Chi è, per definizione, l’ingegnere? Si potrebbe rispondere che è il professionista che affronta i problemi con rigoroso metodo scientifico; tuttavia, come l’attualità continua a dimostrare, molto spesso è anche un soggetto abile nel coltivare numerosi interessi, coniugandoli tra loro in modo armonioso, anche nell’attività lavorativa.
Svolgere il proprio lavoro con passione significa affrontare ogni singolo progetto come un unicum, prendendo ad esempio le esperienze soggettive per poi adattarle al caso specifico, con il fine di giungere ogni volta ad una soluzione confezionata ad hoc per il committente.
Anche in un tema tanto delicato e sempre attuale come quello della prevenzione incendi viene offerta la possibilità di proporre soluzioni progettuali “personalizzate”.
Con l’entrata in vigore del D.M. del 3 agosto 2015 si è aperta una nuova strada per i professionisti che si trovano oggi di fronte a una duplice possibilità di scelta tra un percorso guidato, quello della normativa tecnica, non privo di ostacoli ma sicuramente ben segnalato; e un percorso alternativo, che offre la possibilità di proporre soluzioni progettuali molteplici e sinergiche, aderenti al progresso tecnologico e agli standard internazionali.
L’obiettivo rimane sempre il medesimo: adottare misure che riducano la probabilità dell’insorgere degli incendi e limitare le conseguenze nel caso di evento incidentale, ciò che propone il Decreto è una metodologia alternativa.
I dati raccontano che ancora oggi, dopo quasi tre anni dall’entrata in vigore del nuovo Testo Unico sulla Prevenzione Incendi, i professionisti che hanno deciso di adottare questa nuova metodologia progettuale rappresentano ancora una piccola realtà. Ma perché c’è così tanta resistenza ad abbracciare il cambiamento? Quali sono le figure che hanno recepito in misura minore quanto di positivo ci può essere nelle nuove procedure? I professionisti che le devono applicare o i titolari delle attività?
La percezione positiva di un cambiamento è spesso influenzata dai modi con i quali il cambiamento stesso viene comunicato e, con molta probabilità, gli ingegneri qualche miglioramento comunicativo possono apportarlo.
Il nuovo Consiglio dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Torino intende sottolineare l’importanza di fare prevenzione, utilizzando nuove modalità comunicative e attraverso l’organizzazione di un evento culturale rivolto ai professionisti antincendio, ai progettisti, ai funzionari dei Vigili del Fuoco, ai titolari di attività nonché alla cittadinanza e al territorio.
PREVINTO18, in programma l’8 e il 9 giugno prossimi a Torino, rappresenta un’occasione per far dialogare tra loro tutte le figure coinvolte nella prevenzione incendi. Un’occasione per approfondire in modalità multi prospettica argomenti inerenti all’attività professionale, attraverso il confronto con colleghi che operano in settori differenti ma strettamente correlati tra loro, in una serie di eventi formativi che metteranno in risalto l’importanza della progettazione integrata e coordinata.
La vera novità caratterizzante l’evento è rappresentata dal fatto che in questa circostanza l’ingegnere si metterà “in piazza” per incontrare la collettività, facendo risaltare l’attitudine della categoria alla trasversalità e alla multidisciplinarietà e, soprattutto, con l’intento di trasmettere un messaggio cruciale: fare prevenzione è compito di tutti, partendo dai più piccoli e semplici gesti quotidiani.
PREVINTO18 ha ottenuto il prestigioso patrocinio del Consiglio Nazionale degli Ingegneri.
Una squadra di professionisti editoriali ed esperti nelle tematiche della salute e sicurezza sul lavoro, prevenzione incendi, tutela dell’ambiente, edilizia, security e privacy. Da oltre 20 anni alla guida del canale di informazione online di EPC Editore
