Il rapporto IPCC sul cambiamento climatico 2022: i dati più importanti

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L’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), il Panel delle Nazioni Unite deputato alla lotta al cambiamento climatico ha pubblicato il volume “CLIMATE CHANGE 2022: Impatti, adattamento e vulnerabilità” il Sesto Rapporto di Valutazione del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici.

Il Rapporto fa il punto sulla valutazione degli impatti dei cambiamenti climatici sugli ecosistemi e sulla biodiversità, a livello globale e locale, e delle conseguenze per il benessere delle persone e per il pianeta.

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  • Il rapporto Summary for Policymakers of the IPCC Working Group III, Climate Change 2022: Mitigation of climate change è stato approvato il 4 aprile 2022, da 195 governi membri dell’IPCC, attraverso una sessione di approvazione virtuale iniziata il 21 marzo. È la terza parte del sesto rapporto di valutazione dell’IPCC (AR6), che sarà completato quest’anno.
  • Nel rapporto si sottolinea l’urgenza di un’azione immediata e più ambiziosa per affrontare i rischi climatici. Le mezze misure non sono più una possibilità”.
  • Gli autori sostengono che realizzare un modello di sviluppo resiliente al clima è già adesso, considerando gli attuali livelli di riscaldamento, una sfida complessa. Questo obiettivo sarà ancora più difficile da raggiungere se il riscaldamento globale dovesse superare la temperatura di 1,5°C.

*Foto di copertina: “A Borrowed Planet – Inherited from our ancestors. On loan from our children”. by Alisa Singer

Rapporto CLIMATE CHANGE 2022: riscaldamento globale: cosa fare?

In base al Rapporto, dal 2010 si sono verificate diminuzioni sostenute fino all’85% dei costi dell’energia solare ed eolica e delle batterie. Una gamma crescente di politiche e leggi ha migliorato l’efficienza energetica, ridotto i tassi di deforestazione e accelerato la diffusione delle energie rinnovabili.

La limitazione del riscaldamento globale richiederà importanti transizioni nel settore energetico. Ciò comporterà una sostanziale riduzione dell’uso di combustibili fossili, una diffusa elettrificazione, una migliore efficienza energetica e l’uso di combustibili alternativi (come l’idrogeno).

Anche le città e altre aree urbane offrono opportunità significative per la riduzione delle emissioni. Questi possono essere raggiunti attraverso un minor consumo di energia (ad esempio creando città compatte e percorribili a piedi), l’elettrificazione dei trasporti in combinazione con fonti di energia a basse emissioni e un migliore assorbimento e stoccaggio del carbonio utilizzando la natura.

Riduzione delle emissioni nell’Industria: le indicazioni di IPCC

La riduzione delle emissioni nell’industria comporterà l’utilizzo dei materiali in modo più efficiente, il riutilizzo e il riciclaggio dei prodotti e la riduzione al minimo dei rifiuti. Per i materiali di base, tra cui acciaio, materiali da costruzione e prodotti chimici, i processi di produzione di gas a effetto serra da basso a zero sono in una fase pilota o quasi commerciale.

Questo settore, spiegano gli autori, rappresenta circa un quarto delle emissioni globali. Raggiungere lo zero netto sarà impegnativo e richiederà nuovi processi di produzione, elettricità a basse e zero emissioni, idrogeno e, ove necessario, cattura e stoccaggio del carbonio.

Riduzione delle emissioni nell’agricoltura: le indicazioni di IPCC

L’agricoltura, la silvicoltura e altri usi del suolo possono fornire riduzioni delle emissioni su larga scala e anche rimuovere e immagazzinare l’anidride carbonica su vasta scala. Tuttavia, la terra non può compensare le riduzioni ritardate delle emissioni in altri settori. Le opzioni di risposta possono avvantaggiare la biodiversità, aiutarci ad adattarci ai cambiamenti climatici e garantire mezzi di sussistenza, cibo, acqua e forniture di legno.

Rapporto CLIMATE CHANGE 2022, il lavoro di IPCC

Il rapporto valuta lo stato delle conoscenze sugli impatti, l’adattamento e le vulnerabilità legati ai cambiamenti climatici. Nell’edizione 2022, che segue quella pubblicata nel 2014, l’IPCC ha svolto un lavoro che:

  • analizza gli impatti dei cambiamenti climatici, sia a scala globale che regionale, su ecosistemi, società, infrastrutture, settori produttivi, culture, città e insediamenti;
  • valuta vulnerabilità e rischi futuri sulla base di differenti scenari (definiti anche “percorsi” – pathways) di sviluppo socioeconomico, i cosiddetti Shared Socioeconomic Pathways – SSP;
  • valuta le opzioni di adattamento in atto, quelle future e la loro efficacia, fattibilità e limitazioni;
  • mostra come il successo dell’adattamento sia strettamente legato al livello di mitigazione e alla misura in cui vengono raggiunti gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs – Sustainable Development Goals).

Per approfondire:

IPCC: i quattro rischi per l’ambiente in Europa

L’IPCC identifica quattro categorie di rischi-chiave per l’Europa. Il livello di ciascun rischio aumenta con l’aumentare del livello di riscaldamento globale. Se il livello di adattamento ai cambiamenti climatici rimane basso, questi rischi diventano più gravi con un riscaldamento di 2°C rispetto a un innalzamento della temperatura di 1,5°C. Le quattro categorie di rischio sono:

  • Rischi delle ondate di calore su popolazioni e ecosistemi. IPPC prevede che il numero di decessi e persone a rischio di stress da calore raddoppierà o triplicherà per un innalzamento della temperatura pari a 3°C, rispetto a 1,5°C. Il
  • Rischi per la produzione agricola. A causa di una combinazione di caldo e siccità, si prevedono nel XXI secolo perdite sostanziali in termini di produzione agricola per la maggior parte delle aree europee, che non saranno compensate dai guadagni attesi per l’Europa settentrionale.
  • Rischi di scarsità di risorse idriche. Nell’Europa meridionale il rischio è già elevato per un livello di riscaldamento globale di 1,5°C e diventa molto alto nel caso di un innalzamento di 3°C. Nel caso di un innalzamento di temperatura di 3°C il rischio di scarsità di risorse idriche diventa alto anche nell’Europa centro-occidentale.
  • Rischi prodotti da maggiore frequenza e intensità di inondazioni. A causa dei cambiamenti nelle precipitazioni e dell’innalzamento del livello del mare, i rischi per le persone e le infrastrutture derivanti dalle inondazioni costiere, fluviali e pluviali aumenteranno in molte regioni d’Europa.

“Questo rapporto è un terribile avvertimento sulle conseguenze dell’inazione. Mostra che il cambiamento climatico è una minaccia grave e crescente per il nostro benessere e per un pianeta sano. Le nostre azioni di oggi determinano il modo in cui le persone si adattano e la natura risponde ai crescenti rischi connessi ai cambiamenti climatici”.

Con un riscaldamento globale di 1,5°C, nei prossimi due decenni il mondo affronterà molteplici rischi climatici inevitabili. Anche il superamento temporaneo di questo livello di riscaldamento provocherà ulteriori gravi impatti, alcuni dei quali saranno irreversibili. Aumenteranno i rischi per la società, inclusi quelli relativi a infrastrutture e insediamenti costieri.

Hoesung Lee presidente dell’IPCC

Documentazione IPCC

Climate Change 2022: Mitigation of Climate Change

Redazione InSic

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