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La valutazione di incidenza tra fase di screening e fase di valutazione appropriata
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11:22 -- 12 Novembre 2024VIA, valutazione di impatto ambientale: dal 31 maggio 2024 l’invio è solo telematico
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11:14 -- 6 Giugno 2024Quando un materiale può considerarsi rifiuto? La risposta della Cassazione nella sentenza 985/2025
16:00 -- 4 Giugno 2025Nuovi Codici EER per rifiuti batterie: cosa cambia con la Decisione delegata UE 2025/934
15:28 -- 22 Maggio 2025Geolocalizzazione Trasporto rifiuti speciali pericolosi per Categoria 5 Albo Gestori: la Dichiarazione da compilare (Delibera 3/24), ultimi chiarimenti (Circ.2/2025)
09:00 -- 13 Giugno 2025Abbattimento polveri sottili aerodisperse da attività di spazzamento e lavaggio strade
11:25 -- 26 Maggio 2025Qualità dell’aria negli ambienti indoor: pubblicata la nuova norma UNI 11976
09:23 -- 24 Aprile 2025Trattamento delle acque reflue urbane: la Corte di Giustizia Ue sanziona l’Italia
11:08 -- 3 Aprile 2025Rinnovato l’inventario C&L: integrazione in ECHA CHEM e sistema più trasparente
15:26 -- 29 Maggio 2025Linee guida ECHA sulla formaldeide: metodi di misurazione del rilascio e della concentrazione
09:45 -- 21 Maggio 2025ADR 2025: il trasporto stradale di merci pericolose e le novità dell’ultima edizione
14:24 -- 25 Marzo 2025Corso Sostenibilità e Sicurezza: binomio strategico per le aziende del futuro
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15:58 -- 22 Aprile 2025Sostenibilità: la direttiva Ue 2025/794 rinvia le scadenze su due diligence e rendicontazione
09:46 -- 17 Aprile 2025 - Prevenzione incendi
Prevenzione incendi per attività culturali in edifici tutelati: una pubblicazione INAIL
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Spazi confinati e lavori in quota: formazione essenziale per la Sicurezza sul lavoro
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15:44 -- 27 Maggio 2025Appalti e sicurezza: la Relazione ANAC 2025 mette in luce criticità e urgenze
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12:24 -- 31 Marzo 2025Produzione Energia rinnovabile, arriva il riordino delle procedure amministrative: in Gazzetta il D.lgs. 190/2024
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Sicurezza informatica o information security: cos’è e qual è il suo obiettivo
14:42 -- 9 Giugno 2025Sicurezza informatica o information security: cos’è e qual è il suo obiettivo
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09:37 -- 24 Marzo 2025 - Cerca
I dati, le statistiche e gli aggiornamenti sul mondo delle malattie professionali: il ruolo del medico competente, l’aggiornamento delle malattie tabellate, studi e ricerche internazionali sull’esposizione professionale dei lavoratori a fattori di rischio chimico, fisico, biologico e di altro genere che portino all’insorgenza di una malattia professionale.
L'obiettivo è proteggere i lavoratori, garantendo maggiore trasparenza sulle sostanze chimiche utilizzate sul luogo di lavoro
Agenti fisici, la nuova proposta di direttiva UE
Sul Portale Agenti Fisici, è disponibile il testo della proposta di Direttiva UE che dovrebbe sostituire la Direttiva 2004/40/CE sulla tutela dei lavoratori
Agenti chimici, aggiornati i valori indicativi di esposizione professionale
Un decreto Interministeriale del 6 agosto 2012 sostituisce l'allegato XXXVIIII del Testo Unico di Sicurezza, in base alle direttive Ue in materia
Malattie professionali: prevenzione, riconoscimento e ruolo degli attori della sicurezza
Le malattie professionali rappresentano una delle principali criticità nel panorama della salute e sicurezza sul lavoro. Si tratta di patologie che insorgono a causa dell’esposizione prolungata e sistematica del lavoratore a determinati fattori di rischio presenti nell’ambiente lavorativo. A differenza degli infortuni, le malattie professionali non si manifestano in modo improvviso, ma si sviluppano nel tempo, spesso in maniera silente, fino a compromettere significativamente la salute dell’individuo.
Il riconoscimento e la prevenzione di queste patologie richiedono una solida base normativa, un aggiornamento scientifico continuo e un’efficace collaborazione tra medico competente, datore di lavoro e lavoratore. La loro gestione costituisce un elemento chiave per garantire la tutela della salute nel contesto lavorativo moderno.
Esposizione professionale: rischi chimici, fisici e biologici
Le cause delle malattie professionali possono essere molteplici e interagire tra loro. I principali fattori di rischio si possono suddividere in categorie:
• agenti chimici, cancerogeni, mutageni, reprotossici, come solventi, metalli pesanti, idrocarburi policiclici aromatici, pesticidi e amianto. Possono causare patologie acute o croniche a carico del sistema nervoso, epatico, respiratorio e cutaneo;
• agenti fisici, come rumore, vibrazioni, campi elettromagnetici, microclima, radiazioni ottiche artificiali. Sono associati a disturbi muscoloscheletrici, ipoacusie, affezioni osteoarticolari e patologie da radiazione;
• agenti biologici, come batteri, virus, funghi e parassiti, tipici dei settori sanitario, agricolo e alimentare. Possono determinare infezioni professionali anche gravi.
Accanto a questi rischi “tradizionali”, vi sono i fattori organizzativi e psicosociali che, pur meno visibili, incidono profondamente sulla salute dei lavoratori. L’alta intensità lavorativa, i turni notturni, il mobbing e la precarietà occupazionale possono contribuire all’insorgenza di disturbi mentali, cardiovascolari e gastrointestinali.
Le attività di ricerca scientifica, sia a livello nazionale che internazionale, si concentrano sull’identificazione precoce dei fattori di rischio, sullo sviluppo di modelli predittivi e sull’elaborazione di strategie preventive. Il monitoraggio epidemiologico e l’analisi delle banche dati INAIL consentono di individuare trend significativi e attivare misure mirate nei comparti più esposti.