Biocarburanti e idrocarburi, nuove regole dal Parlamento UE

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Mercoledì scorso il Parlamento europeo ha adottato nuove regole per stabilire un tetto all’utilizzo di biocarburanti tradizionali e un passaggio rapido a nuovi biocarburanti ricavati da fonti alternative, quali alghe e rifiuti, così da ridurre le emissioni di gas a effetto serra dovute al crescente utilizzo dei terreni agricoli per la produzione di colture di biocarburanti.

Il testo, estremamente tecnico, è stato approvato con 356 voti in favorevoli, 327 contrari e 14 astenutie se approvato in via definitiva, obbligherebbe gli Stati membri a garantire che,entro il 2020 il settore dei trasporti utilizzi energia derivante per il 10% da fonti rinnovabili.
In base alle nuove norme, i biocarburanti di prima generazione (da colture alimentari) non devono superare il 6% del consumo finale di energia nel settore dei trasporti entro il 2020, in contrasto con l’attuale obiettivo del 10% della legislazione vigente. I biocarburanti avanzati, provenienti da alghe o alcuni tipi di rifiuti, dovrebbero rappresentare almeno il 2,5% del consumo di energia nel settore dei trasporti entro il 2020.
Il Parlamento ricorda che le emissioni di gas serra che derivano dal crescente utilizzo di terreni agricoli per la produzione di biocarburanti sono oggetto di studi sul “cambiamento indiretto della destinazione dei terreni” (ILUC). Dati scientifici hanno dimostrato che l’aumento delle emissioni può cancellare alcuni dei benefici dei biocarburanti, quando è considerato l’intero ciclo di vita del prodotto, dalla produzione al consumo.
Il teso approvato in prima lettura, passa dunque agli Stati membri che dovranno adottare una posizione comune. Se questa sarà diversa dalla posizione del Parlamento, si andrà in seconda lettura.
Sempre nella seduta di mercoledì, il Parlamento europeo ha rinviato alla sessione plenaria di ottobre la votazione sulla revisione della direttiva sugli studi di impatto ambientale.
Il progetto di relazione dell’italiano Andrea Zanoni (ALDE) propone che la ricerca e l’estrazione d’idrocarburi non convenzionali, quali il gas di scisto, siano materia obbligatoria di uno studio d’impatto ambientale. I deputati chiedono inoltre misure volte a prevenire i conflitti d’interesse e a informare e consultare il pubblico sui progressi dei progetti d’estrazione
I deputati hanno chiesto che prima del voto si svolga un dibattito in plenaria con Commissione e Presidenza del Consiglio.

Redazione InSic

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