Discarica che brucia, rappresentazione degli illeciti ambientali e delle nuove sanzioni introdotte dal DL 116/2025

DL 116/2025: sanzioni più dure contro i reati nella gestione dei rifiuti

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Pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’8 agosto ed entrato in vigore il giorno successivo, il Decreto Legge 116/2025 – Disposizioni urgenti per il contrasto alle attività illecite in materia di rifiuti, per la bonifica dell’area denominata Terra dei fuochi, nonché in materia di assistenza alla popolazione colpita da eventi calamitosi – introduce un deciso inasprimento delle pene per gli illeciti nella gestione dei rifiuti. Con le modifiche alla Parte IV del Testo Unico Ambientale (D.lgs. 152/2006), le violazioni più gravi diventano veri e propri delitti, puniti con pene detentive più severe. Il provvedimento mira anche a garantire condizioni di vivibilità, tutela sanitaria, sicurezza pubblica e tutela dell’ambiente. Si attende ora la conversione in legge.

Le nuove misure in sintesi

Nel comunicato che ha accompagnato l’approvazione del Decreto Legge 116/2025, il Consiglio dei Ministri ha evidenziato l’introduzione delle misure mirate a rafforzare i controlli e le sanzioni, con particolare attenzione alle violazioni più gravi e al contrasto della criminalità organizzata. In particolare:

  • Si introduce la possibilità di arresto in flagranza differita anche per i reati ambientali più gravi, come disastro ambientale e traffico illecito di rifiuti.
  • Vengono rafforzate le pene per l’abbandono e la gestione non autorizzata di rifiuti, con misure accessorie come la sospensione della patente, il fermo del veicolo e l’esclusione dall’Albo dei gestori ambientali per le imprese non in regola.
  • Per contrastare l’abbandono di rifiuti da veicoli sarà possibile utilizzare anche immagini di videosorveglianza.
  • Si prevede l’amministrazione giudiziaria delle aziende coinvolte in attività inquinanti, soprattutto se legate alla criminalità organizzata.

Inasprimento delle sanzioni: cosa cambia

Tra le tante novità introdotte dal nuovo decreto legge, modifiche rilevanti riguardano gli articoli 256 e 258 del Testo Unico Ambientale.

Attività non autorizzate (Art. 256)

Con la modifica dell’articolo 256 del D.lgs. 152/2006, che disciplina le attività di gestione dei rifiuti non autorizzate, le violazioni considerate diventano ora punibili con la reclusione fino a 5 anni.

Le pene si inaspriscono per chi effettua attività di raccolta, trasporto, recupero, smaltimento, commercio o intermediazione di rifiuti senza le dovute autorizzazioni. Se si tratta di rifiuti pericolosi, la pena può arrivare a un massimo di 5 anni di reclusione (comma 1).

La norma introduce inoltre una sanzione accessoria importante: la sospensione della patente di guida da tre a nove mesi, qualora il reato sia commesso utilizzando un veicolo a motore (comma 1-ter).

Registri e formulari (Art. 258)

Anche l’articolo 258 del TUA, relativo alle violazioni degli obblighi di comunicazione, di tenuta dei registri obbligatori e dei formulari, subisce modifiche. Per la fattispecie del trasporto di rifiuti pericolosi senza FIR, ad esempio, al comma 4 dell’articolo in parola, si prevede quanto segue:

«4. Salvo che il fatto costituisca reato, chiunque effettua il trasporto di rifiuti senza il formulario di cui all’articolo 193 o senza i documenti sostitutivi ivi previsti, ovvero riporta nel formulario stesso dati incompleti o inesatti è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da milleseicento euro a diecimila euro. Si applica la pena della reclusione da uno a tre anni nel caso di trasporto di rifiuti pericolosi. Tale ultima pena si applica anche a chi nella predisposizione di un certificato di analisi di rifiuti, fornisce false indicazioni sulla natura, sulla composizione e sulle caratteristiche chimico-fisiche dei rifiuti e a chi fa uso di un certificato falso durante il trasporto».

Implicazioni per aziende e operatori del settore

Le nuove norme rendono la gestione dei rifiuti un tema ancora più delicato per aziende e professionisti. È fondamentale quindi prestare la massima attenzione a ogni passaggio.

Il DL 116/2025 segna un cambio di passo rilevante nella lotta contro gli illeciti ambientali, ponendo l’accento sulla responsabilità penale e rendendo indispensabile l’adozione di un approccio rigoroso e conforme alle nuove disposizioni.

Il decreto destina anche 15 milioni di euro per il 2025 per la rimozione dei rifiuti e l’avvio delle attività di bonifica, che saranno successivamente integrati con ulteriori risorse per bonifiche e messa in sicurezza.

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