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Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR): come si articolerà la Transizione ecologica?

Durante il Consiglio dei Ministri del 7 dicembre 2020 è stato dato il via all’esame del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) (qui il TESTO in bozza del PNRR del 6 dicembre 2020 e le Linee guida programmatiche del 15 settembre) che dovrà dare attuazione, nel nostro Paese, al programmaNext Generation EU, varato dall’Unione europea per integrare il Quadro finanziario pluriennale (QFP) 2021-2027 alla luce delle conseguenze economiche e sociali della pandemia da COVID-19.

Vediamo di seguito come si articola il PNRR, in quale area ricadono gli interventi previsti per l’ambiente e quali risorse saranno impegnate. Nella sezione edilizia troverete i riferimenti al mondo dell’edilizia energetica ed una panoramica completa sugli obiettivi del PNRR nel quadro di finanza pubblica europea.

PNRR: nelle linee strategiche la “Transizione ecologica: cosa significa?

Il PNRR Italiano è costruito intorno a quattro linee strategiche:

  1. Modernizzazione del Paese;
  2. Transizione ecologica;
  3. Inclusione sociale e territoriale,
  4. Parità di genere.

La transizione ecologica dovrà essere la base del nuovo modello economico e sociale di sviluppo su scala globale. Per avviarla sarà necessario:

Che ruolo avrà il sistema agricolo e forestale?

La riconversione ecologica può e deve rappresentare anche un terreno di nuova competitività per molta parte del nostro sistema produttivo, anche attraverso investimenti nell’agricoltura sostenibile e di precisione, a partire dal Mezzogiorno, permettendo di conseguire una maggiore armonia con la natura, pur nel contesto di una società a forte vocazione industriale. Gioca un ruolo strategico a tal fine anche il sistema agricolo e forestale, che tramite il presidio e la gestione sostenibile del territorio nazionale, è in grado di assorbire una significativa quota delle emissioni di gas climalteranti del sistema Paese, come evidenziato dallo European Green Deal.

PNRR: le tematiche strutturali di intervento

Le sei missioni in cui si articolerà il PNRR, e che rappresentano aree “tematiche” strutturali di intervento, sono:

1. Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura

2. Rivoluzione verde e transizione ecologica

3. Infrastrutture per una mobilità sostenibile

4. Istruzione e ricerca

5. Parità di genere, coesione sociale e territoriale

6. Salute.

Rivoluzione verde e transizione ecologica: i riferimenti al settore green

Per la “Rivoluzione verde e transizione ecologica” sono previsti 74,3 mld € che si concentreranno in 4 linee d’azione e 13 progetti:

  1. Impresa verde ed economia circolare
  2. Transizione energetica e mobilità locale sostenibile
  3. Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici
  4. Tutela e valorizzazione del territorio e della risorsa idrica

Rivoluzione verde e transizione ecologica: in cosa consiste la prossima strategia nazionale in materia di economia circolare?

Centrale nel documento la definizione di una strategia nazionale in materia di economia circolare, che si basa su un intervento di riforma normativa, denominato “Circolarità e tracciabilità”: volto all’attuazione del piano d’azione europeo per l’economia circolare e per regolare l’organizzazione e il funzionamento del sistema di tracciabilità dei rifiuti. Vengono inoltre contemplate misure normative volte a favorire la riparabilità, la durabilità, e le forme di riuso/recupero dei prodotti, in particolare di quelli che ricadono in catene del valore strategiche o individuati in base all’impatto ambientale e al loro potenziale di circolarità. La strategia prevede, tra l’altro, la nascita di un hub tecnologico nazionale e centri di competenza territoriali per l’economia circolare a supporto del sistema produttivo.

1. Impresa verde ed economica circolare: due linee d’azione

La prima componente “impresa verde ed economica circolare”, oltre ad un rafforzamento del quadro regolamentare attraverso mirati interventi di riforma, prevede due linee d’azione:

1. La prima linea d’azione “Agricoltura sostenibile” prevede iniziative per la competitività, la riqualificazione energetica e la capacità logistica del comparto agricolo italiano. In particolare, gli interventi mirano all’efficientamento energetico e all’isolamento termico/coibentazione degli immobili adibiti a uso produttivo nel settore agricolo e zootecnico, quest’ultimo responsabile di circa il 50% delle emissioni di gas clima-alteranti. Infine, si intende sostenere un piano per la logistica del comparto agricolo, che si sostanzia in contributi alle aziende per abbassare l’impatto ambientale del sistema dei trasporti, migliorare la capacità di stoccaggio delle materie prime agricole, la capacità logistica dei mercati all’ingrosso e far esprimere il potenziale in termini di export delle piccole e medie imprese agroalimentari italiane.

2. La seconda linea d’azione “Economia circolare e gestione dei rifiuti” è focalizzata su tre interventi principali:

a) la riduzione del gap impiantistico della filiera del riciclo, che costituisce una principale criticità in molte regioni del paese, tramite l’ammodernamento degli impianti esistenti e la realizzazione di nuovi impianti per il trattamento meccanico biologico (TMB) dei rifiuti;

b) il sostegno a iniziative per ricavare prodotti chimici e carburanti “circolari” da rifiuti plastici e urbani;

c) il sostegno a progetti innovativi di decarbonizzazione.

2. Transizione energetica e mobilità locale sostenibile: le linee d’azione

La seconda componente “Transizione energetica e mobilità locale sostenibile”prevede le seguenti linee d’azione:

1. L’attuazione di misure per promuovere la crescita della produzione di energia rinnovabile e dell’uso di idrogeno e sostenere la filiera

Ciò attraverso

2. L’introduzione di misure per la mobilità sostenibile e per migliorare la pianificazione urbana. Fra queste, vi sono:

3. Una riforma complessiva attuata attraverso l’adozione del piano sulla “qualità dell’aria”, volto alla riduzione delle emissioni degli inquinanti target della direttiva 2016/2284 espresse in t/a e alla riduzione delle emissioni climalteranti.

Il piano prevede:

3. Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici: le linee d’azione

La terza componente “Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici” è stata trattata nella sezione edilizia.

4. Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici: le linee d’azione

Per la quarta componente “Tutela e valorizzazione del territorio e della risorsa idrica” il Rapporto sottolinea come gli investimenti nelle infrastrutture idriche, negli ultimi anni, sono risultati insufficienti, causando elevati livelli di perdite e persistenti rischi di scarsità della risorsa idrica; al contempo, sono aperte quattro procedure d’infrazione ai danni dell’Italia per l’irregolare collettamento e trattamento dei reflui in 987 agglomerati urbani in tutto il territorio nazionale. L’Italia è anche particolarmente vulnerabile rispetto agli eventi idrogeologici e sismici: oltre il 90% dei Comuni italiani fronteggiano un elevato rischio di frane e alluvioni e richiedono, pertanto, continui investimenti nella prevenzione di tali rischi.

Per colmare i gap presenti nella gestione del ciclo delle acque sono previsti interventi volti

Fre le proposte avanzate in questo settore:

Una squadra di professionisti editoriali ed esperti nelle tematiche della salute e sicurezza sul lavoro, prevenzione incendi, tutela dell’ambiente, edilizia, security e privacy. Da oltre 20 anni alla guida del canale di informazione online di EPC Editore

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