Etichettatura imballaggi: linea guida CONAI alla normativa applicabile

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CONAI rende nota la pubblicazione delle Linea Guida sull’etichettatura ambientale degli imballaggi alla luce della pubblicazione del decreto legislativo n.116/2020 (facente parte del Pacchetto Economia circolare) del 3 settembre 2020 che rendel’etichettatura ambientale degli imballaggi obbligatoria, introducendo novità che richiedono chiarimenti. Il documento è rivolto alle imprese, CONAI e contiene le risposte ai dubbi interpretativi della normativa per indirizzare alla corretta applicazione della normativa.

Il documento dal titolo: “Etichettatura ambientale degli imballaggi” è frutto di unaconsultazione pubblicamolto partecipata, che si è chiusa il 30 novembre e del coinvolgimento di alcuni dei principali attori della filiera come l’Istituto Italiano Imballaggio, Confindustria, UNI, Federdistribuzione.


Dove scaricare la Guida CONAI sull’etichettatura imballaggi?

La nuova Guida è disponibile ai seguenti link:

L’obiettivo della Linee guida CONAI sull’etichettatura ambientale

Obiettivo del documento è proporre una interpretazione della norma condivisa e univoca da sottoporre alle Istituzioni sull’argomento.

Intendono proporre una chiave di lettura in grado di aiutare le imprese a sciogliere i principali dubbi e affrontare le principali criticità nell’applicazione dell’art. 219, comma 5. CONAI, inoltre, ha elaborato e reso disponibile sul suo sito web un tool informatico: e-tichetta. Si tratta di uno strumento di supporto pensato per aiutare le imprese a costruire, in modo autonomo l’etichettatura ambientale. Lo strumento consente di simulare modelli di etichettatura consigliati secondo le esigenze specifiche dell’impresa e dei suoi prodotti.

Il contenuto delle Linee guida CONAI

Le Linee guida, oltre alle FAQ di riferimento sull’etichettatura, parte dall’approccio all’etichettatura ambientale con sunti e chiarimenti sulla normativa applicabile. Chiarisce la distinzione fra imballaggio riciclabile o compostabile ed i casi in cui gli imballaggi possono essere conferiti in raccolta differenziata.

Un capitolo a parte riguarda i contenuti dell’etichettatura ambientale, distinti per monocomponenti o multicomponente destinati al B2C e chiarimenti su cosa si intende per componenti separabili manualmentte e su come costruire l’etichetta ambientale?

Etichettatura ambientale: il riferimento normativo

L’art. 3 comma 3, lettera c) del decreto legislativo 3 settembre 2020, n. 116, che recepisce la direttiva UE 2018/851 sui rifiuti, e la direttiva (UE) 2018/852 relativa agli imballaggi e ai rifiuti di imballaggio. ha apportato modifiche al comma 5 dell’art. 219 del Codice Ambiente (decreto legislativo 3 aprile 2006 n.152), in tema di “Criteri informatori dell’attività di gestione dei rifiuti di imballaggio”.

La formulazione dell’obbligo di etichettatura introdotto dalla nuova norma lascia spazio a dubbi interpretativi, soprattutto per quanto riguarda i contenuti da riportare in etichetta, i soggetti obbligati, ed il perimetro dell’obbligo, oltre a generare una grande preoccupazione nelle imprese relativamente alle tempistiche per conformarsi all’obbligo.

Redazione InSic

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