information security

GDPR e autoregolamentazione: il ruolo delle organizzazioni nella protezione dei dati personali

25 0

Il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) ha rivoluzionato l’approccio alla tutela dei dati personali in Europa ed introduce un approccio innovativo basato sull’autoregolamentazione. Questo cambio di prospettiva rende il GDPR non solo una normativa, ma un vero e proprio strumento di governance dei dati.

GDPR: un quadro normativo basato sui principi

Si è osservato come il GDPR si distingua nel panorama normativo grazie a un’impostazione sostanzialmente diversa rispetto alle leggi nazionali. Il Regolamento infatti non introduce un insieme di norme prescrittive e dettagliate sul trattamento dei dati personali. Al contrario, delinea un quadro normativo basato su principi e requisiti generali, senza fornire istruzioni operative puntuali per la loro applicazione pratica. Il GDPR stabilisce, così, un quadro di riferimento basato sui principi enunciati nell’art. 5, senza però prescrivere modalità specifiche per la loro attuazione. Questa impostazione mira a garantire una flessibilità interpretativa, permettendo alle organizzazioni di adattare i principi del GDPR alla loro specifica realtà operativa.

La responsabilità delle organizzazioni

Tale flessibilità comporta una responsabilità generale e diretta per le organizzazioni, le quali devono definire autonomamente le modalità pratiche per garantire la conformità. Spetta infatti a ciascuna organizzazione stabilire come attuare i principi del GDPR, costruendo una struttura di governance dei dati che sia coerente con il proprio contesto operativo e le proprie specificità.

GDPR ed Autoregolamentazione: un approccio innovativo

In questo contesto, il GDPR introduce un approccio innovativo basato sull’autoregolamentazione, incoraggiando ogni organizzazione a diventare una sorta di “legislatore privacy di sé stessa”. Tale concetto implica che ogni titolare del trattamento dei dati personali ha il compito di definire e adottare regole interne che assicurino il rispetto dei principi del GDPR in modo coerente con la propria struttura e i propri obiettivi operativi. Questa impostazione determina uno scenario molto chiaro: non esiste un modello universale di conformità al GDPR.

Autoregolamentazione e Modello Organizzativo Privacy

Ogni organizzazione è tenuta a sviluppare un Modello Organizzativo Privacy personalizzato che rifletta le sue caratteristiche e le sue necessità specifiche.
L’autoregolamentazione promossa dal GDPR è, quindi, un meccanismo che si distacca dai tradizionali modelli di conformità giuridica. Mentre le leggi nazionali sono spesso basate su prescrizioni vincolanti, il GDPR richiede che le organizzazioni stabiliscano una serie di regole e procedure interne per assicurare la protezione dei dati. Queste norme sono articolate in politiche e modelli organizzativi che ogni organizzazione deve predisporre e mantenere, operando come vero e proprio legislatore della propria compliance alla protezione dei dati personali.

Consulta anche i seguenti articoli

GDPR: scopi, definizioni e ambito di applicazione del Regolamento (UE) 2016/679
Protezione e trattamento dei dati personali: i profili professionali
Dati sensibili: quali sono e la normativa in materia di privacy
Privacy: definizione e aggiornamenti

Per saperne di più consulta il volume di EPC Editore

Una squadra di professionisti editoriali ed esperti nelle tematiche della salute e sicurezza sul lavoro, prevenzione incendi, tutela dell’ambiente, edilizia, security e privacy. Da oltre 20 anni alla guida del canale di informazione online di EPC Editore

Redazione InSic

Una squadra di professionisti editoriali ed esperti nelle tematiche della salute e sicurezza sul lavoro, prevenzione incendi, tutela dell'ambiente, edilizia, security e privacy. Da oltre 20 anni alla guida del canale di informazione online di EPC Editore