Piano Nazionale Integrato per l’energia e il clima: aggiornamenti- accordo MISE-Confindustria

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Il 26 giugno durante l’incontro tra il Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli e il delegato per l’Energia di Confindustria Aurelio Regina è stata condivisa una strategia industriale di ampio respiro sul Green New Deal con Confindustria, per una transizione energetica che sia al contempo un’opportunità di sviluppo per il sistema produttivo italiano.
Il Ministro Patuanelli ha dato il via libera alle misure per facilitare la transizione di importanti settori industriali gasivori ed evitarne la delocalizzazione. Previste due misure, una di carattere nazionale e l’altra in corso di notifica alla Commissione UE che consentiranno di ridurre il differenziale di prezzo rispetto ai players industriali europei nel settore del gas.
Sul tema ETS sarà avviato un tavolo comune per dare attuazione delle norme emanate con la nuova Direttiva Emission Trading attuata con Decreto legislativo 9 giugno 2020, n. 47,, i costi indiretti ETS e per una attenta valutazione delle proposte Comunitarie per la riforma della fiscalità energetica.

Confindustria su Piano Nazionale Integrato Energia e Clima


Secondo il modello presentato da Confindustria, gli investimenti stimati si attestano ad oltre 50 miliardi l’anno fino al 2030, cifra che permette di raggiungere gli obiettivi che Governo e parti sociali si sono dati con il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima. Questi investimenti contribuiranno a una crescita del PIL dello 0,5% ogni anno e ad oltre 5 milioni di posti di lavoro nei settori della green economy. Di comune accordo, il Governo lancerà un programma sulle filiere strategiche: idrogeno e rinnovabili al fine della transizione energetica. L’obiettivo è porre l’Italia come il soggetto trainante a livello europeo.

Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (Pniec) – Interrogazione Costa alla Camera

13 febbraio 2020
In una risposta ad interrogazione al question time alla Camera, il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha affermato che sono necessarie imminenti modifiche al Piano.
“Posto che il quadro degli impegni italiani è coerente con quello attuale europeo – ha spiegato Costa – un aumento degli obiettivi aggregati, come prefigurato nella Comunicazione sul Green Deal, che è stato recentemente confermato dal Parlamento Europeo, renderà necessaria la revisione del Piano in maniera da adeguarlo di conseguenza”.
“Il target di riduzione delle emissioni di gas serra – ha continuato il ministro – sta cambiando e alla fine di febbraio verrà pubblicata a livello europeo la nuova norma di riferimento che oscillerà tra il 50 e il 55%, ben al di sopra del 40% previsto al 2030. E’ chiaro dunque che il Pniec vada rivisitato e non appena la norma verrà depositata noi inizieremo il lavoro” – ha concluso il ministro dell’Ambiente.

Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima: la pubblicazione ufficiale

23 GENNAIO 2020
Il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato il testo del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima, predisposto con il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che recepisce le novità contenute nel Decreto Legge sul Clima nonché quelle sugli investimenti per il Green New Deal previste nella Legge di Bilancio 2020.

Contenuto del PNIEC

Il PNIEC è stato inviato alla Commissione europea in attuazione del Regolamento (UE) 2018/1999, completando così il percorso avviato nel dicembre 2018, nel corso del quale il Piano è stato oggetto di un proficuo confronto tra le istituzioni coinvolte, i cittadini e tutti gli stakeholder.Con il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima vengono stabiliti gli obiettivi nazionali al 2030 sull’efficienza energetica, sulle fonti rinnovabili e sulla riduzione delle emissioni di CO2, nonché gli obiettivi in tema di sicurezza energetica, interconnessioni, mercato unico dell’energia e competitività, sviluppo e mobilità sostenibile, delineando per ciascuno di essi le misure che saranno attuate per assicurarne il raggiungimento.
L’attuazione del Piano sarà assicurata dai decreti legislativi di recepimento delle direttive europee in materia di efficienza energetica, di fonti rinnovabili e di mercati dell’elettricità e del gas, che saranno emanati nel corso del 2020.

Il Piano

Il Piano costituisce lo strumento con il quale ogni Stato, in coerenza con le regole europee vigenti e con i provvedimenti attuativi del Pacchetto europeo energia e clima 2030 (vedi nostro approfondimento), stabilisce i propri contributi agli obiettivi europei al 2030 sull’efficienza energetica e sulle fonti rinnovabili e quali sono i propri obiettivi in tema di sicurezza energetica, mercato unico dell’energia e competitività.
Il Piano è strutturato secondo 5 dimensioni: decarbonizzazione, efficienza energetica, sicurezza energetica, mercato interno dell’energia, ricerca, innovazione e competitività.

Gli obiettivi

I principali obiettivi dello strumento sono: una percentuale di produzione di energia da FER nei Consumi Finali Lordi di energia pari al 30%, in linea con gli obiettivi previsti per il nostro Paese dalla UE e una quota di energia da FER nei Consumi Finali Lordi di energia nei trasporti del 21,6% a fronte del 14% previsto dalla UE. Inoltre, il Piano prevede una riduzione dei consumi di energia primaria rispetto allo scenario PRIMES 2007 del 43% a fronte di un obiettivo UE del 32,5% e la riduzione dei GHG vs 2005 per tutti i settori non ETS del 33%, obiettivo superiore del 3% rispetto a quello previsto da Bruxelles.

Redazione InSic

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