Lavoro marittimo: verso l’attuazione della Convenzione ILO

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L’ultimo Consiglio dei Ministri dello scorso 13 novembre riporta dell’approvazione, da parte del Governo del Decreto legislativo (in via preliminare) che dovrà dare attuazione alla Direttiva europea 2013/54/UE, relativa a talune responsabilità dello Stato di bandiera ai fini della conformità alla Convenzione sul lavoro marittimo



La Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio del 20 novembre 2013, n. 2013/54/UE indica le responsabilità dello Stato di bandiera ai fini della conformità alla Convenzione sul lavoro marittimo del 2006 e della sua applicazione. Il Decreto dovrà garantire il miglioramento della qualità di impiego e di vita per tutti i marittimi, che lavorano su navi battenti bandiera nazionale, secondo le previsioni della Convenzione International Labour Organization (ILO) sul lavoro marittimo del 2006.

Inoltre, in prima battuta, dovrà garantire in maniera efficace il rispetto delle norme della Convenzione mediante nuove e più incisive procedure ispettive volte ad accertare le condizioni di vita e di lavoro a bordo, con l’attribuzione di più ampi poteri agli ispettori del Corpo delle Capitanerie di porto, che possono, in casi tassativi, procedere anche al fermo della nave.
Tra gli obiettivi di medio-lungo periodo vi è la competitività e sostenibilità di un politica europea dei trasporti, tesa alla creazione di uno spazio unico dei trasporti, attraverso la promozione dell’occupazione e rafforzamento della sicurezza in ambito marittimo. Un altro obiettivo importante è anche quello di limitare il dumping sociale, che peggiora le condizioni di lavoro a bordo e penalizza gli armatori che offrono condizioni di lavoro dignitose in conformità alle norme dell’OIL.

Effetti positivi più diretti di medio-lungo periodo sono individuabili nel rafforzamento della sicurezza marittima e nel miglioramento della qualità dei trasporti marittimi, in quanto sicuramente un più efficace e stringente sistema di controlli sulle condizioni di salute e di lavoro a bordo può diminuire in gran parte gli incidenti in mare causati dal fattore umano, in particolare la stanchezza.
Infine, l’intervento regolatorio contribuirà, nel lungo periodo, a garantire condizioni di parità a livello mondiale per il settore marittimo mediante l’applicazione della convenzione.

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Redazione InSic

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