UNI ISO 45001: certificazione e migrazione verso il nuovo standard

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Sulla rivista Ambiente&Sicurezza sul lavoro n. 5/2018, l’articolo “UNI ISO 45001:2018 – Caratteristiche, certificazione e migrazione verso il nuovo standard” di A. Terracina, L. Mercadante, P. Fioretti (CONTARP – Direzione Generale INAIL) ci racconta il difficile iter gestazionale della UNI ISO 45001, apertosi nel 2013 con la creazione di un apposito Gruppo di lavoro che alla fine ha contato più di 150 esperti provenienti da tutte le parti del mondo per trovare un approccio organizzativo gestionale della sicurezza sul lavoro atto a prevenire infortuni e malattie di origine professionale.

L’articolo si sofferma su diversi elementi della nuova UNI ISO, a partire dalla “Struttura ad Alto Livello” (High Level Structure – HLS), un format strutturato e concepito proprio per garantire uniformità tra i diversi documenti in materia di sistemi di gestione che facilita enormemente la possibilità di integrazione fra i diversi sistemi.
Si individuano poi le caratteristiche peculiari della norma con riferimento alla consultazione e la partecipazione dei lavoratori, due processi appena accennati nella BS:OHSAS 18001:2007 e meglio definiti nelle linee guida UNI INAIL, ed i processi “Acquisti, appalti e outsourcing” non citati esplicitamente dai documenti di riferimento preesistenti, anche se di fatto regolarmente considerati nella applicazione degli SGSL e nella stesura documentale.
Quanto agli aspetti di certificazione della UNI ISO 45001 si mette in evidenza la previsione di effettuare le verifiche sia dei processi di lavoro, dunque del modo in cui il lavoro è gestito, sia dei tempi di lavoro, con espresso riferimento ai turni di lavoro.

L’articolo chiarisce anche sul processo di certificazione che coinvolgerà le aziende già certificate BS:OHSAS 18001:2007: la UNI ISO 45001 prevede infatti un periodo di transizione, durante il quale le aziende potranno integrare il proprio SGSL secondo i nuovi requisiti definiti dalla UNI ISO 45001. “In realtà in questo secondo caso si tratta di una migrazione verso la 45001, e non di una certificazione, in quanto le aziende sono già in possesso di un certificato, pertanto non saranno soggette ad un nuovo iter di certificazione quanto piuttosto saranno soggette ad un audit di verifica della avvenuta integrazione fra i due standard certificativi.”
Il periodo di transizione entro cui le aziende dovranno garantire tale migrazione scadrà nel marzo 2021, a tre anni dalla data di pubblicazione della UNI ISO 45001, mentre le regole per attuare tale migrazione sono dettate dal documento IAF MD 21:2018.
Infine, gli autori si dedicano a chiarire cosa cambierà -al momento del ritiro della BS OHSAS 18001:2007 – nel quadro delineato dall’art.30 del D.Lgs. 81/08: al momento in cui scriviamo la Commissione consultiva permanente non ha ancora citato la UNI ISO 45001 fra quegli ulteriori modelli di organizzazione e gestione aziendale conformi ai requisiti richiesti dal TUS ma la corrispondenza che lega i requisiti richiesti ai commi dell’art. 30 ed i rispettivi requisiti dei documenti tecnici vive esattamente con la UNI ISO 45001:2018; che è integrata anche da requisiti aggiuntivi che comunque nulla limitano rispetto a quanto indicato dall’art. 30 stesso.

Riferimenti bibliografici: UNI ISO 45001:2018
Caratteristiche, certificazione e migrazione verso il nuovo standard
A. Terracina, L. Mercadante, P. Fioretti – CONTARP – Direzione Generale INAIL
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