Giornata nazionale delle Vittime da Coronavirus: i numeri dell’epidemia, Faq e pagine informative

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A distanza di un anno, la commissione Affari Costituzionali del Senato ha approvato all’unanimità il “ddl Mulè” convertito con LEGGE 18 marzo 2021, n. 35, dando il via libera definitivo al riconoscimento del 18 marzo come “Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di coronavirus“, per ricordare tutte le persone decedute a causa della pandemia.

Bandiere a mezz’asta in memoria delle vittime in tutto il Paese ed il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, partecipa a Bergamo alla commemorazione: alle ore 11.00 verrà deposta una corona di fiori al Cimitero monumentale della città. Alle ore 11.15, al Parco Martin Lutero alla Trucca, si svolgerà l’inaugurazione del Bosco della Memoria con la cerimonia per la messa a dimora dei primi 100 alberi. Durante la commemorazione sono previsti saluti e interventi istituzionali.

Ma quali sono gli ultimi dati a disposizione sull’emergenza COVID-19 nel nostro paese e nel mondo? copme viene effettuato il Monitoraggio. E infine cos’è il COVID-19, i sintomi e a chi e come rivolgersi per aiuto?

Per approfondire, invece, sulle misure anti COVID-19 prese dalle istituzioni:


COVID-19: i dati di un anno di pandemia

Ad un anno esatto dall’inizio “ufficiale” della pandemia i dati della situazione in Italia sono ancora drammatici (Bollettino 17/3/2021)

  • il totale dei morti al 17 marzo 2021 sono stati oltre centomila, 103.432 decessi accertati da COVID-19.
  • i dimessi e guariti: 2.639.370
  • i casi totali: 3.281.810.

Per orientarsi sulla distribuzione geografica dei casi COVID-19, suggeriamo gli open data della Mappa interattiva della Protezione Civile, e la pagina informativa sulla Situazione in Italia del Ministero Salute e la Infografica della sorveglianza integrata Covid-19 in Italiasul sito dell’Istituto Superiore di Sanità che offre un quadro complessivo dell’epidemia e un focus sui casi segnalati negli ultimi 30 giorni.

Come viene effettuato il Monitoraggio dell’epidemia?

Il monitoraggio dell’epidemia dei casi di Covid-19 in Italia viene effettuato attraverso due flussi di dati:

  • il flusso dei dati aggregati inviati dalle Regioni coordinato da Ministero della Salute, con il supporto della Protezione Civile e dell’Istituto superiore di sanità, per raccogliere informazioni tempestive sul numero totale di test positivi, decessi, ricoveri in ospedale e ricoveri in terapia intensiva in ogni Provincia d’Italia.
  • il flusso dei dati individuali inviati dalle Regioni all’Istituto Superiore di Sanità (Sorveglianza integrata Covid-19, ordinanza 640 della Protezione Civile del 27/2/2020), che comprende anche i dati demografici, le comorbidità, lo stato clinico e la sua evoluzione nel tempo, per un’analisi più accurata.

Come avviene la classificazione per area di rischio regionale?

Regioni e Province autonome sono classificate in quattro aree – rossa, arancione, gialla e bianca – che corrispondono ad altrettanti scenari di rischio e per le quali sono previste specifiche misure restrittive.

La classificazione avviene attraverso Decreti legge o Ordinanze del Ministro della Salute, in base ai dati e alle indicazioni della Cabina di regia.

Le Regioni e le Province autonome possono adottare specifiche ulteriori disposizioni restrittive, di carattere locale, per conoscere le quali è necessario fare riferimento ai canali informativi istituzionali dei singoli enti.
Gli scenari sono descritti nel documentoPrevenzione e risposta a COVID-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale.
Gli indicatori di rischio sono definiti nelDecreto ministeriale 30 aprile 2020

COVID-19 nel mondo: i dati OMS

In base ai dati di OMS diffusi dal Ministero Salute (Ultimi dati OMS. Fonte: Health Emergency Dashboard, 17 Marzo ore 12.39 am ).

Dati COVID-19 a livello Globale

  • 120.164.106casi confermati nel mondo dall’inizio della pandemia
  • 2.660.422morti

Europa (Ultimi dati OMS, inclusaItalia,fonte Dashboard Who European Region, 17 Marzo ore 10.00 am)

  • 41.633.476casi confermati

  • 916.699morti

  • Regno Unitocasi confermati 4.263.531 morti 125.580

(Ultimi dati fonte Dashboard ECDC, 11 Marzo 2021)

  • Franciacasi confermati 3.904.233 morti 88.800

  • Spagnacasiconfermati 3.160.970 morti 71.436

  • Germaniacasi confermati2.505.193 morti 71.934

Dati COVID-19 – America

(Ultimi dati OMS. Fonte: Health Emergency Dashboard, 17 Marzo ore 12.39 am)

  • 53.160.109casi confermati

  • 1.277.554morti

Dati COVID-19 – Sud Est Asiatico

  • 13.986.486casi confermati

  • 213.298morti

Dati COVID-19 – Mediterraneo orientale

  • 6.972.925casi confermati

  • 151.561morti

Dati COVID-19 – Africa

  • 2.958.224casi confermati

  • 74.959morti

Dati COVID-19 – Pacifico Occidentale

  • 1.735.334casi confermati

  • 30.597morti.

Cosa è SARS-CoV-2? Cos’è COVID-19?

La sindrome respiratoria acuta grave Coronavirus-2 (SARS-CoV-2) è il nome dato al nuovo coronavirus del 2019. COVID-19 è il nome dato alla malattia associata al virus.

SARS-CoV-2 è un nuovo ceppo di coronavirus che non è stato precedentemente identificato nell’uomo.

Sulla pagina dedicata CORONAVIRUS sul sito del Ministero Salute sono disponibili tutte le informazioni sul virus: di seguito una selezione di alcune delle domande più frequenti e importanti.

Quali sono i principali sintomi?

I sintomi di COVID-19 variano sulla base della gravità della malattia, dall’assenza di sintomi (essere asintomatici) a presentare febbre, tosse, mal di gola, mal di testa, naso che cola, debolezza, affaticamento e dolore muscolare e nei casi più gravi, polmonite, insufficienza respiratoria, sepsi e shock settico, che potenzialmente portano alla morte.

I sintomi più comuni di COVID-19 sono:

  • febbre = 37,5°C e brividi
  • tosse di recente comparsa
  • difficoltà respiratoria
  • perdita improvvisa dell’olfatto (anosmia) o diminuzione dell’olfatto (iposmia), perdita del gusto (ageusia) o alterazione del gusto (disgeusia)
  • naso che cola
  • mal di gola
  • diarrea (soprattutto nei bambini).

Come si diffonde il Coronavirus?

Le attuali evidenze suggeriscono che il SARS-CoV-2 si diffonde da persona a persona:

  • in modo diretto
  • in modo indiretto (attraverso oggetti o superfici contaminati)
  • per contatto stretto con persone infette attraverso secrezioni della bocca e del naso (saliva, secrezioni respiratorie o goccioline droplet).

Quando una persona malata tossisce, starnutisce, parla o canta, queste secrezioni vengono rilasciate dalla bocca o dal naso. Le persone che sono a contatto stretto (distanza inferiore di 1 metro) con una persona infetta possono contagiarsi se le goccioline droplet entrano nella bocca, naso o occhi.

Misure preventive sono pertanto quelle di mantenere una distanza fisica di almeno un metro, lavarsi frequentemente le mani e indossare la mascherina.

Le persone malate possono rilasciare goccioline infette suoggetti e superfici(chiamati fomiti) quando starnutiscono, tossiscono o toccano superfici (tavoli, maniglie, corrimano). Toccando questi oggetti o superfici, altre persone possono contagiarsi toccandosi occhi, naso o bocca con le mani contaminate (non ancora lavate).

Questo è il motivo per cui è essenziale lavarsi correttamente e regolarmente le mani con acqua e sapone o con un prodotto a base alcolica e pulire frequentemente le superfici.

A chi rivolgersi?

Il numero di pubblica utilità 1500 è stato attivato dal Ministro Roberto Speranza il 27 gennaio per rispondere alle domande dei cittadini sul nuovo Coronavirus. Il servizio di risposta ai cittadini è attivo 24 ore su 24, tutti i giorni. Rispondono operatori appositamente formati insieme a dirigenti sanitari. I professionisti impegnati nella risposta seguono corsi di formazione continua a garanzia della qualità del servizio.

Le Regioni hanno attivato numeri dedicati per rispondere alle richieste di informazioni e sulle misure urgenti per il contenimento e la gestione del contagio del nuovo coronavirus in Italia. Consulta anche le pagine dei siti regionali dedicate ai viaggiatori con informazioni utili, contatti e moduli per notificare rientri. L’elenco è disponibile nella pagina dedicata i numeri verdi del Ministero Salute.

Redazione InSic

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