RACCONTI AUTOBIOGRAFICI DI UN CONSULENTE – Coaching e dialoghi di sicurezza

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Carlo Bisio, Psicologo delle Organizzazioni e Graduate Member del IOSH, ha raccolto alcuni racconti autobiografici tratti dalla propria attività consulenziale e di formazione nell’e-book, edito da EPC: “Sicurezza, formazione e altre vicissitudini” che affronta temi di interesse professionale per chi si occupa di sicurezza e salute sul lavoro.

Continuiamo con la selezione di questi racconti nelle prossime settimane, confidando nel loro essere spunti di riflessioni utili per quanti operano nel mondo della sicurezza, in particolare consulenti e formatori in sicurezza sul lavoro
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Coaching e dialoghi di sicurezza

Periodo: 2019 (55 anni)

Arrivai in azienda, dove quel pomeriggio ero impegnato in un affiancamento in campo a manager di produzione ai quali avevo appena fatto un corso sui “dialoghi di sicurezza”.

Durante il tragitto in autostrada mi fermai in un cosiddetto “Punto cortesia” per chiedere informazioni. L’impiegato non mi sembrava avere molte informazioni, e mi pareva anche un po’ spaventato. D’altra parte, non c’era scritto Punto competenza o Punto coraggio, e neanche Punto utile, ma Punto cortesia, e lui cortese lo era stato. Ero io che avevo delle aspettative eccessive.

I dialoghi di sicurezza sono una prassi usuale in molte organizzazioni. Tanto per spiegare in modo semplificato come si svolge un dialogo di sicurezza: si osserva una persona mentre lavora, per alcuni minuti, ovviamente dopo averla avvisata; poi si fa un breve dialogo con lui o lei al fine di discutere i punti forti e i punti di miglioramento del comportamento che è stato osservato; in genere si circoscrive l’interesse (l’osservazione e il dialogo) ai comportamenti di rilevanza per la sicurezza, come i comportamenti sicuri o a rischio, la capacità di tenere conto degli spazi o delle interferenze con altre persone o processi, e via di questo passo.

Con ciascun manager che aveva partecipato al corso, a turno, dapprima mostravo loro come si svolgeva concretamente un dialogo di sicurezza coinvolgendo un operatore, poi lui o lei faceva altrettanto con il coinvolgimento di un altro operatore. Seguiva un momento di debriefing in cui discutevamo come aveva svolto il dialogo.

Vi sono delle regole che vanno seguite per un dialogo efficace, ad esempio iniziare chiedendo il punto di vista dell’interlocutore, e apprezzando dapprima i punti positivi, discutendo in seconda battuta gli aspetti migliorabili, in modo costruttivo. Dietro a prassi piuttosto condivise, vi sono poi alcune variazioni da un’azienda a un’altra.

Facendo dei buoni dialoghi di sicurezza si ha modo anche di ascoltare molte persone, e di capire e approfondire le problematiche di sicurezza presenti in un contesto.

C’era un ampio ventaglio di reazioni da parte del personale, anche perché per loro era una novità, in quello stabilimento. Ricordo quell’operatore che discusse durante il dialogo temi importanti, come quelli dell’organizzazione, delle comunicazioni carenti. Oppure quell’operatore al quale ci avvicinammo mentre stava operando con un carroponte. Con lo sguardo verso il carico che aveva appena raggiunto il suolo, e le mani sul telecomando del carroponte, non ci aveva visti arrivare.

«Hai qualche minuto per un dialogo di sicurezza?» gli disse il suo capo reparto che stavo accompagnando.

L’operatore, senza voltarsi: «Non c’avete un cazzo da fare e andate in giro a rompere i coglioni a chi lavora?»

Poi si voltò e vide che c’ero anch’io, allora cambiò atteggiamento e il dialogo di sicurezza avvenne normalmente, anche se mi sembrò un po’ forzato. L’accoglienza che ci riservò questo operatore fu però illuminante per svelare i retropensieri che talvolta il personale coltiva.

D’altro canto, ogni persona ha una mente diversa da tutte le altre, e il bello di fare dei dialoghi è appunto valorizzare l’ascolto, la comprensione dei punti di vista, e fornire a ogni persona coinvolta l’opportunità di una riflessione. I motivi per cui tale prassi è utile sono spiegati in modo molto diverso: dall’ipotesi che si tratti di un “rinforzo positivo” skinneriano (una cosa simile al biscotto che si dà al cane per addestrarlo) a chi ipotizza che si tratti semplicemente di un modo per ribadire l’importanza della sicurezza, o di rendere più sistematica e continua la comunicazione sul tema.

Le prassi di dialogo sulla sicurezza e di feedback di fronte ai comportamenti tendono a essere molto varie.

Ad esempio, può capitarti di sentirti dire da un direttore di stabilimento, in una zona in cui è presente una consolidata tradizione enogastronomica: «Avevamo una specie di sistema sanzionatorio informale secondo il quale se beccavo uno senza la cintura di sicurezza sul carrello, gli dicevo ‘Tu domani devi portare il salame per tutti’, se poi vedevo un altro senza guanti gli dicevo ‘Tu domani devi portare le brioches per tutti’ e così via».

Mi ha anche detto che poi hanno smesso perché stavano tutti un po’ ingrassando. In ogni caso le immagini evocate, fatte di profumi e sapori locali, mi procurarono una salivazione abbondante. Peccato che fossero poi passati a un sistema di feedback e di sanzioni meno gastronomico.

Probabilmente stava scherzando, ma qualche dubbio mi rimane.

Sicurezza, formazione e altre vicissitudini – Racconti autobiografici di un consulente – il volume EPC

L’E-book “Sicurezza, formazione e altre vicissitudini” di C. Bisio, edito da EPC Editore (novembre 2021) propone temi di interesse professionale per chi si occupa di sicurezza e salute sul lavoro, attraverso racconti autobiografici. 

Sicurezza, formazione e altre vicissitudini.

Questo libro propone temi di interesse professionale per chi si occupa di sicurezza e salute sul lavoro, attraverso racconti autobiografici.

Di cosa tratta il Volume “Sicurezza, formazione e altre vicissitudini” di C.Bisio?

Il percorso che i racconti tracciano nel loro insieme parte dall’ergonomia cognitiva, prosegue su aspetti che riguardano cultura, identità e significati, poi affronta l’ambito della formazione, la costruzione di affidabilità e sicurezza, il contributo umano alla sicurezza, per chiudere esplorando alcuni aspetti riguardanti violenze e aspetti sociali.
L’autore presenta episodi o periodi della propria vita in modo spesso leggero e a tratti divertente e autoironico, mettendoli in relazione con significati più profondi.

Il libro ha quindi diversi livelli di lettura.

Dove poter scaricare il Volume “Sicurezza, formazione e altre vicissitudini” di C.Bisio?

Il prodotto può essere visualizzato:

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Carlo Bisio

Si occupa di sicurezza e salute sul lavoro. È Psicologo delle Organizzazioni, ha conseguito un Master di II livello in Ergonomia e il Diploma Internazionale NEBOSH in sicurezza. È Graduate Member del IOSH. Ha collaborato con diversi atenei come docente a contratto, ed è autore di numerose pubblicazioni. Scopri tutte le pubblicazioni di C.Bisio per EPC Editore