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RSPP e RLS: possibile il cumulo delle funzioni?

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Un quesito pervenuto alla Redazione pone la domanda se vi sia l’incompatibilità delle mansioni di responsabile del servizio di prevenzione e protezione assegnate ad un determinato lavoratore con quelle di rappresentante della sicurezza?
Risponde Rocchina Staiano Docente in Diritto della previdenza e delle assicurazioni sociali ed in Tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro all’Univ. Teramo

Secondo l’Esperto
Sì; nel sistema delineato dal D. Lgs. 19 settembre 1994, n. 626, oggi trasfuso nel D. Lgs. 81/2008 e successive modifiche, la funzione di responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi, designato dal datore di lavoro (art. 2, lett. f del D. Lgs. 81/2008), e quella di rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (art. 2, lett. i, del D. Lgs. 81/2008) non sono cumulabili nella stessa persona.
Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione è un soggetto che rappresenta il datore di lavoro nell’espletamento di un’attività che questi, in determinati casi, potrebbe svolgere personalmente; esercita, quindi, prerogative proprie del datore di lavoro in tema di sicurezza del lavoro; contribuisce a determinare gli oneri economici che il datore di lavoro deve sopportare perchè il lavoro in azienda sia e rimanga sicuro, atteso che le misure relative alla sicurezza non devono comportare oneri finanziari per i lavoratori.
Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è chiamato, invece, a svolgere una funzione di consultazione e di controllo circa le iniziative assunte dall’azienda nel settore della sicurezza; deve essere consultato dal datore di lavoro sulla designazione delle persone addette all’espletamento dei compiti del servizio di prevenzione e protezione, fra cui il responsabile del servizio; deve essere consultato in ordine alla valutazione dei rischi, alla individuazione, programmazione, realizzazione e verifica della prevenzione nell’azienda (art. 50 del D. Lgs. 81/2008), nonché sulla designazione degli addetti all’attività di prevenzione incendi, al pronto soccorso, alla evacuazione dei lavoratori (art. 50 del D. Lgs. 81/2008), e sulla organizzazione della formazione di tali addetti (art. 50 del D. Lgs. 81/2008); svolge tutta una serie di funzioni, elencate nell’art. 50 del D. Lgs. 81/2008, che possono, in sintesi, definirsi di costante controllo dell’attività svolta, in materia di sicurezza, dal datore di lavoro e dal servizio di prevenzione da questi istituito, compresa la facoltà di fare ricorso alle autorità competenti qualora ritenga che le misure di prevenzione e protezione dai rischi adottate dal datore di lavoro e i mezzi impiegati per attuarle non sono idonei a garantire la sicurezza e la salute durante il lavoro; fruisce delle stesse tutele previste dalla legge per le rappresentanze sindacali.

Concentrare nella stessa persona le funzioni di due figure cui il legislatore ha attribuito funzioni diverse, ancorchè finalizzate al comune obiettivo della sicurezza del lavoro, significa eliminare ogni controllo da parte dei lavoratori, atteso che il controllato ed il controllante coinciderebbero. E’ come se, nei casi in cui può svolgere direttamente i compiti propri del servizio di prevenzione e protezione dai rischi, il datore di lavoro fosse eletto dai lavoratori come loro rappresentante per la sicurezza.
Chiaramente diversa è la volontà della legge, che richiede entrambe le figure per una azione di prevenzione costantemente perseguita da parte datoriale e controllata dai lavoratori.

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Redazione InSic

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