Dissesto Idrogeologico: verso le Legge CantierAmbiente

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Molte le novità annunciate dal Governo in materia di Dissesto Idrogeologico.
Nell’ultimo Consiglio dei Ministri n.62 del 19 giugno scorso il Governo ha approvato, in esame definitivo, un disegno di legge che introduce disposizioni per il potenziamento e la velocizzazione degli interventi di mitigazione del dissesto idrogeologico e la salvaguardia del territorio: si tratta della “Legge CantierAmbiente” che tiene conto delle osservazioni espresse dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano.


Più poteri ai Presidenti di Regione con la Legge CantierAmbiente

Il testo attribuisce ai Presidenti delle Regioni designati quali Commissari contro il dissesto idrogeologico il compito di predisporre un programma d’azione triennale per la mitigazione del rischio e per la salvaguardia del territorio, all’interno del quale saranno indicati, anno per anno, i comuni e i territori coinvolti, la descrizione tecnica e le singole stime di costo.
Ai Commissari si attribuiscono anche le funzioni di coordinamento e realizzazione degli interventi previsti e si consente il ricorso all’affidamento della progettazione esecutiva e dell’esecuzione di lavori sulla base del progetto definitivo, indipendentemente dall’importo dei lavori, nel rispetto di quanto previsto dalle norme europee sugli appalti pubblici. Le autorizzazioni in tal modo rilasciate comportano dichiarazione di pubblica utilità.

Costa: al via interventi per 6,5 miliardi di euro

Il disegno di legge è stato altresì commentato sulle pagine web del ministero ambiente dove il ministro Costa spiega come la legge darà il via alla realizzazione di interventi per 6,5 miliardi di euro e realizza gli obiettivi indicati nel Piano per la mitigazione del rischio idrogeologico “Proteggi Italia”.
Obiettivi annunciati la riduzione della burocrazia, la semplificazione dei passaggi amministrativi, ma anche anticipare i fondi per la progettazione, affiancare le regioni, programmare cicli di interventi per la messa in sicurezza del territorio.
Spiega più nel dettaglio la nota del ministro che il Dicastero anticiperà il 30% dei fondi alle regioni per gli interventi programmati, con risorse anche per la progettazione, fino a 135 milioni di euro.
Fra le altre novità anche la nascita di una specifica segreteria tecnica per seguire la realizzazione delle opere e la costituzione di una nuova figura professionale: il “green manager”, dirigente o funzionario che dovrà assicurare l’attuazione delle politiche ambientali con riferimento a piani di mobilità sostenibili, efficientamento energetico nelle pubbliche amministrazioni, riduzione degli imballaggi, raccolta differenziata dei rifiuti.

Il Ministro parla del Dissesto come di una vera e propria piaga del nostro Paese e richiama i dati ISPRA: “nel 2017 era rischio il 91% dei comuni italiani (88% nel 2015), con oltre 3 milioni di nuclei familiari residenti in queste aree ad alta vulnerabilità. Complessivamente, il 16,6% del territorio nazionale è mappato nelle classi a maggiore pericolosità per frane e alluvioni (50 mila km2). E sono oltre 7 milioni le persone che risiedono nei territori vulnerabili. In nove Regioni (Valle D’Aosta, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Molise, Basilicata e Calabria) il 100% dei comuni è a rischio. L’Abruzzo, il Lazio, il Piemonte, la Campania, la Sicilia e la Provincia di Trento hanno percentuali di comuni a rischio tra il 90% e il 100%”.

Approvati sei piani stralcio

Da segnalare, infine, che sempre nell’ambito del Consiglio dei Ministri del 19 giugno, il Governo ha approvato sei piani stralcio per l’assetto idrogeologico (P.A.I), da adottarsi con altrettanti decreti del Presidente del Consiglio dei ministri. I piani sono relativi a:
-bacino del territorio dell’ex Autorità di bacino della Puglia relativamente al comune di Minervino di Lecce (LE);
-bacino interregionale del fiume Trigno e bacino regionale del fiume Biferno e minori;
-aggiornamento del Piano di bacino del fiume Tevere – V stralcio funzionale per il tratto metropolitano di Roma da Castel Giubileo alla foce-PS5;
-variante al Piano stralcio per l’assetto idrogeologico – rischio frana, per i comuni di Villa Santa Lucia (FR) e Sant’Elia Fiumerapido (FR), dell’ex Autorità di bacino Liri-Garigliano e Volturno;
-prima variante parziale del Piano stralcio di bacino per l’assetto idrogeologico – fenomeni gravitativi e processi erosivi, riferito ai bacini di rilievo regionale dell’Abruzzo e al territorio regionale ricompreso nel bacino interregionale del fiume Sangro;
-varianti al Piano di bacino stralcio assetto idrogeologico (PAI), assetto geomorfologico e assetto idraulico, del territorio dell’ex Autorità di bacino della Puglia.

Un nuovo passo verso la lotta al Dissesto Idrogeologico, oggetto del recente DPCM del 20 febbraio 2019 con cui il Governo ha concretamente adottato un Piano nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico per il ripristino e la tutela della risorsa ambientale di cui il Piano di Stralcio fa parte indicando elenchi settoriali di progetti e interventi infrastrutturali immediatamente eseguibili già nel 2019, aventi carattere di urgenza e indifferibilità, fino alla concorrenza di un ammontare complessivo di 3 miliardi di euro.

Redazione InSic

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