre ritenuti di interesse:

1. Comportamento dei giunti tra pannelli
2. Spalling
3. Flessione laterale della parete

1. Per questo aspetto si riporta documentazione fotografica a supporto della bontà e tenuta dei giunti per un tempo di esposizione al fuoco di 120 min.

Giunto su faccia esposta al fuoco. “Pre e post” prova

2. Notevole importanza assume lo “spalling”, ossia il distacco violento, di frammenti di materiale dalla faccia esposta al fuoco.

Tale aspetto presenta una notevole difficoltà, sia per quanto riguarda la buona comprensione dei fenomeni che lo determinano, sia per la previsione dello stesso attraverso modelli numerici affidabili.

È un evento da tenere in considerazione soprattutto nei manufatti contenenti elementi di alleggerimento in polistirolo, all’interno dei quali si formano delle sovrappressioni dovute ai gas caldi, che di conseguenza spingono sullo strato in c.a.

Una sola analisi tramite software di modellazione ad elementi finiti consente di “mappare” l’andamento delle temperature a varie profondità della parete, ma non simula lo “spalling”, pertanto porta con sé un’estrema semplificazione delle dinamiche di tipo meccanico e termico che si sviluppano durante l’incendio, con possibili ripercussioni sulla sicurezza dell’intervento.

3. La flessione laterale della parete sul lato caldo, dovuto al gradiente termico tra le due facce, causa un allungamento delle fibre tanto più evidente nella realtà; ad esempio, nel caso di intervento delle squadre di soccorso che provvedono ad intervenire raffreddando il lato non esposto, la deformazione può generare delle forze di “strappo” sui fissaggi dei pannelli ancorati alle travi interne al capannone.

I risultati della prova eseguita da Amonn

Dal test eseguito, proteggendo la faccia esposta al fuoco della parete, viene ridotto il gradiente termico tra i due lati e si evidenza che la flessione nella mezzeria dell’altezza è dell’ordine di 10mm.

Pertanto, è ragionevole considerare che pareti di larghezza superiore a quella testata (limitazione dimensionale del modello dovuta all’ingombro del forno) non subiscano deformazioni tali da comprometterne la funzionalità, nel complesso quindi la parete si può ritenere in possesso di adeguata rigidità.

Da quanto esposto, si può concludere che l’aspetto più evidente e gravoso per questa tipologia di parete è lo “spalling”, che ne causa la perdita di prestazione al fuoco, mentre ha modesta influenza la flessione laterale.

La sperimentazione condotta è un supporto al professionista antincendio e permette di fornire dati utili per sviluppare valutazioni che diversamente non sarebbero gestibili tramite modellazione.

Vantaggi di Amotherm Concrete WB

Amotherm Concrete WB con questa ulteriore sperimentazione assume un ruolo primario come prodotto di riferimento per il trattamento delle superfici in cemento armato, cemento armato precompresso con e senza alleggerimento.

Un solo prodotto qualificato sia per la parte strutturale UNI EN 13381-3:2015 che di compartimentazione UNI EN 1364-1:2015

Maggiori informazioni su: https://www.amonncolor.com/

Responsabile Commerciale Divisione Periodici di EPC Editore

Clio Gargiulo

Responsabile Commerciale Divisione Periodici di EPC Editore