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Interpello 3/2024: realtà virtuale e utilizzo nei corsi di formazione per la sicurezza sul lavoro

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Con Interpello n.3 del 23 maggio 2024 la Commissione Interpelli del Ministero del lavoro torna sulla formazione e risponde all’Università di Siena che aveva chiesto un parere circa l’utilizzo della realtà virtuale come metodo di apprendimento e di verifica finale dei percorsi formativi e di aggiornamento obbligatori ex art. 37 comma 2 del testo unico di Sicurezza (D.Lgs. n.81/2008).
La Commissione Interpelli richiama, in attesa della pubblicazione del nuovo Accordo per la Formazione, il punto 3 dell’Allegato A dell’Accordo per la Formazione dei lavoratori del 2011, attualmente in vigore che non cita espressamente tale possibilità.

Realtà virtuale: vale ai fini della verifica di apprendimento?

L’Università degli Studi di Siena chiede se è possibile o meno utilizzare la realtà virtuale come metodo di apprendimento e per la verifica dell’efficacia dei percorsi formativi e di aggiornamento obbligatori in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

La domanda sorge dall’interpretazione dell’art. 20 del decreto-legge del 30 aprile 2022 n. 36 il Decreto PNRR-bis “Misure per il contrasto del  fenomeno infortunistico nell’esecuzione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e per il  miglioramento degli standard di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro”, in cui si parla dei dispositivi di visione immersiva e realtà aumentata come possibili strumenti per il contrasto del fenomeno infortunistico nell’esecuzione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e per il miglioramento degli standard di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.

Realtà virtuale e utilizzo nei corsi di formazione: cosa dice l’Accordo per la Formazione 2011

Secondo la Commissione Interpelli, nelle more dell’adozione del nuovo Accordo  per la Formazione, le modalità di erogazione  della formazione e le metodologie di insegnamento/apprendimento debbano essere ricondotte nell’ambito degli Accordi attualmente in vigore, in particolare l’Accordo del 21 dicembre 2011 che all’ Allegato A, punto 3 regola la “Metodologia di insegnamento/apprendimento”.

Nell’Allegato si specifica che si privilegia un approccio interattivo che comporta la  centralità del lavoratore nel percorso di apprendimento.

Si richiama l’equilibrio fra lezioni frontali, esercitazioni teoriche e pratiche e relative  discussioni. Inoltre, si parla di favorire metodologie di apprendimento interattive ovvero basate sul problem solving e soprattutto favorire, ove possibile, metodologie di apprendimento innovative, anche in modalità e Learning e con ricorso a linguaggi multimediali.

Si parla quindi dell’impiego di strumenti informatici come canali di divulgazione dei contenuti formativi, ma si prevede l’utilizzo della modalità di apprendimento e-learning come disciplinata  dall’Allegato I del medesimo Accordo.

Non c’è in questo paragrafo, richiamato dalla Commissione, uno specifico riferimento ai contenuti in realtà aumentata.

Formazione e verifica dell’apprendimento: i riferimenti normativi

Nell’Interpello la Commissione ha comunque raccolto tutti i richiami alle metodologie di apprendimento nel Testo unico di Sicurezza sul Lavoro e nell’Accordo per la Formazione.

Li riportiamo di seguito per avere un quadro minimo di riferimento:

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