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Radiazioni Ottiche Artificiali (ROA): Misure di Prevenzione e Protezione

A worker works inside a pipe on a pipeline construction

In caso di esposizione dei lavoratori a radiazioni ottiche artificiali, la prima misura di prevenzione da considerare è la sostituzione con attrezzature o processi meno pericolosi. Qualora tale soluzione non fosse possibile, occorre intervenire con soluzioni tecniche e procedurali per limitare al minimo l’esposizione.

Misure di prevenzione dall’esposizione a radiazioni ottiche incoerenti

Di seguito si riportano le principali misure di prevenzione per le radiazioni ottiche incoerenti e coerenti.

Nei casi in cui ci si trovi in presenza di sorgenti trascurabili, è necessario comunque informare i lavoratori ed i loro rappresentanti.

L’informazione e la formazione dei lavoratori professionalmente esposti a ROA devono sempre comprendere:

Misure di prevenzione dall’esposizione a radiazioni ottiche coerenti

Le misure di prevenzione relative all’uso del laser dipendono dalla classe di appartenenza dello stesso (laser classe 1,1M,2,2M,3R,3B,4). Si riportano di seguito le misure più importanti; ulteriori misure di sicurezza per la classe di appartenenza sono indicate all’interno della norma CEI EN 60825.

Sorveglianza sanitaria

La sorveglianza sanitaria ha l’obiettivo di prevenire i problemi di salute per i lavoratori esposti a ROA e mettere in luce situazioni critiche che possono prevedere limitazioni all’uso. La sorveglianza sanitaria è di norma annuale o con periodicità diversa stabilita dal medico competente. Va effettuata la sorveglianza sanitaria nei confronti dei lavoratori per i quali è stata rilevata un’esposizione superiore ai valori limite.

Occorre prestare particolare riguardo nei confronti dei lavoratori sensibili, in particolare:

Come proteggersi dalle radiazioni ottiche artificiali?

I dispositivi di protezione individuali hanno l’obiettivo di proteggere i lavoratori dai danni agli occhi ed alla pelle da esposizione a ROA e vanno adottati solo a seguito di misure tecniche, organizzative e procedurali. I DPI per gli occhi sono rappresentati da occhiali, maschere, ripari facciali (es. saldatura).

DPI per radiazioni ottiche non coerenti

I dispositivi di protezione degli occhi e del viso, oltre alla marcatura CE, devono avere obbligatoriamente la marcatura specifica sia dell’oculare che della montatura, entrambe rappresentate da una sequenza orizzontale di lettere e numeri che stanno ad indicare le capacità protettive e le caratteristiche delle due parti del dispositivo. La nota informativa che accompagna il DPI contiene le spiegazioni che permettono di interpretare il significato della marcatura e si rivela particolarmente utile poiché la marcatura utilizza diversi codici alfanumerici stabiliti dalle norme tecniche specifiche.

La marcatura dei dispositivi

L’oculare presenta un codice alfanumerico prima del marchio di identificazione del fabbricante che, se funzionale alla riduzione dell’esposizione a radiazioni ottiche incoerenti, nella prima posizione presenta un numero di scala che identifica il tipo di protezione da radiazioni luminose.

Il numero di scala è una combinazione di codice filtro (che identifica la regione spettrale per la quale i filtri sono destinati) e numero di graduazione (che rappresenta la capacità del filtro di trattenere la radiazione incidente pericolosa), staccati da un trattino.

La marcatura indicante il codice alfanumerico viene posizionata sia sulla lente che sulla montatura.

Di seguito si riporta esempio di codice alfanumerico per i DPI oculari, indicante il codice filtro di protezione dalle radiazioni (prima colonna), il numero di graduazione, la norma di riferimento ed il colore delle lenti.

Tabella 1. Protezione da radiazione luminosa.

La marcatura del dispositivo, oltre a contenere il codice alfanumerico indicante il codice filtro e numero gradazione, riporta in ordine le seguenti ulteriori indicazioni:

Esempio marcatura oculare protezione radiazione incoerente.

1 codice filtro – 1 graduazione

2 identificazione fabbricante

3 classe ottica

4 resistenza meccanica

5 campo utilizzo

6 resistenza abrasione

7 resistenza appannamento.

Interpretando la marcatura sopra rappresentata si può constatare che il primo numero (numero filtro) si riferisce alla radiazione infrarossa (IR) ed alla graduazione (il 2,5 è il livello protettivo in base alla temperatura di fusione che in questo caso è di 1150 °C), il secondo numero è il marchio del fabbricante, il terzo numero è la classe ottica (la migliore), il quarto numero rappresenta una resistenza meccanica agli impatti a media energia, il quinto numero indica campo di utilizzo in presenza di metalli fusi e solidi caldi, la lettera K indica trattamento antiabrasione e la lettera N trattamento antiappannante.

DPI per radiazioni ottiche coerenti

I protettori oculari per radiazioni laser specifiche devono essere utilizzati in tutte le zone pericolose dove è possibile il superamento dei valori limite di esposizione; in particolare possono essere previsti a partire da laser di classe 3R (a seguito di valutazione del rischio) e sono obbligatori per le classi 3B e 4.

La norma europea UNI EN 207 descrive i requisiti cui i filtri laser devono rispondere ed elenca i livelli protettivi possibili, indicati da un numero di graduazione espresso con il simbolo L, seguito da un numero da 1 a 10.

La marcatura presente sull’oculare o sulla montatura deve riportare le seguenti informazioni:

Per ogni livello protettivo è indicato il fattore spettrale massimo di trasmissione per lunghezza d’onda, nonché le densità di potenza e/o di energia utilizzata per i test di prova.

Tali test vengono eseguiti per le varie tipologie di laser (a onda continua, pulsata, a impulsi giganti e a impulsi a modo accoppiato), ognuna contraddistinta da una lettera identificativa (rispettivamente D, I, R e M).

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