Direttiva Case verdi

Direttiva Case Verdi: cosa prevede la Direttiva EPBD approvata dal Parlamento UE?

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Il 12 aprile la Commissione europea ha adottato in via definitiva la Direttiva EPBD o Direttiva “Case Verdi” , la direttiva rafforzata sulla prestazione energetica nell’edilizia.

La Direttiva (qui la bozza ufficiale) riveduta sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione ed entrerà in vigore nelle prossime settimane. Gli Stati membri dovranno quindi recepirla nella legislazione nazionale.

  • Vediamo di seguito i contenuti e gli obiettivi della Direttiva Case Verdi ed in fondo gli altri approfondimenti sull’argomento.

Direttiva Case Verdi: dal Green Deal europeo al piano REPowerEU

La Direttiva EPBD o Direttiva “Case Verdi” rappresenta una delle direttive centrali del Green Deal europeo: rappresenta una delle direttive centrali del Green Deal europeo.

Ha l’obiettivo di rivendicare l’indipendenza energetica dell’Europa, in linea con il piano REPowerEU, riducendo l’uso di combustibili fossili importati fino al loro abbandono e  di raddoppiare il tasso di miglioramento dell’efficienza energetica e triplicare la capacità di energia rinnovabile entro il 2030, come concordato con i partner globali in occasione della COP28.

L’adozione della Direttiva EPBD contribuirà all’entrata in vigore della legislazione “Pronti per il 55%” e contribuirà a ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55 % entro il 2030.

Gli edifici sono responsabili di circa il 40 % del consumo energetico dell’UE, di oltre la metà del consumo di gas dell’UE (principalmente attraverso il riscaldamento, il raffreddamento e l’acqua calda per uso domestico) e del 35 % delle emissioni di gas a effetto serra legate all’energia. Attualmente circa il 35 % degli edifici dell’UE ha più di 50 anni e quasi il 75 % del parco immobiliare è inefficiente sotto il profilo energetico. Allo stesso tempo, il tasso medio annuo di ristrutturazione energetica è solo del 1 % circa.

Direttiva EPDB: obiettivi

La Direttiva definisce il quadro che consente agli Stati membri di ridurre le emissioni e il consumo energetico negli edifici in tutta l’UE, dalle abitazioni e dai luoghi di lavoro alle scuole, agli ospedali e ad altri edifici pubblici. Ciò contribuirà a migliorare la salute e la qualità della vita delle persone.

La direttiva riveduta fissa obiettivi ambiziosi per ridurre il consumo energetico complessivo degli edifici in tutta l’UE, tenendo conto delle specificità nazionali. Lascia nelle mani degli Stati membri quali edifici indirizzare e quali misure adottare. Stimolerà la domanda di tecnologie pulite prodotte in Europa e creerà posti di lavoro, investimenti e crescita.

Obiettivi della Direttiva Case Verdi

Ciascuno Stato membro dovrà

  • ridurre il consumo medio di energia primaria degli edifici residenziali del 16 % entro il 2030 e del 20-22 % entro il 2035.
  • far ristrutturare almeno il 16 % degli edifici gli edifici non residenziali con le prestazioni peggiori entro il 2030 e il 26 % entro il 2033.
  • Sviluppare una migliore pianificazione delle ristrutturazioni con adeguato sostegno tecnico e finanziario
  •  individuare delle esenzioni  per alcune categorie di edifici residenziali e non residenziali, compresi gli edifici storici o le case di villeggiatura.
  • Individuare misure di finanziamento che dovranno accompagnare le ristrutturazioni ed essere mirate in particolare ai clienti vulnerabili e agli edifici con le prestazioni peggiori, in cui vive una quota maggiore di famiglie in condizioni di povertà energetica
  • Istituire sportelli unici per la consulenza sulla ristrutturazione degli edifici e disposizioni sui finanziamenti pubblici e privati renderanno la ristrutturazione più accessibile e fattibile.

Nuove costruzioni a emissioni zero

In base alla Direttiva, tutti gli edifici residenziali e non residenziali di nuova costruzione devono avere zero emissioni in loco da combustibili fossili,

  • dal 1º gennaio 2028 per gli edifici di proprietà pubblica
  •  dal 1º gennaio 2030 per tutti gli altri edifici di nuova costruzione, con la possibilità di deroghe specifiche.

Lotta ai combustibili fossili (caldaie) ed edifici predisposti al solare

La direttiva rafforzata contiene nuove disposizioni per eliminare progressivamente i combustibili fossili dal riscaldamento negli edifici e promuovere la diffusione di impianti solari, tenendo conto delle circostanze nazionali. Gli Stati membri dovranno inoltre garantire che i nuovi edifici siano “pronti per l’energia solare”. Le sovvenzioni per l’installazione di caldaie autonome alimentate a combustibili fossili non saranno consentite a partire dal 1º gennaio 2025. Promuoverà inoltre la diffusione della mobilità sostenibile grazie alle disposizioni in materia di pre-cablaggio, punti di ricarica per veicoli elettrici e parcheggi per biciclette.

Direttiva Case Verdi: i punti chiave

La Direttiva mira ad assicurare:

  • Nuovi edifici a emissioni zero dal 2030;
  • Misure per ridurre le bollette energetiche e contrastare i cambiamenti climatici;
  • Esenzione per edifici agricoli e storici.

Lo scopo della revisione della direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia è di

  • ridurre progressivamente le emissioni di gas serra e i consumi energetici nel settore edilizio entro il 2030;
  • una riduzione dell’energia primaria media utilizzata di almeno il 16% entro il 2030 e di almeno il 20-22% entro il 2035.
  • pervenire alla neutralità climatica entro il 2050;
  • Ristrutturare un maggior numero di edifici con le prestazioni peggiori;
  • Migliorare la diffusione delle informazioni sul rendimento energetico.

La Direttiva Case verdi richiede:

  • tutti i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero a partire dal 2030;
  • i nuovi edifici occupati o di proprietà delle autorità pubbliche dovranno essere a emissioni zero a partire dal 2028;
  • gli Stati membri assicurino la ristrutturazione
    • del 16% degli edifici non residenziali con le peggiori prestazioni entro il 2030 e
    • del 26% entro il 2033, introducendo requisiti minimi di prestazione energetica.
  • A partire dal 2025, sarà vietata la concessione di sovvenzioni alle caldaie autonome a combustibili fossili;
  • l’installazione progressiva di impianti solari negli edifici pubblici e non residenziali, in funzione delle loro dimensioni, e in tutti i nuovi edifici residenziali entro il 2030;
  • incentivi finanziari per i sistemi di riscaldamento che usano una quantità significativa di energia rinnovabile, come quelli che combinano una caldaia con un impianto solare termico o una pompa di calore.

Per saperne di più

Edifici civili: quanta energia producono e quanto inquinano?

Secondo la Commissione europea, gli edifici dell’Unione europea sono responsabili del 40% dei consumi energetici e del 36% delle emissioni di gas a effetto serra. Il 15 dicembre 2021 la Commissione ha presentato una proposta di revisione della direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia, che fa parte del pacchetto “Pronti per il 55%”. Secondo la normativa europea sul clima del luglio 2021 gli obiettivi ambientali per il 2030 e il 2050 sono diventati vincolanti per tutti i Paesi UE.

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Antonio Mazzuca

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