Parlamento europeo: edifici pubblici liberi da amianto entro il 2028

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Mentre in Italia si svolgono i difficili processi d’amianto della Eternit, a Torino e dei Cantieri navali di Monfalcone (Gorizia), si torna a parlare della fibra killer anche a livello europeo
Il Parlamento europeo ha approvato in data 14 marzo una Risoluzione “sulle minacce per la salute sul luogo di lavoro legate all’amianto e le prospettive di eliminazione di tutto l’amianto esistente”.
Il Parlamento intende attuare e sostenere un modello per il censimento e la registrazione dell’amianto e obbligare i proprietari di edifici pubblici o commerciali a individuarne la presenza, predisporre piani per la gestione dei rischi garantire la disponibilità di tali informazioni per i lavoratori, incrementare l’efficienza dei programmi obbligatori di censimento negli Stati membri in cui essi siano già in vigore.
Non solo, il Parlamento esorta l’UE a elaborare modelli per il monitoraggio dell’amianto e delle fibre d’amianto nell’aria sui luoghi di lavoro, nei centri abitati e nelle discariche, nonché delle fibre presenti nell’acqua potabile veicolata tramite condutture di cemento amianto e ad effettuare una valutazione di impatto e un’analisi dei costi e dei benefici in relazione alla possibilità di mettere a punto, entro il 2028, piani d’azione per la rimozione sicura dell’amianto dagli edifici pubblici e dagli edifici in cui si prestano servizi che prevedono l’accesso regolare del pubblico. In particolare poi il Parlamento intenderebbe integrare la rimozione integrale dell’amianto dagli edifici con una strategia di ristrutturazione edilizia finalizzata al miglioramento dell’efficienza energetica degli immobili.
Inoltre, si legge nella Risoluzione che il parlamento invita la Commissione, vista la mancanza di informazioni sull’amianto a disposizione di datori di lavoro e lavoratori, a cooperare con gli Stati membri e con le parti interessate pertinenti, comprese le parti sociali, per la creazione e lo sviluppo di servizi di consulenza e di informazione continua. E sempre in tema di formazione e informazione, il Parlamento auspica il realizzarsi di una formazione appropriata per tutti i lavoratori che possono entrare in contatto con materiali contenenti amianto, in conformità dell’articolo 14, paragrafo 1, della direttiva 2009/148/CE, nonché a migliorare l’informazione in merito alla normativa vigente. Tale formazione sarebbe destinata a datori di lavoro, supervisori, lavoratori in attività che possono comportare o che comportano effettivamente la presenza di amianto, valutando gli effetti sulla salute, compreso l’effetto sinergico del fumo, i tipi di materiali o prodotti che possono contenere amianto e i siti in cui si trovano con maggiore probabilità, il modo in cui le condizioni dei materiali o dei prodotti influiscono sul rilascio di fibre e le azioni da intraprendere se vengono rivenuti materiali che possono contenere amianto.

Una squadra di professionisti editoriali ed esperti nelle tematiche della salute e sicurezza sul lavoro, prevenzione incendi, tutela dell’ambiente, edilizia, security e privacy. Da oltre 20 anni alla guida del canale di informazione online di EPC Editore

Redazione InSic

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