II°Rapporto ANMIL. A dieci anni dal TUS, come orientare le azioni in materia di prevenzione

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Si è svolta ieri, 10 settembre, nella sala del parlamentino del CNEL la presentazione del II° Rapporto ANMIL sulla Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro. Un evento che ha raccolto intorno al tavolo rappresentanti delle Istituzioni, le Parti sociali, l’INAIL, vertici ed esperti di Anmil oltre alla stampa di settore, per facilitare la più ampia diffusione del Rapporto sempre più concepito come veicolo culturale e gratuito, messo a disposizione liberamente dall’Associazione su richiesta non solo per i lavoratori tutti, ma anche e soprattutto per gli addetti ai lavori, le parti sociali e le aziende.

Un documento quindi che conferma, come già il I° Rapporto, nelle oltre 200 pagine, la vocazione olistica e omnicomprensiva dei destinatari, e che si è mosso lungo 4 aree strategiche: la progettazione normativa ed il dialogo istituzionale; lo studio e la ricerca nazionale, internazionale e comparata; la formazione; la divulgazione culturale. Al suo interno anche una ricognizione dello stato di attuazione del Testo Unico di Sicurezza, a dieci anni precisi dalla sua emanazione, ed i dati INAIL e INL sull’andamento infortunistico, da sempre monitorato con attenzione da ANMIL.

La Giornata di Presentazione
La Giornata di Presentazione, vivacemente seguita e condotta, ha visto avvicendarsi al tavolo dei relatori Istituzioni, Esperti (che hanno contribuito alla stesura del rapporto) e Parti sociali in un confronto che è andato oltre i temi del documento per toccare i nodi irrisolti del “sistema prevenzione e protezione” nel suo complesso, nel quale il Testo Unico di Sicurezza, pur rappresentando un solido riferimento normativo a dieci anni di attività, contiene ancora elementi non del tutto attuati che pesano sull’efficacia di azioni di prevenzione e protezione mirate.
Non è dunque un caso che al tavolo dei relatori – in cui figuravano le istituzioni di rappresentanza quali Silvia Ciucciovino (CNEL), Franco Bettoni (Presidente nazionale ANMIL), Giovanni Luciano (Presidente CIV INAIL) e Giuseppe Lucibello – Direttore Generale INAIL- fossero presenti anche i due padri nobili del Testo Unico di Sicurezza, Cesare Damiano (Ministro del Lavoro tra il 2006 ed il 2008) e Maurizio Sacconi (Ministro del Lavoro tra il 2009 ed il 2011) chiamati a dibattere alacremente tanto sulle spinte politiche e sulle motivazioni ideologiche che portarono alla stesura del D.Lgs. n.81/2008, quanto sulle criticità irrisolte a livello formalistico e sostanziale negli ultimi anni. Citata, dunque in più occasioni la mancata realizzazione del Sistema di Qualificazione delle imprese (di cui all’art. 27 del TUS) e del Sistema di Bilateralità partecipata (di cui all’art. 52 del TUS) e sottolineate ancora le difficoltà incontrate nell’apprestare tutele effettive a nuove forme di lavoro emerse negli ultimi anni (ad esempio, il Lavoro Agile), senza dimenticare i nuovi percorsi su cui orientare la sicurezza in un contesto di Industria 4.0.
Nei loro interventi Damiano e Sacconi hanno anche fatto emergere le problematiche legate ai fenomeni di “dumping contrattuale” che richiede un ripensamento della contrattazione collettiva (Damiano) e la necessità di ripensare la Sicurezza “non per regole ma per obiettivi” (Sacconi). Fra le attuazioni non completamente riuscite si cita la Formazione (ancora rimasta su un piano teorico, lontana dai termini di addestramento pratico), il mancato inserimento della sicurezza nei programmi scolastici, la scarsa propensione alla realizzazione e proliferazione di Linee Guida, Buone Prassi e Norme tecniche, e la necessità di una maggiore valorizzazione della Sorveglianza sanitaria.

L’analisi tecnica di ANMIL
A seguire il dibattito si è spostato sul piano tecnicistico dove Franco D’Amico (Coordinatore servizi statistico-informativi ANMIL) ha illustrato i dati del Rapporto sull’evoluzione dell’andamento infortunistico degli ultimi anni (fonti ISTAT e INAIL) che prevedono per il 2018 una ripresa del PIL (+1,4) e della Produzione Industriale (+2,5) oltre che dell’Occupazione (+0,8: 23 milioni) ed una correlativa (seppur contenuta) risalita degli infortuni (che si attestano sui 600mila casi nel 2017) e delle malattie professionali (60.00 casi, un trend indipendente dalle tensioni della crisi economica degli ultimi anni).
A Maria Giovannone (Responsabile ANMIL Salute e Sicurezza) il compito di illustrare le parti del Rapporto, suddiviso in 5 sezioni: oltre alla già citata sezione sullo stato di attuazione del Testo unico di Sicurezza e sull’andamento infortunistico, un focus sulla sicurezza al tempo delle ultime riforme del mercato del lavoro, la Campagna 2018/2019 sugli Ambienti di lavoro sani e sicuri e l’evoluzione della normativa di sicurezza in ambito europeo. Interessante, a tal proposito, la citazione del progetto europeo di una Autorità europea del lavoro (decisione UE 2018/402), organo di enforcement e ispezione per un mercato del lavoro equo con una gestione transfrontaliera comune in termini di competenze ma anche di sicurezza sul lavoro.

Scuola e Sicurezza, il Progetto Sicuri in azienda
Terminata la parte tecnica sul Rapporto, Anmil ha presentato il progetto realizzato in collaborazione tra Confartigianato Imprese Sondrio e sezione locale Anmil: “Sicuri in azienda” che ha visto il coinvolgimento degli studenti di istituti d’Istruzione secondaria della provincia, in un’ottica di alternanza scuola-lavoro per la diffusione e formazione in sicurezza; un’iniziativa che va proprio nella direzione di una valorizzazione dell’elemento sicurezza nei programmi didattici scolastici, contemplata nel Testo Unico ma non sufficientemente attuata a livello nazionale.

Il confronto con le Parti sociali e INAIL
A seguire le parti sociali di CGIL (Franco Martini – Segretario Nazionale), CISL (Angelo Colombini – Segretario Confederale) e UIL (Marco Lupi – Responsabile Salute e Sicurezza sul Lavoro) e Confindustria (Pierangelo Albini – Direttore dell’Area Lavoro e Welfare) hanno aperto un tavolo critico sul ruolo delle rappresentanze sindacali nella contrattazione e partecipazione alle scelte aziendali, ponendo l’accento anche sulla necessità di migliorare le azioni di supporto in materia di vigilanza e investire di più nel parco attrezzature per superare la pesante obsolescenza di impianti e macchinari nel tessuto aziendale italiano. Richiamato anche il bisogno di maggiore dialettica fra parti sociali e Stato per produrre maggiore cooperazione nelle iniziative per la sicurezza e meno conflitto istituzionale; sottolineato il ruolo centrale di INAIL come aiuto alle imprese da valorizzare e incrementare.
Un ruolo difeso e sottolineato anche negli interventi di chiusura Giovanni Luciano – Presidente CIV INAIL e Giuseppe Lucibello – Direttore Generale INAIL che hanno rimarcato come la prevenzione più che essere “dichiarata” deve diventare “efficace e consapevole”; quanto al SINP, richiamato nella discussione come Sistema informativo in mano ad INAIL, dalle grandi potenzialità non del tutto attuate, è stata rimarcata la grande difficoltà attuale, legata alla difformità e non omogeneità dei dati che provengono dalle Regioni (Luciano) e che nel SINP dovrebbero trovare una difficile sintesi.
Il Direttore generale INAIL ribadendo il ruolo centrale dell’Istituto verso le imprese, ha confermato come l’intento è andare oltre l’azione (benefica) di diffusione del dato statistico sugli infortuni, mirando piuttosto ad un’analisi fattuale delle azioni. Anche per l’analisi degli infortuni, risulta essenziale per Lucibello incrociare maggiormente i dati che provengono da INAIL con quelle di altre fonti informative e statistiche per avere un quadro più fedele del mondo del lavoro nel suo complesso, e orientare in tal modo meglio l’azione di prevenzione.

Si tratta però di una delle tante possibili chiavi di volta della Prevenzione in grado di indirizzare le azioni preventive prossime che si arricchiscono ora di un nuovo strumento di studio, il II Rapporto ANMIL sulla Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro, utile a fare il punto su quanto realizzato e su quanto ancora manca da attuare, che tutti gli operatori della Sicurezza potranno leggere, “per indignarci di più e lavorare tutti in sicurezza!” come prospettato con fiducia da Franco Bettoni – Presidente nazionale ANMIL, pensando a tutti quei lavoratori che necessitano di tutele sempre più efficaci ed effettive e non più da lasciare sulla carta.

Redazione InSic

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