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Advanced Manifacturing Solutions: risvolti di sicurezza e di resilienza organizzativa

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L’implementazione di Robot collaborativi sui luoghi di lavoro, la cd “Advanced Manifacturing Solutions“, una delle “Tecnologie abilitanti” dell’Industria 4.0) comporta una rielaborazione della valutazione dei rischi per la salute e sicurezza dei dipendenti e lo sviluppo di una nuova resilienza organizzativa che permetta all’azienda di adattarsi ai cambiamenti e anticiparne gli effetti.

Cosa si intende per Advanced Manifacturing Solutions, quali sono i risvolti per la salute e sicurezza nelle aziende che le implementano e come misurare la resilienza organizzativa necessaria alle imprese per anticipare, prepararsi, rispondere e adattarsi ai cambiamenti indotti dalla transizione digitale?

Cosa si intende per Advanced Manifacturing Solutions?

Per “Advanced Manifacturing Solutions” si intende una delle Tecnologie abilitanti dell’Industria 4.0 che sfrutta Robot collaborativi interconnessi e rapidamente programmabili sui luoghi di lavoro.

La sua implementazione permette di migliorare la produttività, la qualità e la  flessibilità della produzione e introduce nuovi tipi di interazioni uomo-macchina che richiedono un’adeguata valutazione in un’ottica di salute e sicurezzaza sul lavoro (SSL).

Advanced Manufacturing solutions e rielaborazione della valutazione dei rischi

Industria 4.0

L’implementazione di advanced manufacturing solutions nelle imprese richiede anzitutto che il datore di lavoro proceda alla rielaborazione della valutazione dei rischi ogni qual volta siano introdotte modifiche del processo produttivo o della organizzazione del lavoro significative ai fini della SSL, come espressamente previsto dal D.lgs. 81/2008, Testo unico di salute e sicurezza (TUS).

Secondo Eu-Osha l’automa[1]zione dei processi e il numero crescente di robot mobili e intelligenti negli ambienti lavorativi possono contribuire a rendere più complessa la gestione della SSL e aumentare il rischio di infortuni.

Come adattare la valutazione dei rischi ai cambiamenti tecnologici indotti dalle advanced manufacturing solutions?

Secondo INAIL per rendere il processo di valutazione dei rischi più aderente ai cambiamenti tecnologici e organizzativi, è importante individuare e sviluppare metodologie e strumenti in grado di supportare le aziende nella prevenzione dei rischi nuovi ed emergenti in modo da adattarsi ai cambiamenti e anticiparne gli effetti, acquisendo una resilienza organizzativa per perseguire il miglioramento delle condizioni di lavoro. Anticipare e gestire i cambiamenti nel mondo del lavoro determinati dalla transizione digitale è anche uno degli obiettivi fonda[1]mentali della Strategia europea 2021 – 2027 per la SSL.

Cosa si intende per resilienza organizzativa?

La resilienza organizzativa è la capacità di un’organizzazione di anticipare, prepararsi, rispondere e adattarsi al cambiamento incrementale e agli inconvenienti improvvisi, con l’obiettivo di sopravvivere e prosperare. Hollnagel (2006) la definisce come l’abilità intrinseca di un sistema di aggiustare il proprio funzionamento in presenza di disturbi o di cambiamenti imprevisti, interni o esterni a esso.

Come misurare la resilienza organizzativa?

Robot_cobot sul lavoro

Partendo dalla definizione di Hollnagel (2017), nell’ambito del progetto BRIC 2019 – ID 50: ‘Analisi dei rischi  strumenti di mitigazione per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori nei contesti lavorativi soggetti a trasformazione digitale’, finanziato dall’Inail  è stato utilizzato il modello “Resilience  Analysis Grid” (RAG), che si propone di valutare lo stato potenziale di resilienza di un sistema sociotecnico inteso come una struttura che comprende elementi sociali e tecnici che si influenzano direttamente e indirettamente in maniera reciproca per continuare a esistere e perseguire lo scopo per cui è stata costituita.

Il factsheet INAIL 2023 dal titolo: “TRANSIZIONE DIGITALE, COBOT E SSL: UNO STRUMENTO PER VALUTARE LA RESILIENZA ORGANIZZATIVA” illustra il sistema RAG nelle sue quattro abilità di base ed il conseguente questionario costruito sulla base della revisione sistematica dei rischi per la SSL inerenti la tecnologia robot/cobot ed i principi della resilienza organizzativa.

Il Questionario operativo è stato utilizzato per  valutare lo stato potenziale di resilienza di aziende operanti nel settore manifatturiero che hanno automatizzato i processi produttivi introducendo robot collaborativi (cobot). I risultati dell’analisi sono riportati sul factsheet INAIL.

Cos’è l’Industria 4.0 – definizione

Organizzazione_gestione

L’ “Industria 4.0” rappresenta la tendenza all’automazione produttiva e all’utilizzo all’interno del sistema di produzione delle cosiddette “Tecnologie Abilitanti”. Il fenomeno dell’«Industria 4.0» e della digitalizzazione dell’impresa comprende, però, anche uno scenario che va oltre alla semplice evoluzione tecnologica, e che, secondo il Comitato economico e sociale europeo, comporterà cambiamenti radicali in moltissimi settori (Parere del Comitato economico e sociale europeo sul tema Industria 4.0 e la trasformazione digitale: la direzione da seguire, (2016/C 389/07)).

Tecnologie abilitanti: cosa sono

Le tecnologie abilitanti consistono in miglioramenti tecnologici in grado di mutare il modello di business. Si viene così a configurare un concept di sviluppo nuovo, caratterizzato da una combinazione di nuove tecnologie di automazione, informazione e connessione, che si pongono sullo sfondo di un modello di produzione e distribuzione sempre più smart ( da “Industria 4.0 e sicurezza sul lavoro – Francesco Piccaglia De Eccher, Francesco Morriello, Ambiente&Sicurezza sul Lavoro n.2/2020).

Tecnologie abilitanti: quali sono

Le tecnologie abilitanti si distinguono in

  1. ADVANCED MANUFACTURING SOLUTIONS – Sistemi di produzione tecnologicamente avanzati, interconnessi e modulari, pertanto molto flessibili e performanti. Tra i principali sistemi troviamo la robotica con i robot collaborativi.
  2. ADDITIVE MANUFACTURING – Sistemi di produzione che aumentano l’efficienza di utilizzo dei materiali, come stampanti 3D connesse a software di sviluppo digitali;
  3. AUGMENTED REALITY – Soluzioni tecnologiche per la navigazione immersiva, interattiva e partecipativa del e nell’ambiente reale (realtà aumentata, realtà virtuale e ricostruzioni 3D)
  4. SIMULATION – Simulazione tra macchine interconnesse per ottimizzare i processi;
  5. HORIZONTAL/ VERTICAL INTEGRATION Integrazione informazioni lungo la catena del valore dal fornitore al consumatore;
  6. INDUSTRIAL INTERNET E IoT – Comunicazione multidirezionale tra processi produttivi e prodotti;
  7. CLOUD – Gestione di elevate quantità di dati su sistemi aperti;
  8.  CYBER – SECURITY E BUSINESS CONTINUITY – Sicurezza durante le operazioni in rete e su sistemi aperti;
  9. BIG DATA AND ANALYTICS – Analisi di un’ampia base dati per ottimizzare prodotti e processi produttivi

UNI/TR 11749:2019 – il rapporto tecnico sulle Tecnologie abilitanti

Per saperne di più sulle Tecnologie abilitanti, è in vigore dal 6 giugno il tecnico UNI/TR 11749:2019 su “Tecnologie Abilitanti per Industria 4.0 – Integrazione ed interconnessione: aspetti principali ed esempi”.

Realizzato dalla Commissione UNINFO Tecnologie abilitanti per Industry 4.0, il rapporto tecnico specifica le definizioni operative, e fornisce i chiarimenti ed esempi per favorire un’interpretazione condivisibile e convergente dei requisiti di integrazione ed interconnessione.

Il rapporto tecnico introduce alcune definizioni, presenta alcune indicazioni sulle principali architetture ed esigenze da analizzare nella implementazione di un sistema integrato e connesso, completato da alcuni casi di uso semplificativi, nonché i riferimenti agli standard esistenti.

Industria 4.0 – approfondimenti in materia di salute e sicurezza dei lavoratori

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Rivista Ambiente&Sicurezza sul lavoroSet/Ott2022Approfondimenti – L’intelligenza artificiale per la gestione dei lavoratoriFrancesco BattelliRubrica
Rivista Ambiente&Sicurezza sul lavoroGennaio2021Ergonomia 4.0: riflessioni su nuove forme di lavoro e smart working dopo la pandemiaPaolo GentileArticolo
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