Lo ha affermato il presidente Lucibello in occasione della presentazione del corso di formazione in e-learning “La multiculturalità della sanità italiana”, dedicato agli operatori sanitari dell’Istituto.
De Felice ha ricordato quanto oggi il fenomeno dei flussi migratori stia influenzando fortemente la promozione complessiva delle politiche sociali. “Se consideriamo i dati statistici sugli infortuni in Italia che interessano i lavoratori stranieri ci rendiamo conto che, sia per quanto riguarda il numero delle denunce nella sua globalità sia quello dei casi mortali, si manifesti una sostanziale costanza, attestata in una percentuale significativa che oscilla tra il 13 e il 15% – ha detto – Per affrontare correttamente questo problema tanto grave, non solo nelle attività di prevenzione, ma anche per quanto riguarda la riabilitazione e il reinserimento, è necessario un nuovo modello di gestione che, tenendo conto delle diversità demografiche, sia in grado di compiere un autentico salto culturale”.
Da qui l’apprezzamento per un progetto che consentirà agli operatori sanitari dell’istituto di “sviluppare maggiori consapevolezza e competenze nella trattazione e relazione con il lavoratore straniero e infortunato, sia attraverso l’approfondimento delle conoscenze teoriche, sia col rafforzamento delle capacità nell’area dell’accoglienza e dell’interazione tra medico e paziente“.
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