Il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) ha rivoluzionato l’approccio alla tutela dei dati personali in Europa ed introduce un approccio innovativo basato sull’autoregolamentazione. Questo cambio di prospettiva rende il GDPR non solo una normativa, ma un vero e proprio strumento di governance dei dati.
Nell'articolo
GDPR: un quadro normativo basato sui principi
Si è osservato come il GDPR si distingua nel panorama normativo grazie a un’impostazione sostanzialmente diversa rispetto alle leggi nazionali. Il Regolamento infatti non introduce un insieme di norme prescrittive e dettagliate sul trattamento dei dati personali. Al contrario, delinea un quadro normativo basato su principi e requisiti generali, senza fornire istruzioni operative puntuali per la loro applicazione pratica. Il GDPR stabilisce, così, un quadro di riferimento basato sui principi enunciati nell’art. 5, senza però prescrivere modalità specifiche per la loro attuazione. Questa impostazione mira a garantire una flessibilità interpretativa, permettendo alle organizzazioni di adattare i principi del GDPR alla loro specifica realtà operativa.
La responsabilità delle organizzazioni
Tale flessibilità comporta una responsabilità generale e diretta per le organizzazioni, le quali devono definire autonomamente le modalità pratiche per garantire la conformità. Spetta infatti a ciascuna organizzazione stabilire come attuare i principi del GDPR, costruendo una struttura di governance dei dati che sia coerente con il proprio contesto operativo e le proprie specificità.
GDPR ed Autoregolamentazione: un approccio innovativo
In questo contesto, il GDPR introduce un approccio innovativo basato sull’autoregolamentazione, incoraggiando ogni organizzazione a diventare una sorta di “legislatore privacy di sé stessa”. Tale concetto implica che ogni titolare del trattamento dei dati personali ha il compito di definire e adottare regole interne che assicurino il rispetto dei principi del GDPR in modo coerente con la propria struttura e i propri obiettivi operativi. Questa impostazione determina uno scenario molto chiaro: non esiste un modello universale di conformità al GDPR.
Autoregolamentazione e Modello Organizzativo Privacy
Ogni organizzazione è tenuta a sviluppare un Modello Organizzativo Privacy personalizzato che rifletta le sue caratteristiche e le sue necessità specifiche.
L’autoregolamentazione promossa dal GDPR è, quindi, un meccanismo che si distacca dai tradizionali modelli di conformità giuridica. Mentre le leggi nazionali sono spesso basate su prescrizioni vincolanti, il GDPR richiede che le organizzazioni stabiliscano una serie di regole e procedure interne per assicurare la protezione dei dati. Queste norme sono articolate in politiche e modelli organizzativi che ogni organizzazione deve predisporre e mantenere, operando come vero e proprio legislatore della propria compliance alla protezione dei dati personali.
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