Mercato del carbonio: nuove misure per sostenere i prezzi dei permessi CO2

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Il Parlamento europeo ha approvato martedì scorso il congelamento della vendita all’asta di una parte dei permessi di CO2 per aumentarne il prezzo e incoraggiare le imprese a investire in innovazioni a basse emissioni di carbonio.



Si fissano così condizioni più rigorose per il congelamento, ripristineranno l’effetto d’incentivazione del Sistema di scambio di emissioni, progettato per ridurre le emissioni di CO2.
Il parlamento europeo riporta che l’emendamento prevede che la Commissione europea possa – in circostanze eccezionali – modificare il calendario delle aste, ma solo nell’eventualità che uno specifico studio di valutazione d’impatto mostri che non c’è rischio significativo di delocalizzazione al di fuori dell’UE delle imprese dei settori interessati. La Commissione potrà procedere a detto adeguamento nella terza fase del sistema di scambio di emissioni (emissions trading scheme – ETS) e per un massimo di 900 milioni di quote.
L’Europa stima che dalla sua creazione nel 2005, l’ETS ha fissato un massimale complessivo delle emissioni che, nel lungo termine, si sta gradualmente riducendo. Entro il 2020, le emissioni dei settori industriali coperti dal sistema ETS saranno inferiori del 21% rispetto al 2005.
Il parlamento europeo spiega che le imprese che ricevono o acquistano crediti messi all’asta dagli Stati membri; godono di un credito che corrisponde a una tonnellata di emissioni di CO2. Le aziende possono anche procedere alla vendita dei crediti inutilizzati. Limitando l’offerta di crediti ci si assicura che essi conservino valore e in tal modo il sistema premia le aziende che investono per limitare le emissioni, contrastando così il cambiamento climatico.
Il crescente surplus di quote di emissioni – dovuto a un’offerta eccessiva e al rallentamento dell’economia – ha visto il prezzo del carbonio cadere ben al di sotto dei livelli stimati quando fu creato il sistema ETS. La Commissione europea propone pertanto misure che consentano di “rinviare “ – o ritardare – la tempistica di una parte dei crediti da mettere all’asta.
Prossimamente sarà il Consiglio europeo a esprimersi sulla legislazione in materia il prossimo 16 e 17 dicembre, così da permettere alla Commissione di attuare le misure concordate per correggere il mercato del carbonio.

Redazione InSic

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