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Le figure della sicurezza sul lavoro: il ruolo, la nomina, i compiti e gli obblighi in materia di salute e sicurezza sul lavoro. I riferimenti normativi alle professioni della sicurezza nel Testo Unico di Sicurezza e gli atti interpretativi da parte del Ministero del lavoro e dell’Ispettorato nazionale del Lavoro ed i pareri delle Associazioni di settore.
L'Interpello 15/2015 riguarda il caso della mancata frequenza ai corsi di aggiornamento di almeno il 20% delle ore previste, laddove poi si completi il percorso formativo nel quadriennio successivo
Interpello 13/2015: il medico competente e gli esoneri formativi
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Interpello 11/2015: requisiti dell’esperto in generatori di vapore
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Un quesito pervenuto alla banca Dati Sicuromnia riguarda la figura del Preposto: può essere delegato all'apprestamento delle misure preventive, in materia di sicurezza?
Professioni della sicurezza: ruoli, compiti e riferimenti normativi
Nel panorama della salute e sicurezza sul lavoro, le figure professionali preposte alla prevenzione dei rischi rivestono un ruolo cruciale nella tutela dell’incolumità dei lavoratori. L’organizzazione della sicurezza aziendale si fonda su una rete strutturata di responsabilità, obblighi giuridici e competenze tecniche, delineata in maniera puntuale dal Testo Unico sulla Sicurezza (D.Lgs. 81/2008). Tale norma stabilisce non solo le misure generali di tutela, ma anche le specifiche funzioni delle professioni coinvolte nella gestione del rischio e nella protezione dei lavoratori.
Le principali figure della sicurezza: compiti e responsabilità
Il datore di lavoro è il fulcro del sistema di prevenzione aziendale. Ha l’obbligo non delegabile di valutare i rischi, redigere il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) e nominare le altre figure chiave della sicurezza. Tra queste, il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) ha il compito di individuare i fattori di rischio, proporre misure di prevenzione e formazione, e collaborare all’elaborazione delle procedure di sicurezza.
Il medico competente, nominato in presenza di rischi che richiedano sorveglianza sanitaria, valuta l’idoneità dei lavoratori alle mansioni e partecipa alla pianificazione della sicurezza. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS), eletto o designato dai lavoratori, ha diritto a ricevere formazione specifica, accedere alla documentazione e segnalare eventuali criticità.
Una figura di rilievo crescente è il preposto, incaricato di sovrintendere e vigilare sulle attività lavorative, segnalando tempestivamente eventuali anomalie. Il preposto ha compiti di vigilanza operativa e può essere ritenuto corresponsabile in caso di mancata segnalazione di situazioni di rischio. Infine, nei cantieri temporanei o mobili, sono previsti il coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione (CSP) e in fase di esecuzione (CSE), che garantiscono il rispetto delle norme nelle fasi di realizzazione dell’opera.
Tutte queste figure devono possedere una formazione adeguata e aggiornata, prevista dalla normativa e regolata da specifici Accordi Stato-Regioni. La formazione varia in base alla mansione e al livello di rischio dell’attività e costituisce un requisito essenziale per l’efficace svolgimento dei compiti assegnati.
Nomina, requisiti e obblighi giuridici
La nomina delle figure della sicurezza è un atto formale e documentabile, che deve essere coerente con le caratteristiche organizzative dell’azienda. Il datore di lavoro ha l’obbligo di designare l’RSPP, individuare i preposti, garantire la presenza del medico competente ove necessario.
Ogni figura è tenuta al rispetto di obblighi giuridici ben definiti. L’RSPP, deve operare con diligenza e competenza, altrimenti può rispondere a titolo di colpa professionale. Il preposto può incorrere in sanzioni qualora ometta di segnalare situazioni pericolose o non verifichi il corretto uso dei DPI da parte dei lavoratori. Il medico competente è responsabile della corretta tenuta delle cartelle sanitarie e della riservatezza dei dati sensibili.
In caso di infortuni gravi, la giurisprudenza valuta attentamente la catena di responsabilità, analizzando se i soggetti preposti abbiano adempiuto agli obblighi informativi, formativi e organizzativi. Per questo motivo, la collaborazione tra tutte le figure e la trasparenza nei flussi informativi sono fondamentali per il corretto funzionamento del sistema di prevenzione.
Riferimenti normativi e atti interpretati
Oltre al D.Lgs. 81/2008, numerosi atti interpretativi emanati dal Ministero del Lavoro e dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) aiutano a chiarire aspetti applicativi delle norme. Le circolari e le risposte a interpelli affrontano temi specifici come i criteri di nomina del preposto, i limiti delle deleghe di funzione, gli obblighi formativi, la compatibilità dei ruoli e la documentazione da tenere in azienda.
Un ruolo importante è svolto anche dalle Associazioni di settore, che promuovono linee guida operative, standard professionali e proposte di aggiornamento normativo.
Prospettive di sviluppo e valorizzazione delle professioni della sicurezza
Le professioni della sicurezza stanno assumendo un peso crescente nel mondo del lavoro, anche alla luce dell’evoluzione normativa, delle trasformazioni organizzative e dell’introduzione di nuove tecnologie.
In questo contesto, le figure della sicurezza sono chiamate a dotarsi di una visione trasversale, competenze digitali e capacità comunicative. L’uso di strumenti informatici per la valutazione del rischio, la gestione dei dati, la progettazione dei piani di emergenza e il monitoraggio degli indicatori di sicurezza diventa sempre più frequente.
Anche le istituzioni scolastiche e universitarie stanno valorizzando questi profili, introducendo corsi di laurea e master specifici in materia di prevenzione, salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. L’integrazione tra sapere tecnico, giuridico e gestionale consente di formare figure professionali in grado di rispondere alle esigenze complesse delle organizzazioni moderne.
Promuovere e riconoscere il valore delle professioni della sicurezza significa investire non solo nella protezione dei lavoratori, ma anche nella qualità, efficienza e sostenibilità dei processi produttivi. La sicurezza, oggi più che mai, non è un costo, ma un valore aggiunto strategico.