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Sicurezza sul lavoro: si insedia la Commissione per la revisione delle norme. Quali orientamenti in gioco?

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A breve distanza dalla strage del lavoro della centrale idroelettrica di Suviana, del crollo del cantiere di Esselunga a Firenze e della strage di Brandizzo, si insedierà il 26 aprile 2024 il gruppo di studio sulle norme in materia di sicurezza sul lavoro istituto dal Ministro della Giustizia Carlo Nordio, con decreto del 27 marzo 2024, d’intesa con il Ministero del Lavoro delle politiche sociali

  • A presiederlo, il Viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto. Di cosa si occuperà la Commissione e chi ne farà parte?

Sicurezza sul lavoro: i dati sui casi mortali nel 2023 e 2024

I dati diffusi da INAIL nell’ultimo Bollettino trimestrale delle denunce di infortunio e malattie professionali che ha preso in analisi il periodo gennaio-dicembre 2023, nel 2023 si sono rilevate complessivamente
585.356 denunce di infortunio, il 16,11% in meno rispetto al 2022.

Le denunce di infortunio con esito mortale sono state 1.041, a fronte delle 1.090 rilevate nel 2022 (-4,50%). Dei 1041 casi rilevati, 799 riguardano gli infortuni in occasione di lavoro, 242 gli infortuni in itinere. L’incidenza dei casi per i quali si rileva il coinvolgimento del mezzo di trasporto è del
20,53% per gli infortuni in occasione di lavoro e del 59,50% per gli infortuni in itinere.

Per il 2024 nella sezione Open Data INAIL rilevava che le denunce di infortunio presentate all’Inail nei primi due mesi del 2024 sono state 92.711, in aumento del 7,2% rispetto alle 86.483 del primo bimestre 2023 e del 12,2% rispetto a gennaio-febbraio 2021 e in diminuzione del 7,4% sul 2019, anno che precede la crisi pandemica, e del 4,0% sul 2020 e 24,0% sul 2022.
Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto nel primo bimestre 2024 sono state 119, 19 in più rispetto alle 100 registrate nel primo bimestre 2023, cinque in più rispetto al 2022, 15 in più sul 2021, 11 in più sul 2020 e due in meno sul 2019.

Revisione delle norme di salute e sicurezza: il lavoro della Commissione di esperti

Alla Commissione è affidato il mandato di analizzare l’attuale quadro normativo e giurisprudenziale, verificarne limiti, criticità e prospettive, per poi formulare proposte di intervento. Avrà un anno per formulare delle  proposte.

Ulteriormente, una nota del Ministero sottolinea come si partirà proprio dalla rinnovata frequenza degli incidenti e dalla consapevolezza che a contribuire alla sicurezza sul lavoro concorrono, come indicato nel decreto ministeriale, molteplici fattori tra cui “l’aggiornamento continuo, la formazione di una coscienza diffusa di responsabilità, l’accurata vigilanza e sorveglianza sui posti di lavoro, precise regole di comportamento e una stretta collaborazione tra lavoro e ricerca”.

Sull’argomento si è espressa qualche tempo fa proprio la ministra Calderone esponendo gli indirizzi programmatici del Ministero e gli orientamenti che dovrebbero guidare la revisione delle norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro, in particolare quelle del Testo unico di Sicurezza (D.lgs.n.81/2008).

Revisione del Testo unico di Sicurezza sul lavoro: gli orientamenti della ministra Calderone

In quella informativa alla 10° Commissione Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale del Senato la Ministra rimarcò alcuni aspetti sui quali concentrare l’attenzione: “andrebbe rivisto per un aggiornamento sulle modalità ed i sistemi con cui si rilevano i rischi nel Documento di valutazione dei rischi, DVR legato a varie fattispecie, modalità, e soprattutto dimensioni aziendali e  casistiche di rischio”.

Aveva inoltre sottolineato come “garantire la sicurezza in ogni luogo di lavoro è un obiettivo complesso che non può essere disgiunto dai percorsi educativi e di formazione”.

Chi farà parte della Commissione di revisione delle norme di salute e sicurezza?

In base alla nota diffusa dal MiG fanno parte della Commissione

  • Presidente: il Viceministro Francesco Paolo Sisto
  • Silvia Berra – Responsabile dell’area ambiente, sicurezza, sostenibilità dell’Unione industriale biellese,
  • Matteo Caputo – Ordinario Università cattolica del Sacro cuore
  • Francesco Comparone – Vicecapo di Gabinetto
  • Antonio Corbo – Consigliere della Corte di cassazione
  • Cristiano Cupelli – Ordinario Università di Roma Tor Vergata
  • Fabrizio D’Ascenzo – Presidente dell’Inail
  • Emilio Ferrari – Ordinario Università degli studi di Bologna
  • Giuseppe Nano – Ordinario del Politecnico di Milano
  • Michele Sarno – Avvocato del Foro di Salerno
  • Nicola Selvaggi – Vicecapo dell’Ufficio legislativo
  • Luigi Vimercati – Ordinario dell’Università degli studi di Bari.

Sicurezza sul lavoro e morti sul lavoro: le richieste dei sindacati

Intanto, l’11 aprile Cgil e Uil hanno indetto lo sciopero generale di 4 ore per tutti i settori privati indicando chiaramente le tanto attese revisioni della normativa di sicurezza sul lavoro, concentrando l’attenzione in particolare sul nodo dei subappalti a cascata, soprattutto nel settore edile che ha portato all’introduzione della Patente a Punti (in attesa di conferma e/o modifica con la conversione in legge del Decreto PNRR).

I sindacati in particolare, in una nota diffusa hanno chiesto che

  • La salute e la sicurezza sul lavoro devono diventare un vincolo per poter esercitare l’attività d’impresa;
  • Cancellare le leggi che negli anni hanno reso il lavoro precario e frammentato;
  • Superare il subappalto a cascata e ripristinare la parità di trattamento economico e normativo per le lavoratrici e i lavoratori di tutti gli appalti pubblici e privati;
  • Rafforzare le attività di vigilanza e prevenzione incrementando le assunzioni nell’Ispettorato del Lavoro e nelle Aziende Sanitarie Locali;
  • Mai al lavoro senza un’adeguata formazione e diritto alla formazione continua per tutte le lavoratrici e i lavoratori;
  • Una vera patente a punti, per tutte le aziende e per tutti i settori, che blocchi le attività alle imprese che non rispettano le norme di sicurezza;
  • Diritto delle lavoratrici e dei lavoratori di eleggere in tutti i luoghi di lavoro i propri Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza;
  • Obbligo delle imprese ad applicare i CCNL firmati dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative ed al rispetto delle norme sulla sicurezza; quali condizioni per poter accedere a finanziamenti/incentivi pubblici.

Ricordiamo che il 22 marzo i sindacati avevano firmato un “Patto per la Salute e per la Sicurezza sul Lavoro” in coerenza con la Strategia europea di salute e sicurezza sul lavoro, ed anche alla luce delle nuove sfide imposte dalle transizioni: demografica, digitale e ambientale.

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Antonio Mazzuca

Coordinamento editoriale Portale InSic.it -redattore giuridico Laurea in Giurisprudenza in Diritto europeo (LUISS Guido Carli 2006) e Master in "Gestione integrata di salute e sicurezza nell'evoluzione del mondo del lavoro" INAIL-Sapienza (I° Ed. 2018-19). Formatore certificato in salute e sicurezza sul lavoro dal 2017 per Istituto Informa e RLS per EPC Editore. Esperto in sicurezza sul lavoro e amministratore del Gruppo Linkedin Ambiente&Sicurezza sul Lavoro. Content editor e Social media per InSic.it su Linkedin e X (ex Twitter). Contatti: Linkedin Mail: a.mazzuca@insic.it