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Gli orientamenti nazionali ed internazionali per l’economia circolare e le iniziative delle imprese per la sostenibilità d’impresa.
È stata pubblicata in Gazzetta, la legge 28/2012 di conversione del Decreto legge Ambiente n. 2 2012
Semplificazioni ambientali in vista, ecco come cambia la normativa
Sono molti i provvedimenti in materia ambientale entrati in vigore o in attesa di approvazione definitiva in Parlamento.
Sostenibilità: economia circolare e impegno delle imprese per lo sviluppo responsabile
Il concetto di sostenibilità ha assunto un ruolo centrale nelle politiche ambientali, economiche e sociali degli ultimi decenni, trasformandosi in una vera e propria chiave interpretativa del futuro. La sostenibilità non si limita alla tutela ambientale, ma comprende anche la giustizia sociale, la resilienza economica e l’efficienza delle risorse, ponendosi come obiettivo sistemico da perseguire a livello locale e globale.
Tra i paradigmi che hanno rivoluzionato il modo di pensare la produzione e il consumo vi è quello dell’economia circolare, un modello che punta a ridurre al minimo gli sprechi, estendere il ciclo di vita dei prodotti e rigenerare i materiali all’interno di un sistema chiuso. A supportare questa trasformazione vi sono orientamenti strategici nazionali e internazionali.
Economia circolare: principi guida e quadro normativo
L’economia circolare rappresenta una risposta concreta alla crisi climatica, alla scarsità delle risorse naturali e alla crescente produzione di rifiuti. A differenza del modello lineare “prendi-produci-smaltisci”, quello circolare si basa su rigenerazione, riutilizzo, riciclo e condivisione. Gli obiettivi principali sono: ridurre l’impatto ambientale, migliorare l’efficienza nell’uso delle risorse, promuovere la durabilità dei beni e favorire la simbiosi industriale.
A livello europeo, il Piano d’Azione per l’Economia Circolare lanciato dalla Commissione Europea nel 2020, nell’ambito del Green Deal, ha introdotto misure vincolanti e raccomandazioni in settori chiave come plastica, tessile, edilizia, elettronica e mobilità. Le principali direttrici includono:
• ecodesign dei prodotti e diritto alla riparazione;
• riduzione dei rifiuti e aumento del tasso di riciclo;
• responsabilità estesa del produttore;
• criteri ambientali minimi negli appalti pubblici (CAM);
• tracciabilità delle materie prime critiche e approccio “zero pollution”.
In Italia, il Piano Nazionale per l’Economia Circolare si integra con la Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile e con le misure del PNRR. Il recepimento delle direttive UE sui rifiuti e sull’uso efficiente delle risorse ha comportato importanti aggiornamenti legislativi (D.Lgs. 116/2020 e ss.), oltre alla creazione di strumenti come il RENTRI per la tracciabilità elettronica e la piattaforma nazionale per la simbiosi industriale.