Responsabilità sociale

Rendicontazione di sostenibilità: i principi del Decreto delega

515 0

Nella Legge di Delegazione Europea 2023, LEGGE 21 febbraio 2024, n. 15 che delega il governo al recepimento di 19 direttive e di adeguamento e 4 regolamenti europei arrivano i criteri che il Governo dovrà seguire nell’attuazione in Italia della Direttiva (UE2022/2464 (c.d. Corporate Sustainability Reporting Directive, abbreviato CSRD) e nel coordinamento del quadro normativo nazionale in materia di rendicontazione di sostenibilità e di attestazione della conformità della rendicontazione.

Cos’è la Corporate Sustainability Reporting Directive

Nel 2022 la direttiva 2022/2464/UE (c.d. Corporate Sustainability Reporting Directive, abbreviato CSRD) ha lo scopo di promuovere la trasparenza e la divulgazione di informazioni da parte delle imprese riguardo agli impatti ambientali, sociali e legati alla governance (ESG) delle loro attività, attraverso un rafforzamento degli obblighi di reporting da parte delle imprese.

In vigore il 5 gennaio 2023, dovrà essere attuata in Italia entro il 6 luglio 2024 attraverso apposito decreto. Entro il 18 marzo 2024 si esaurirà la consultazione pubblica aperta dal Ministero dell’Economia.

Inserite nel Green Deal europeo, le nuove regole sulla CSRD garantiranno che gli investitori e le altre parti interessate abbiano accesso alle informazioni di cui hanno bisogno per valutare l’impatto delle aziende sulle persone e sull’ambiente e che gli investitori possano valutare i rischi e le opportunità finanziari derivanti dai cambiamenti climatici e da altre questioni di sostenibilità. Infine, ridurranno i costi di rendicontazione per le imprese nel medio-lungo termine armonizzando le informazioni da fornire.

Le aziende soggette alla CSRD dovranno rendicontare secondo gli European Sustainability Reporting Standards (ESRS). Gli standard sono stati sviluppati dall’EFRAG, l’European Financial Reporting Advisory Group, un organismo indipendente che riunisce diverse parti interessate.

Approfondisci su InSic i contenuti della Corporate Sustainability Reporting Directive

Rendicontazione di sostenibilità: le modifiche in vista, gli enti preposti alla vigilanza

Il Parlamento indica al Governo i decreti che fanno parte del quadro normativo da modificare:

  • il decreto legislativo 30 dicembre 2016, n. 254,
  • il decreto legislativo 18 agosto 2015, n. 136
  • il decreto legislativo 27 gennaio 2010, n. 39
  • il testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria, di cui al decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58,
  • il testo unico delle disposizioni in materia bancaria e creditizia, di cui al decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385,
  • il codice delle assicurazioni private, di cui al decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209,

 Il Decreto che recepirà la Direttiva dovrà prevedere anche che

  • la Commissione nazionale per le società e la borsa (CONSOB) disponga dei poteri di vigilanza, di indagine e sanzionatori necessari ad assicurare il rispetto degli obblighi di rendicontazione di sostenibilità previsti dalla direttiva (UE) 2022/2464 nei confronti degli emittenti quotati aventi l’Italia come Stato membro d’origine;
    Prevista anche la modifica agli articoli 8 e 9 del decreto legislativo 30 dicembre 2016, n. 254
  • il Ministero dell’economia e delle finanze e la CONSOB disponga dei poteri di vigilanza, di indagine e sanzionatori necessari ad assicurare il rispetto delle previsioni e dei requisiti relativi all’attività di attestazione della conformità della rendicontazione di sostenibilità disciplinati dalla direttiva 2006/43/CE nonché, con riguardo alla previsione di sanzioni amministrative, nel rispetto dei criteri, dei limiti edittali, delle procedure e del regime di pubblicazione disciplinati agli articoli da 24 a 26 del citato decreto legislativo n. 39 del 2010;

Infine, io Decreto da emanare dovrà disciplinare forme di coordinamento e di collaborazione, anche mediante lo scambio di informazioni, tra la CONSOB e le amministrazioni pubbliche dotate di specifica competenza nelle materie della sostenibilità ambientale, sociale e della tutela dei diritti umani, prevedendo anche la facoltà di concludere appositi protocolli di intesa e accordi di collaborazione, al fine di agevolare l’esercizio delle funzioni di vigilanza.

Antonio Mazzuca

Coordinamento editoriale Portale InSic.it - Formatore in salute e sicurezza sul lavoro - Content editor e Social media manager InSic.it