Sicurezza sul lavoro, in arrivo nuovi fondi per prevenzione infortuni

Sicurezza sul lavoro: in arrivo nuovi fondi per rafforzare la prevenzione

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In occasione del Primo Maggio, Giornata internazionale dei lavoratori, il Governo ha annunciato un piano straordinario di finanziamenti per la sicurezza sul lavoro, che prevede uno stanziamento complessivo di 1,2 miliardi di euro. L’annuncio, comunicato dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni a valle del Consiglio dei Ministri del 30 aprile 2025, riporta l’attenzione su un tema sempre più centrale, soprattutto alla luce dei dati allarmanti relativi agli ultimi casi di infortuni mortali avvenuti sul lavoro.

Un impegno condiviso per la sicurezza: dal Presidente Mattarella a Papa Francesco

«Non sono tollerabili né indifferenza, né rassegnazione» di fronte alle morti sul lavoro: con queste parole, Giorgia Meloni ha voluto citare l’appello del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha recentemente ribadito l’urgenza di intervenire sulla sicurezza sul lavoro e sul benessere dei lavoratori.

Un messaggio rilanciato anche nel corso del concerto del Primo Maggio, evento in cui è stato richiamato un altro appello, quello di Papa Francesco: «La sicurezza sul lavoro è come l’aria che respiriamo, ci accorgiamo della sua importanza quando viene tragicamente a mancare ed è sempre troppo tardi». Le parole del Pontefice hanno risuonato ancora una volta in Piazza San Giovanni, sottolineando il valore universale del tema.

Un filo comune lega queste dichiarazioni: la necessità di una presa di coscienza collettiva e di un’azione concreta per invertire la rotta degli infortuni sul lavoro.

Nuove risorse e strategie per la prevenzione

I nuovi fondi annunciati da Giorgia Meloni, pari a 650 milioni di euro, si andranno dunque ad aggiungere ai 600 milioni già previsti dall’ultima Legge di Bilancio per gli investimenti in sicurezza sul lavoro. Entrambe le quote provengono da risorse Inail: la prima attraverso i consueti bandi ISI, la seconda da un avanzo di bilancio accumulato dall’Istituto. L’obiettivo è potenziare il sistema di prevenzione, premiando le imprese che adottano buone pratiche in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

I fondi dovrebbero essere destinati a:

  • incentivare gli investimenti in sicurezza da parte delle aziende;
  • promuovere percorsi formativi per lavoratori e datori di lavoro;
  • rafforzare la cultura della prevenzione, anche attraverso l’introduzione del tema nelle scuole;
  • rendere strutturale l’assicurazione Inail per studenti e docenti.

Verso un sistema premiale per le imprese virtuose

Il Governo ha espresso quindi l’intenzione di modulare un sistema di incentivi e disincentivi legato alla condotta delle imprese in materia di sicurezza. Le aziende più virtuose potrebbero accedere a finanziamenti maggiori, mentre per quelle con storicità negativa potrebbero essere previste restrizioni o penalizzazioni.

Particolare attenzione sarà rivolta al settore agricolo, notoriamente tra quelli più esposti agli infortuni.

Il ruolo delle parti sociali: confronto l’8 maggio

Quanto annunciato dopo l’ultimo Consiglio dei Ministri non prevede l’immediata approvazione di un nuovo decreto, quanto piuttosto l’apertura di un confronto con i principali attori del sistema. Per questo, è stato convocato per l’8 maggio un incontro a Palazzo Chigi con le parti sociali (sindacati e associazioni datoriali), finalizzato a raccogliere proposte e definire congiuntamente le modalità di impiego delle risorse.

Tra i temi sul tavolo: più formazione, l’estensione della patente a crediti anche ad altri settori oltre all’edilizia, l’incremento del numero degli ispettori del lavoro e il rafforzamento della vigilanza territoriale.

Calderone: “Serve responsabilità, non solo ispettori”

Il Ministro del Lavoro, Marina Calderone, in occasione della cerimonia di intitolazione di una strada in memoria di Luana D’Orazio, ha voluto ribadire la necessità di un “lavoro di squadra” per la prevenzione. “Non basta aumentare il numero degli ispettori – ha affermato il Ministro – ma serve un’assunzione collettiva di responsabilità. Ognuno deve essere consapevole che la sicurezza sul lavoro dipende anche dalle proprie azioni”.

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Redazione InSic

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