Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR): turni su 24 ore, firmato accordo sindacale

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Anche sulle operazioni infrastrutturali si applicherà il protocollo siglato tra il Mit e le organizzazioni sindacali dell’edilizia per l’accelerazione dei cantieri, attraverso l’ottimizzazione dei turni di lavoro sulle 24 ore: l’accordo è stato scritto dalla Ministra delle Infrastrutture e Trasporti, Paola De Micheli, e dai vertici dei sindacati di categoria FenealUil, Vito Panzarella, Filca-Cisl, Stefano Macale, e Fillea-Cgil, Alessandro Genovesi..

Lo riporta il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che ricorda come l’accordo rinvii all’articolo 9 del Decreto Legge Semplificazioni per le nuove regole da applicare sui luoghi di lavoro, che saranno applicate a tutte le infrastrutture individuate nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per dare attuazione al programma di finanziamenti “Next Generation EU”.

“In occasione della firma dell’11 dicembre scorso – afferma la Ministra De Micheli – avevamo sostenuto che l’accordo coi sindacati avrebbe assunto la valenza di modello, con l’obiettivo di incrementare l’occupazione di qualità dentro una cornice di regole di legalità e sicurezza. Con l’estensione dell’intesa acceleriamo i cantieri di tutte quelle opere complesse e strategiche inserite nel Recovery Plan, perché soltanto attraverso la creazione di più lavoro il nostro Paese potrà compiere quel salto di qualità nella direzione della crescita e dello sviluppo”.?

Piano nazionale di ripresa e resilienza

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) èil programma di investimenti che l’Italia deve presentare alla Commissione europea nell’ambito delNext Generation EU, lo strumento per rispondere ala crisi pandemica provocata dal Covid-19.
Durante il Consiglio dei Ministri del 7 dicembre 2020 è stato dato il via all’esame del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) (qui il TESTO in bozza del PNRR del 6 dicembre 2020 e le Linee guida programmatiche del 15 settembre) che dovrà dare attuazione, nel nostro Paese, al programmaNext Generation EU, varato dall’Unione europea per integrare il Quadro finanziario pluriennale (QFP) 2021-2027 alla luce delle conseguenze economiche e sociali della pandemia da COVID-19.

Sul sito del Ministerop dell’Economia e delle Finanze è disponibile un’analisi completa del PNRR ed è stata pubblicata la Bozza definitiva di PNRR (qui il testo del Governo) aggiornata a dicembre che è stata presentata alla Camera che ha aperto un dossier di discussione.

Vediamo di seguito come si articola il PNRR, in quale area ricadono gli interventi previsti per l’edilizia e quali risorse saranno impegnate. infine, un focus sul PNRR: gli obiettivi,l’entità del Dispositivo Europeo di Ripresa e Resilienza (RRF) e il Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) 2021-2027 in cui si muovono gli investimenti per la ripresa post-pandemica.

Articolazione del PNRR: le tematiche strutturali di intervento

Le sei missioni in cui si articolerà il PNRR, e che rappresentano aree “tematiche” strutturali di intervento, sono:

1. Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura

2. Rivoluzione verde e transizione ecologica

3. Infrastrutture per una mobilità sostenibile

4. Istruzione e ricerca

5. Parità di genere, coesione sociale e territoriale

6. Salute

Rivoluzione verde e transizione ecologica: i riferimenti al settore dell’edilizia

AllaRivoluzione verde e transizione ecologica sarà destinato più del 31% dell’ammontare complessivo del Piano, per69,8 miliardi di euro, (a cui si aggiungono i fondi della programmazione di bilancio per un totale dioltre 79 miliardi) per intensificare l’impegno dell’Italia in direzione degli obiettivi ambiziosi dell’European Green Deal e creare nuove occasioni di crescita e sviluppo per il nostro Paese.

  • All’interno di questa missione, un ingente insieme di risorse riguarda la componente dedicata all’Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici, fondamentale per l’abbattimento delle emissioni, con quasi30 miliardi di europer interventi sugli edifici pubblici (come interventi di risanamento di costruzione di nuovi edifici, con priorità a scuole, ospedali ed edilizia popolare e altri interventi di riqualificazione, efficientamento energetico e digitalizzazione) e di efficientamento dell’edilizia privata, in particolare con l’estensione del superbonus 110%.

  • In aggiunta, oltre18 miliardidi euro verranno dedicati alla componenteTransizione energetica e mobilità locale sostenibile, per incrementare la quota di energia prodotta da rinnovabili, in linea con gli obiettivi europei, stimolare la filiera industriale, inclusa quella dell’idrogeno, e potenziare e digitalizzare le infrastrutture di rete. Sono previsti investimenti nell’ambito della decarbonizzazione dell’Ex Ilva di Taranto. Si punta a sviluppare la mobilità sostenibile, potenziando le infrastrutture e le ciclovie e rinnovando in modo deciso il parco circolante del TPL. Al Mezzogiorno è dedicata una quota di investimenti in questa componente pari al 50%.

  • Infrastrutture per una mobilità sostenibile: l’ammontare si compone di due componenti, per un ammontare complessivo di risorse paria 32 miliardidi euro (oltre 33 miliardicon i fondi della programmazione di bilancio), oltre il 14 per cento delle risorse del Piano.

    La prima componente della missione, per un valore di28,3 miliardi, è relativaall’Alta velocità ferroviaria e manutenzione stradale 4.0e prevede la realizzazione di opere in particolare sulla rete ferroviaria per facilitare la mobilità di cittadini e merci e renderla più sostenibile. Accanto a queste opere, interventi per la messa in sicurezza e il monitoraggio digitale di viadotti e ponti nelle aree del territorio che presentano le maggiori criticità.

    La seconda componente, dedicata all’Intermodalità e alla logistica integrataprevede un programma nazionale di investimenti per il miglioramento di competitività e sostenibilità ambientale del sistema portuale, in modo da sviluppare i traffici collegati alle grandi linee di comunicazione europee e valorizzare il ruolo dei Porti del Sud Italia, con un impegno di oltre3,5 miliardi di euro.

Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici: linee d’azione per investimenti ed incentivi

Obiettivi degli interventi previsti nella “Componente” del PNRR dedicata all’ediiliza energetica ha come obiettivi:

  • Efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico e privato, con contestuale messa in sicurezza e digitalizzazione delle strutture.
  • Rilancio dell’edilizia in chiave di sostenibilità ambientale e performance antisismica

La componente intercetta una dimensione assai rilevante per l’abbattimento delle emissioni di CO2: la riduzione dei consumi di energia degli edifici che generano più di un terzo dei consumi totali in Italia, nonché l’adeguamento antisismico degli stessi. La maggior parte dei 14,5 milioni di edifici del Paese è stata edificata in epoche precedenti alle vigenti normative legate all’efficienza energetica. L’Italia è inoltre esposta a rischi sismici, che richiedono una diffusione capillare degli interventi di prevenzione. La componente è costituita da due linee progettuali.

  1. La prima riguarda la realizzazione di un programma di efficientamento e messa in sicurezza del patrimonio edilizio pubblico, con particolare riferimento a scuole, edilizia residenziale pubblica, comuni e cittadelle giudiziarie.
  2. La seconda prevede l’introduzione di un incentivo temporaneo per la riqualificazione energetica e l’adeguamento antisismico del patrimonio immobiliare privato, attraverso una detrazione fiscale pari al 110% dei costi sostenuti per gli interventi.

PNRR: le misure per l’edilizia

Si distinguono nel PNRR misure per:

1 Edilizia pubblica

1.1 Risanamento strutturale degli edifici scolastici: Efficientamento energetico degli edifici scolastici, digitalizzazione egli ambienti di apprendimento attraverso il cablaggio interno delle scuole, in modo da favorire una progressiva riduzione dei consumi energetici e delle emissioni climalteranti, un miglioramento delle classi energetiche e un incremento della sicurezza sismica degli edifici. Il tasso di ristrutturazione della superficie degli edifici scolastici che si intende realizzare è pari al 20% del patrimonio esistente, raggiungendo la quota del 50% complessivo, data la situazione di partenza (30% di edifici efficienti e sicuri).

1.2 Realizzazione di nuove scuole mediante sostituzione edilizia Realizzazione di nuove scuole sostituendo parte del patrimonio scolastico vetusto, soprattutto nelle aree a maggior rischio sismico, incremento aree verdi, digitalizzazione degli ambienti di apprendimento attraverso il cablaggio interno delle scuole. Il numero degli edifici oggetto di intervento è pari al 20% del patrimonio esistente.

1.3 “Safe, green and social” per l’edilizia residenziale pubblica Riqualificazione del patrimonio abitativo di edilizia residenziale pubblica nazionale, comprendente interventi di efficientamento energetico, volti a realizzare il passaggio di classe energetica da classe G a classe E, nonché interventi di miglioramento sismico. Si stima di intervenire su una superficie di circa 10.200.000 mq, ovvero 1/5 dell’intera superficie del patrimonio edilizio residenziale pubblico in Italia; per il miglioramento sismico si stima di intervenire su circa 1/5 di tale valore.

1.4 Efficientamento energetico e riqualificazione edifici pubblici in aree metropolitane Progetti in corso di definizione con l’ANCI, che riguardano la riqualificazione di edifici di proprietà comunale per utilizzi sociali.

1.5 Efficientamento cittadelle giudiziarie Realizzazione delle cittadelle giudiziarie, riqualificazione e potenziamento del patrimonio immobiliare della amministrazione della giustizia in chiave ecologica e digitale. Il target è stimato in 40 edifici da riqualificare, ivi comprese la realizzazione delle cittadelle giudiziarie. Questo intervento beneficia di risorse complementari per 150 milioni dai progetti PON. Si segnala che questa linea di azione beneficia anche di risorse complementari per 250 milioni dai progetti PON per interventi di Efficientamento edifici demanio statale.

2 Edilizia privata: estensione del superbonus al 110% per efficientamento energetico e messa in sicurezza degli edifici

La misura, introdotta di recente, prevede una detrazione d’imposta pari al 110% per le spese sostenute per interventi di riqualificazione energetica, come quelli di isolamento termico degli involucri edilizi, di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale e di riduzione del rischio sismico degli edifici. Nel caso di tali casi interventi, è possibile includere nell’ incentivo anche l’installazione di impianti solari fotovoltaici e di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici.

Il beneficio spetta per le spese sostenute per interventi effettuati su parti comuni di edifici, su unità immobiliari funzionalmente indipendenti e con uno o più accessi autonomi dall’esterno, site all’interno di edifici plurifamiliari, nonché sulle singole unità immobiliari. Si applica agli interventi effettuati dai condomìni, dalle persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni, e dagli Istituti autonomi case popolari e enti aventi le stesse finalità sociali che rispondono ai requisiti della legislazione europea in materia di “in-house providing”, cooperative di abitazione a proprietà indivisa, Onlus e associazioni di volontariato, associazioni e società sportive dilettantistiche.

Al fine di favorire l’utilizzo generalizzato della misura, è prevista la possibilità di optare, in luogo della fruizione diretta della detrazione, per un contributo anticipato sotto forma di sconto dai fornitori dei beni o servizi o, in alternativa, per la cessione del credito corrispondente alla detrazione spettante. In aggiunta agli adempimenti ordinariamente previsti per le detrazioni fiscali, ai fini della fruizione dell’incentivo, il contribuente deve acquisire anche il visto di conformità della documentazione che attesta la sussistenza dei presupposti che danno diritto alla detrazione d’imposta, ivi inclusi l’asseverazione tecnica relativa agli interventi di efficienza energetica e di riduzione del rischio sismico da parte di tecnici abilitati e l’attestazione della congruità delle spese sostenute in relazione agli interventi agevolati in base a specifiche tabelle di costo.

La misura si applica alle spese sostenute fino al 30 giugno 2022 (31 dicembre 2022 per gli IACP). Può essere applicata per ulteriori sei mesi nei casi di lavori effettuati da condomìni e IACP quando siano stati effettuati almeno il 60% dei lavori prima del termine di scadenza della misura. Al fine di dare maggiore tempo per gli interventi più complessi, si prevede di allungare l’applicazione della misura (i) per gli IACP al 30 giugno 2023, estesa di ulteriori sei mesi quando siano stati effettuati almeno il 60% dei lavori; e (ii) per i condomìni fino al 31 dicembre 2022, a prescindere dalla realizzazione di almeno il 60% dei lavori. L’obiettivo è di aumentare in modo sostanziale il risparmio annuale generato dagli interventi di riqualificazione energetica. In termini di superficie sottoposta a riqualificazione energetica e sismica, si stimano circa 3 milioni di metri quadri riqualificati per anno, corrispondenti a circa l’1% della superficie complessivamente occupata da edifici residenziali. Questo intervento beneficia di risorse complementari per 6 miliardi e 200 milioni dagli stanziamenti della Legge di Bilancio.

Redazione InSic

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