Il Dipartimento delle Politiche comunitarie aggiorna il numero di infrazioni europee aperte che coinvolgono il nostro paese, in diversi settori, dall'ambiente all'energia, dagli appalti alla sicurezza sul lavoro, senza dimenticare i settori economici fiscali.
In tutto sono 117 (erano 119 a marzo 2014), di cui 81 riguardano casi di violazione del diritto dell'Unione e 36 attengono a mancato recepimento di direttive, aggiornate al 18 giugno.Per quanto riguarda
l'ambiente le infrazioni sono
21, erano 22 a marzo, ma da allora due cause sono state chiuse ed una causa è stata introdotta.
In particolare è stata
chiusa la procedura 2013/0312 relativa al Mancato recepimento della direttiva 2013/28/UE che modifica l'allegato II della direttiva 2000/53 relativa ai veicoli fuori uso. L'allegato II, lo ricordiamo riguardano materiali e componenti dei veicoli immessi dopo il 1 luglio 2003 che contengono piombo, mercurio e cadmio o cromo esavalente.
Archiviata inoltre la procedura 2013_2170 sui "Lavori per la disostruzione dell'alveo del fiume Piave. Al suo posto, nell'elenco delle procedure compare la procedura 2014_2059 sull'attuazione della direttiva 1991/271/CEE relativa al trattamento delle acque reflue urbane.
Quanto all'energia, restano aperte due procedure:
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2013_2229 sul mancato recepimento della direttiva 2011/70/Euratom del Consiglio, del 19 luglio 2011, che istituisce un quadro comunitario per la gestione responsabile e sicura del combustibile nucleare esaurito e dei rifiuti radioattivi( messa in mora)
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2012_0368 sul mancato recepimento della direttiva 2010/31/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 maggio 2010, sulla prestazione energetica nell'edilizia (Parere motivato).
In allegato un pdf riassuntivo delle 21 cause aperte in materia di ambiente al 18 giugno 2014