Economia circolare e rifiuti: le proposte della Commissione UE

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La Commissione ha adottato il 2 dicembre un nuovo e ambizioso pacchetto di misure per incentivare la transizione dell’Europa verso un’economia circolare, che ne rafforzerà la competitività a livello mondiale e stimolerà la crescita economica sostenibile e la creazione di nuovi posti di lavoro: ecco di cosa si tratta




La Commissione europea ha adottato oggi un nuovo e ambizioso pacchetto di misure sull’economia circolare per aiutare le imprese e i consumatori europei a effettuare la transizione verso un’economia più circolare e forte, dove le risorse vengono utilizzate in modo più sostenibile. Attraverso un maggior ricorso al riciclaggio e al riutilizzo, le azioni proposte costituiscono “l’anello mancante” nel ciclo di vita dei prodotti, a beneficio sia dell’ambiente che dell’economia. Si trarrà così il massimo valore e il massimo uso da materie prime, prodotti e rifiuti, promuovendo risparmi di energia e riducendo le emissioni di gas a effetto serra. Le proposte della Commissione riguardano l’intero ciclo di vita: dalla produzione e il consumo fino alla gestione dei rifiuti e al mercato per le materie prime secondarie. La transizione sarà finanziata dai fondi SIE, da 650 milioni di EUR provenienti da “Orizzonte 2020” (il programma di finanziamento dell’UE per la ricerca e l’innovazione) e da 5,5 miliardi di EUR provenienti dai fondi strutturali per la gestione dei rifiuti, e mediante investimenti nell’economia circolare a livello nazionale.
Il pacchetto sull’economia circolare, superando i compartimenti stagni in seno alla Commissione, contribuisce a priorità politiche di ampio respiro affrontando le problematiche dei cambiamenti climatici e ambientali e stimolando la creazione di posti di lavoro, la crescita economica, gli investimenti e l’equità sociale.
Il pacchetto è stato elaborato dal gruppo centrale di coordinamento del progetto, co-presieduto dal primo Vicepresidente Frans Timmermans e dal Vicepresidente Jyrki Katainen, con il pieno coinvolgimento di Karmenu Vella ed Elzbieta Bienkowska e di molti altri commissari che hanno collaborato alla preparazione e aiutato a individuare gli strumenti più efficaci per una gamma di settori politici.

Un piano d’azione dell’UE per l’economia circolare
Il pacchetto “economia circolare” invia un segnale chiaro agli operatori economici: l’UE sta utilizzando tutti gli strumenti di cui dispone per trasformare la propria economia, aprendo la strada a nuove opportunità commerciali e stimolando la competitività. Si tratta di misure a 365° per cambiare l’intero ciclo di vita del prodotto, che non si concentrano unicamente sulla fase di fine vita e sottolineano la precisa ambizione della Commissione di trasformare l’economia dell’Unione e produrre risultati concreti. Grazie ai nuovi incentivi che stiamo introducendo, dovrebbero progressivamente emergere modalità innovative e più efficaci di produzione e di consumo. L’economia circolare ha le potenzialità per creare numerosi posti di lavoro in Europa, preservando nel contempo risorse preziose e sempre più scarse, riducendo l’impatto ambientale legato al loro impiego e iniettando nuovo valore nei materiali di scarto. Abbiamo stabilito anche misure settoriali e norme di qualità per le materie prime secondarie. Le azioni chiave adottate oggi o da realizzare nel corso del mandato dell’attuale Commissione includono:
finanziamenti per oltre 650 milioni di EUR provenienti da Orizzonte 2020 e per 5,5 miliardi di EUR dai fondi strutturali;
azioni per ridurre i rifiuti alimentari, compresa una metodologia comune di misurazione, una migliore indicazione della data di consumo, e strumenti per raggiungere l’obiettivo di sviluppo sostenibile globale di ridurre della metà i rifiuti alimentari entro il 2030;
lo sviluppo di norme di qualità per le materie prime secondarie al fine di aumentare la fiducia degli operatori nel mercato unico;
misure nell’ambito del piano di lavoro 2015-2017 sulla progettazione ecocompatibile per promuovere la riparabilità, longevità e riciclabilità dei prodotti, oltre che l’efficienza energetica;
la revisione del regolamento relativo ai concimi, per agevolare il riconoscimento dei concimi organici e di quelli ricavati dai rifiuti nel mercato unico e sostenere il ruolo dei bionutrienti;
una strategia per le materie plastiche nell’economia circolare, che affronta questioni legate a riciclabilità, biodegradabilità, presenza di sostanze pericolose nelle materie plastiche e, nell’ambito degli obiettivi di sviluppo sostenibile, l’obiettivo di ridurre in modo significativo i rifiuti marini;
una serie di azioni in materia di riutilizzo delle acque, tra cui una proposta legislativa sulle prescrizioni minime per il riutilizzo delle acque reflue.
La comunicazione adottata oggi comprende un calendario preciso per le azioni proposte e un piano per un quadro di monitoraggio semplice ed efficace per l’economia circolare.

Revisione delle proposte legislative sui rifiuti
Le nuove proposte legislative sui rifiuti definiscono obiettivi chiari in materia di riduzione dei rifiuti e stabiliscono un percorso a lungo termine ambizioso e credibile per la loro gestione e riciclaggio. Al fine di garantire un’attuazione efficace, gli obiettivi di riduzione dei rifiuti delle nuove proposte sono accompagnati da misure concrete volte ad affrontare gli ostacoli pratici e le diverse situazioni nei vari Stati membri. Gli elementi chiave delle nuove proposte comprendono:
un obiettivo comune a livello di UE per il riciclaggio del 65% dei rifiuti urbani entro il 2030;
un obiettivo comune a livello di UE per il riciclaggio del 75% dei rifiuti di imballaggio entro il 2030;
un obiettivo vincolante per ridurre al massimo al 10% il collocamento in discarica per tutti i rifiuti entro il 2030;
il divieto del collocamento in discarica dei rifiuti della raccolta differenziata;
la promozione di strumenti economici per scoraggiare il collocamento in discarica;
definizioni più semplici e adeguate nonché metodi armonizzati per il calcolo dei tassi di riciclaggio in tutta l’UE;
misure concrete per promuovere il riutilizzo e stimolare la simbiosi industriale trasformando i prodotti di scarto di un’industria in materie prime destinate ad un’altra;
incentivi economici affinché i produttori facciano giungere prodotti più ecologici sul mercato e un sostegno ai sistemi di recupero e riciclaggio (es. per imballaggi, batterie, apparecchiature elettriche ed elettroniche, veicoli).

Redazione InSic

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