Ispezioni sul lavoro, i dati del Rapporto di vigilanza 2012

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Il ministero del Lavoro ha presentato il Rapporto annuale 2012 sull’attività di vigilanza in materia di lavoro e previdenziale.
Obiettivo del rapporto è fornire una rappresentazione dell’attività di vigilanza svolta nel 2012 dal personale ispettivo del Ministero e dal personale dell’INPS e dell’INAIL, un’attività fortemente selettiva e qualitativa, mirata al contrasto ai fenomeni di irregolarità sostanziale allo scopo di realizzare un’effettiva tutela delle condizioni dei lavoratori.
Inoltre, nel corso della riunione della Commissione centrale di coordinamento dell’attività di vigilanza, che si è svolta il 23 gennaio alla presenza del Ministro Fornero, è stata anche definita la programmazione dell’attività di vigilanza per l’anno 2013.

Dall’analisi del Rapporto 2012 emerge che le aziende ispezionate sono state 243.847 una percentuale pari al 15% dei circa 1,6 milioni di aziende con dipendenti, iscritte all’INPS.
Un’azienda su due è stata trovata in una situazione di irregolarità pari a circa il 39% delle posizioni lavorative complessivamente esaminate. La percentuale maggiore di lavoratori irregolari pari al 62% è stata riscontrata nel settore del terziario (n. 101.373), mentre nel settore edile è pari al 18%, nell’industria al 16%, nel settore agricolo al 4%.

Con riferimento alla materia della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, si rileva un numero di violazioni prevenzionistiche pari a n. 40.424, che appare aumentato (+ 19%) rispetto all’anno 2011. (n. 33.970). Tale andamento risulta strettamente connesso alla carenza del personale ispettivo tecnico nonché all’impatto che la crisi economica ha avuto anche nel settore edile, con una diminuzione del numero dei cantieri aperti sul territorio nazionale.

Nell’ambito del settore edile sono state ispezionati n. 16.287 cantieri in cui operavano n. 28.575 aziende ben oltre (+ 43%) il numero di aziende programmate nel 2012 pari a 20.000.
Le irregolarità sono pari al 78% dei cantieri ispezionati e al 66% delle aziende, mentre i lavoratori irregolari sono pari a n. 11.628 di cui 4.771 in nero.
In particolare, in relazione alla sanzioni contestate in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, di cui al titolo IV del D.Lgs. n. 81/2008 (c.d. T.U. Sicurezza), si registra sostanzialmente invariato il numero delle violazioni di carattere prevenzionistico che, come noto, rappresentano la maggioranza degli incidenti mortali: ben il 42% delle violazioni riscontrate nel settore edile sono costituite da cadute dall’alto.
Ulteriori rischi nell’edilizia sono essenzialmente quelli relativi alle operazioni di investimento e seppellimento (13%) che testimoniano una scarsa attenzione alle problematiche attinenti agli scavi e fondazioni ed alla viabilità nei cantieri edili, nonché quelli concernenti il rischio elettrico, l’utilizzo di attrezzature di lavoro e dei Dispositivi di protezione collettivi ed individuali che sono pari al 12% delle violazioni rilevate.

Altro elemento, infine, è quello riferito al ruolo non ottimale svolto dai committenti e dai coordinatori negli appalti sia pubblici che privati (11%), in quanto si riscontrano criticità nell’osservanza degli obblighi previsti in capo ai citati soggetti.
Altri spunti di riflessione scaturiscono dai dati che testimoniano un’insufficiente attenzione nei confronti della sorveglianza sanitaria dei lavoratori (9%), della capacità di porre in essere una completa ed articolata valutazione dei rischi aziendali ed interferenziali (6%), nonché degli obblighi del datore di lavoro circa la formazione ed informazione dei lavoratori (7%).

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Redazione InSic

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