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Intelligenza artificiale: che cos’è e come viene applicata

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L’intelligenza artificiale ha rivoluzionato l’interazione tra l’uomo e la macchina. In questo articolo vediamo cos’è e come è nata; quali sono gli applicativi e le tipologie di questa tecnologia informatica.

Cosa si intende per intelligenza artificiale

Quando si parla di intelligenza artificiale, molto spesso si pensa alla fantascienza od a robot scintillanti che si muovono in un mondo futuribile. In realtà questa scienza è reale, concreta e viene utilizzata, anche se a nostra insaputa, tutti i giorni.

Il ricorso a questo tipo di applicativi è cresciuto in maniera esponenziale nella prima decade del XXI secolo; in questo periodo cominciavano a essere disponibili grandissime quantità di dati. I cosiddetti “big data”. I computer infatti diventavano sempre più economici e veloci. L’utilizzo di grandi basi di dati e l’utilizzo di computer sempre più veloci hanno permesso di sviluppare rapidamente dei calcoli.  In precedenza, questi calcoli richiedevano invece lunghi tempi.

Intelligenza artificiale: le origini

Il nome del padre fondatore di questa espressione è John McCarthy, insieme ad Alan Turing ed alcuni altri studiosi. Il termine è stato per la prima volta proposto in un documento pubblicato durante una conferenza tenuta a Dartmouth nella estate del 1956.
Col passare del tempo l’utilizzo di questa espressione è diventato sempre più diffuso. Tuttavia non tutti hanno le idee chiare sul significato dell’espressione stessa.

Intelligenza artificiale: dove viene applicata

L’intelligenza artificiale può riguardare ad esempio gli applicativi che ricevono informazioni da tutti i punti di prelievo della rete di distribuzione dell’energia elettrica. Questi provvedono, in forma automatica, a smistare l’energia prodotta dalle centrali generatrici sulle direttrici più appropriate. In questo modo è possibile avere sempre un soddisfacente rapporto fra energia richiesta ed energia fornita.

Esempio: le previsioni atmosferiche

Da pochi giorni è stato attivato presso il centro di calcolo dell’università di Bologna un gigantesco computer, destinato ad elaborare le previsioni del tempo. Questo computer è in grado di:

  • ricevere informazioni da un gran numero di stazioni meteorologiche;
  • elaborarle secondo applicativi che migliorano in continuazione, perché in grado di auto correggersi del tempo;
  • mettere a disposizione dei cittadini delle previsioni del tempo non solo tempestive, ma anche ragionevolmente accurate.

Quali sono i tipi di intelligenza artificiale

Gli esperti suddividono le tipologie di intelligenza artificiale in varie categorie, classificate rispettivamente come tipo 1 e tipo 2.

I programmi di intelligenza artificiale di tipo 1 si suddividono a loro volta in:

  • applicativi per compiti limitati e dedicati;
  • applicativi per l’uso generale, che sono in grado di “sostituire “il ragionamento umano in vari campi di applicazione;
  • in applicativi super intelligenti.

Gli applicativi di tipo 2 si suddividono invece in quattro categorie così suddivise:

  • applicativi reattivi, installate su macchine, che reagiscono a determinati input;
  • applicativi di memoria limitata per usi specializzati;
  • applicativi di teoria della mente, che vengono utilizzati per simulare le elaborazioni mentali del cervello umano;
  • applicativi di autogoverno.

Si tratta evidentemente di classificazioni piuttosto grossolane e soggette a continua evoluzione. Possono tuttavia servire a dare ai lettori un’idea delle varie tipologie di intelligenza artificiale disponibili.

L’approccio dell’unione europea alla intelligenza artificiale

Quale approccio ha assunto la Commissione Europea nei confronti dell’intelligenza artificiale? Questa tecnologia informatica indubbiamente aiuterà a creare un’Europa sempre più attenta all’evoluzione del mondo digitale; consentirà al mondo produttivo ed industriale, ed alla popolazione in generale, di godere i benefici connessi ad un utilizzo appropriato dei propri applicativi.

L’approccio europeo si suddivide in due linee principali:

  • lo sviluppo di applicativi di eccellenza,
  • lo sviluppo di applicativi affidabili.

A questi fini, l’unione europea ha messo a punto un programma di sviluppo, con adeguati finanziamenti, coordinando le attività svolte nei vari paesi europei, per ottimizzare gli investimenti e ottimizzare i risultati.

Le iniziative specifiche

Alcune iniziative specifiche, come ad esempio:

  • la strategia di cybersecurity EU,
  • la legge sui servizi digitali ed i mercati digitali,
  • la legge sulla governance europea,

contribuiscono a potenziare gli sforzi necessari per raggiungere gli obiettivi proposti dal piano.

L’impegno dell’Unione Europea è inoltre apprezzabile perché tende a porre la stessa Unione in una posizione di leadership nei confronti di tutti gli altri paesi del mondo.

Redazione InSic

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