Riciclaggio rifiuti: l’UE fissa i prossimi obiettivi

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La Commissione UE con Comunicazione COM/2014/0398 final del 2 luglio prevedono il riciclaggio del 70% dei rifiuti urbani e dell’80% dei rifiuti di imballaggio entro il 2030 e, a partire dal 2025, il divieto di collocare in discarica i rifiuti riciclabili


In gennaio il Parlamento UE aveva chiesto alla Commissione di esprimere i propri orientamenti in materia di riciclo per eliminare progressivamente, entro il 2020, lo smaltimento in discarica dei rifiuti riciclabili e recuperabili, senza tuttavia incentivare l’incenerimento di questi rifiuti. Ora la Commissione ha previsto i suoi obiettivi nella Comunicazione COM/2014/0398 che passerà all’esame del Consiglio e al Parlamento europeo

La Comunicazione COM/2014/0398

Ora, la Commissione con Comunicazione COM/2014/0398 final “Towards a circular economy: A zero waste programme for Europe” del 2 luglio getta le basi di una “economia circolare” che prevede nuovi obiettivi ri riciclaggio: si intende ridurre l’impatto ambientale e le emissioni di gas a effetto serra, prevedono il riciclaggio del 70% dei rifiuti urbani e dell’80% dei rifiuti di imballaggio entro il 2030 e, a partire dal 2025, il divieto di collocare in discarica i rifiuti riciclabili. Tra gli obiettivi figura anche la riduzione dei rifiuti marini e alimentari.

La proposta formulata dalla Commissione incide sulle direttive di settore, ovvero la direttiva quadro sui rifiuti, la direttiva sulle discariche e la direttiva sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio di cui rivede obiettivi e procedure in un’ottica di semplificazione, incentiva la cooperazione cooperazione tra Commissione e Stati membri e definisce le condizioni operative minime per i regimi di responsabilità estesa del produttore. In vista anche l’adozione di approcci su misura per flussi di rifiuti specifici, quali ad esempio i rifiuti marini, il fosforo, i rifiuti da costruzione e demolizione, gli alimenti, i rifiuti pericolosi e la plastica.

Verso un’economia circolare

L’obiettivo, ambizioso, della Commissione è favorire una transizione ritenuta fondamentale da un’economia lineare a una più circolare: per questo occorre promuovere il riciclaggio negli Stati membri sulla base dell’assunto che il conseguimento dei nuovi obiettivi in materia di rifiuti creerebbe 580 000 nuovi posti di lavoro, rendendo l’Europa più competitiva e riducendo la domanda di risorse scarse e costose.

La Commissione prevede che tra il 2014 e il 2030, a scenario immutato, la produttività delle risorse nell’UE aumenterà del 15%. L’adozione di politiche volte a promuovere la transizione verso un’economia più circolare, come richiesto dalla Piattaforma europea sull’efficienza nell’impiego delle risorse, potrebbe raddoppiare questa percentuale, incentivando nel contempo crescita e occupazione.
Nella Comunicazione si spiega quindi come l’innovazione nei mercati dei materiali riciclati, nuovi modelli imprenditoriali, la progettazione ecocompatibile e la simbiosi industriale possano permetterci di passare a una società e a un’economia a “rifiuti zero”.
Nel pacchetto di misure proposte dalla Commissione si suggerisce pertanto di misurare la produttività delle risorse in base al rapporto tra PIL e consumo di materie prime, proponendo di individuare nell’aumento del 30% di tale produttività entro il 2030 un possibile obiettivo principale da inserire nella prossima revisione della strategia Europa 2020.
Spiega la Commissione che la transizione verso un’economia circolare è già al centro dell’agenda per l’efficienza delle risorse stabilita nell’ambito della strategia Europa 2020, e varata nel 2011 con una apposita tabella di marcia ulteriormente sviluppate nel programma d’azione generale per l’ambiente il cui obiettivo prioritario è trasformare l’Unione in un’economia a basse emissioni di carbonio, efficiente nell’impiego delle risorse, verde e competitiva.

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Redazione InSic

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